Hyunjin's POV
Bum, era venerdì e l'ansia aveva cominciato ad assalirmi. Stavamo pranzando in silenzio, incapaci di proferire parola sotto la pressione che la tensione aveva scaricato su di noi.
-Hyunjin, ho paura.- disse. Anche io. Di certo non potevo sommergerlo con tutta la paura che mi inondava la mente, me lo sarei ritrovato tra le braccia mentre buttava giù tutte le lacrime e la cosa più brutta che poteva succedere era questa: vedere Felix piangere o soffrire, mi si stringeva il cuore. Potevo solo rassicurarlo.
-Non preoccuparti. Torno in 20 minuti- dissi con un finto sorriso di compassione.
-Hyunjin, ho un brutto presentimento, davvero.- disse. Anche io.
Ma se ci stessimo solo sbagliando? Ero obbligato ad aggrapparmi a quella speranza, che sembrava dissolversi man mano che si avvicinava l'ora dell'incontro. E, non potevo fare altro che rassicurarlo, nonostante tutti i miei presentimenti.
-Tranquillo, andrà tutto bene, vuole solo parlare- dissi, ma vedendolo insicuro continuai:
-E poi, non ci metto tanto e tu starai qui al sicuro, no?- lui guardò il piatto e annuì.
Dopo pranzo trascorsi il tempo che mi separava dall'incontro con parsimonia, parlando di cose un po' più felici per rallegrare l'atmosfera, mentre catturavo tutti i dettagli del suo viso. Non smettevo di fissarlo ad ogni parola che diceva, cercando di imprimere ogni dettaglio nella mia memoria.
Arrivò il gran momento: 15:30. Smisi con malavoglia la conversazione, con l'ansia che cominciava ad assalirmi.
Mi ero preparato, avevo attivato le telecamere e il sistema antifurto. Andai verso Felix e lo strinsi in un abbraccio confortante, stringendolo tra le mie braccia e sperando con tutto il mio cuore che non gli succedesse niente.
-Felix, ti voglio un mondo di bene.-
Sentii i suoi occhi farsi umidi, mentre le lacrime cominciarono a scivolargli sulle sue guance porpora.
-Ti prego, rimani qui al sicuro. Non ti deve succedere niente- continuai.
Lui annuì e cominciai a pregare. Per la prima volta in tutta la mia vita invocai un Dio di cui non sapevo neanche l'esistenza per chiedergli di proteggere Felix. Aveva sofferto troppo.
Rimanemmo in quell'abbraccio per più minuti possibili finché l'orologio scatto avanti di un minuto: 15:50. Non volevo andare ma non avevo neanche il numero di I.n per dirgli di posticipare.
Con una punta di amarezza lasciai l'abbraccio e presi le chiavi della macchina. Feci qualche passo verso Felix, presi il suo viso tra le mie mani e gli stampai un bacio sulla fronte. Appoggiai la mia fronte alla sua e lo guardai, già mi mancava. Le sue guance diventarono di porpora e feci un piccolo sorriso.
Mi allontanai e uscii. Percorsi i soliti 10 metri e raggiunsi la macchina. Allacciai la cintura di sicurezza col cuore che batteva a mille per qualcosa che speravo non succedesse.
-Cazzo- bisbigliai tra me e me.
Misi in moto e partii, controllavo costantemente l'orario, assicurandomi di essere in anticipo. Dopo qualche minuto a girare tra le strade di Seoul, arrivai alla destinazione e parcheggiai lì vicino.
Sentivo il cuore battere talmente forte da sbattere contro la cassa toracica. Le mani tremavano per l'adrenalina che il mio corpo aveva sputato nell vene. Cercai di calmare le mie reazioni ma volevo fare più in fretta possibile per tornare da Felix. Guardai l'orario dal cellulare: 15:59. Raggiunsi il bar, e cominciai a scrutare le persone ai tavolini per cercare I.n.
Alzai un sopracciglio. Non c'era. Tirai fuori il cellulare dalla tasca dopo qualche minuto: 16:06.
Jeongin non era mai stato in ritardo, mai in tutta la sua vita. E poi capii.
Era una trappola.
E mi ero fatto fregare, da una trappola. Cazzo, ora Felix era in pericolo. Cominciai a correre verso la macchina, con il cuore che batteva fortissimo.
Cazzo.
Accesi il motore, feci partire la macchina, sfrecciai tra le strade di Seoul fregandomi di tutti i limiti di velocità. Arrivai a casa, lasciai l'auto accesa e corsi su per le scale. Cazzo. Mi fermai davanti alla porta col fiatone. Era aperta. Cazzo.
E nel momento in cui appoggiai la mano sulla maniglia, sentii uno sparo rimbombare in casa.
Cazzo.
Angolo Autrice
Okay, oaky. Mi scuso. Mi scuso perché
1) Il capitolo è il più corto che abbia mai scritto.
2) Finisce male
3) Ho reso Jeongin il cattivo.
4) Ho messo tante parolacce
Ma non me ne pento perché, ad essere sincera mi sta piacendo la storia. Mi scuso ancora, so che non è abbastanza ma non odiatemi pls.
ATTENTION
Dedico questo capitolo a Stay_08_DiMeglio, grazie per il supporto<3
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Una Rosa Rossa - Hyunlix
Fiksi Penggemar(+18) Felix è un ragazzo fragile e intrappolato nei suoi traumi di bullismo, abuso, depressione e autolesionismo. La sua vita è sospesa su un filo invisibile, in un equilibrio precario. Può l'incontro inaspettato con Hyunjin salvargli la vita? #hyun...