CAPITOLO 