29 - Promessa

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Felix's POV

-S-scusa- dissi flebilmente, in un sussurro disperato. 

Mi sentivo vuoto, come se le lacrime si fossero portate via tutto il dolore. Hyunjin si alzò in piedi e mi tese la mano per invitarmi ad alzarmi in piedi e lo guadai negli occhi.

-Felix, è normale cadere. L'importante è rialzarsi- disse, sorridendomi e tirai su col naso. Presi la sua mano e mi rialzai, aggrappandomi a quel contatto fisico. 

-Perché mi hai mentito?- chiese, sbarrai gli occhi, sperando che non si  riferisse a Changbin.

-D-di cosa stai parlando?-

-So che sei uscito con Changbin, si leggeva dal linguaggio del corpo che stavi mentendo- disse, guardandomi con rimprovero. 

Guardai a terra, rimanendo a corto di parole.

-Il gatto to ha tagliato la lingua? Ho ragione?-

Annuii, sommerso da un senso di colpa tremendo. Lui mi prese la mano e mi diresse sul divano, dove si accomodò a mezzo metro di distanza da me, scrutandomi il corpo con i suoi occhi scuri. 

-Ti ha fatto qualcosa?- chiese diretto.

-N-no, abbiamo parlato e bevuto la cioccolata calda.- 

-Perché hai avuto l'impulso di andare in bagno?- chiese, riferendosi a quando ho vomitato.

-Ho pensato per sbaglio a tutte le calorie e, e che s-sarei potuto diventare g-grasso- dissi, trascinando l'ultima parola fino a sbiadirla.  

-Felix, tu sei perfetto. E poi una cioccolata calda a questa età non ti tocca neanche.- disse, prendendomi la mano e accarezzandola. 

-Mi fai una promessa?- chiese, con gli occhi colmi di speranza e annuii, per vedere ancora quel bagliore nei suoi occhi.  

-Promettimi che se sentirai l'impulso di prendere lassativi o di indurti al vomito o di farti del male in qualche altro modo, verrai da me e ti impegnerai a controllare la tua testa.- disse, con un sorriso timido. 

-Quello che vedi, è tutto frutto della tua testa- continuò, premendomi sulla fronte l'indice per rafforzare le sue parole.

-Promessa?- chiese, porgendomi il mignolino e lo fissai a lungo, cercando di pensare. 

Ce l'avrei fatta a rispettare la promessa? A curare il mio corpo senza farlo soffrire di fame, mangiare e non vomitare...

Per Hyunjin, continuavo a ripetere nella mente, puntando gli occhi sulla mano come un appiglio che mi avrebbe risollevato dalle tenebre. 

Lui ritrasse la mano, ma lo fermai in tempo, prendendo il suo polso e intrecciando il mio mignolo al suo.

-P-prometto- proclamai. 

Lui sorrise e si avventò su di me, abbracciandomi e facendomi cadere sul divano, schiacciato dal suo peso. 

-Grazie- mi sussurrò all'orecchio, mentre arrossii, per la posizione che avevamo assunto. 

Lui appoggiò i gomiti sul tessuto del divano, cercando di scaricarne il peso, puntando gli occhi nei miei. Sentii le guance infiammarsi, in coordinazione col cuore che pompava sangue a velocità altissime. Sentivo la pelle d'oca e scariche elettriche ovunque, era lui?

Spostò lo sguardo sulle mie labbra e un attimo dopo ai miei occhi, ripetendo questo movimento di pupille per qualche volta. Si leccò i bordi delle sue labbra e sentii il cuore scoppiare sotto di lui, le farfalle nello stomaco e i pensieri che mi sfuggivano, come se la sua presenza potesse privarmi della logica. Lui si alzò di scatto, rimettendosi in piedi e aiutandomi ad alzarmi, nonostante non riuscissi a pensare a nient'altro se non a quando si è leccato le labbra guardando le mie e mi sentivo totalmente andare a fuoco. 

-Bene, ora ricorda di mantenere la promessa- disse come se non fosse successo niente

-Vieni, ti faccio la merenda- disse, avviandosi in cucina. Io me ne stavo lì paralizzato in piedi, che ancora stavo metabolizzavo  quello che era successo. Aveva davvero fatto finta di niente? Volevo imparare anche io quella indifferenza che proprio il mio cuore non riusciva a creare.  Dopo una decina di secondi raggiunsi Hyunjin in cucina, mentre mi aveva preparato un pomelo rosso. 

-Riesci a mangiare?- chiese, sedendosi accanto a me. 

-N-non lo so- dissi, era tutta una prova. La mia mente sarebbe riuscita a reggere? Presi uno spicchio del frutto rosso e ne presi un morso. Sentii il succo che fece impazzire le mie papille gustative e ingoiai piano. 

-Respira piano- disse, avvolgendomi un braccio sulla schiena, finché non sentii la sua mano stringermi la vita dal lato opposto. E non riuscivo a respirare con lui che mi teneva. Mi sentivo ogni muscolo sotto l'effetto delle farfalle nello stomaco e brividi, una paralisi che solo lui sapeva sbloccare. 

-Hyunjin- dissi, a corto di fiato.

-Dimmi-

-Non riesco a respirare se mi tieni così- dissi, guardando il frutto nel piatto. 

-Così come?- disse con ingenuità.

-La tua mano- dissi, emettendo piccoli respiri.

-Oh, scusa- disse ritraendo la mano e tornai a respirare. Mi rilassai contro lo schienale della sedia e chiusi gli occhi. Sentii la sua mano appoggiarsi sulla mia guancia e obbligandomi ad aprire gli occhi e guardarlo.

-Se non lo mangi tutto non smetto di toccarti- disse, accarezzandomi la guancia e guardandomi con uno sguardo languido. Il cuore ebbe un picco e le guance assunsero un colore rosso, mentre ricambiavo il suo sguardo spaventato. Da un lato il suo tocco era spaventosamente bello e lo desideravo con tutto il mio cuore il modo in cui mi sfiorava con delicatezza ma da un lato non avrei potuto reggerlo. Era devastante, risucchiava tutte le mie forze, il cuore correva, perdevo la logica e sentivo quelle maledette farfalle nello stomaco ed era molto bello quanto stancante. 

E non sapevo cosa fare. Volevo da morire il suo tocco...

Spostò la mano pian piano fino a raggiungere il collo e poi la nuca, afferrandomi e costringendomi ad avvicinare il suo viso al suo. E ora ritornavo a non respirare, con i nostri volti distanziati a malapena di qualche centimetro.

Lo guardai, mentre mi scrutava il viso con ispezione.

-Ti piace quando ti tocco, Felix?- pronunciò il mio nome come un incantesimo e quanto avrei voluto baciarlo, quelle labbra così compatte e piene...Mi maledissi per i miei stessi pensieri e per dove stavano andando a finire. 

Mi guardò intensamente negli occhi, con il suo maledettissimo sguardo seducente che sapeva sciogliermi come un ghiacciolo al sole. Lui avvicinò la bocca al mio orecchio finché la sua guancia si scontrò con la mia.

-Se vuoi, ti so toccare molto bene- mi sussurrò e il mio cuore pompò adrenalina fino a farmi scoppiare gli organo vicini. Mi scansai e cominciai a mangiare il pomelo come se avessi una fame esagerata, anche perché se non lo avessi mangiato avrei avuto paura delle conseguenze. Lui se la rise di gusto, conoscendomi troppo bene per sapere quali erano i tasti rotti. 



Angolo Autrice

ODDIOOO RAGAZZIIII. Mi piace una sacco questo capitolo, triste ma anche con amore al punto giusto e con una bomba di adrenalina. Spero vi piaccia, anche perché l'ho scritto tipo due mesi fa ahahha. E ora ho fame del pomelo. AHAH. WOW.

Avete visto il japanese album degli skz? Adoro tantissimo DLMLU, mi piace un fracasso, i soliti compositori che guadagnano ogni volta un pezzo del mio cuore. 

Avete visto fuori? Stano fiorendo i mandorli, sta arrivando la primavera

Aggiorno next weekend, bye byee <3

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Una Rosa Rossa - HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora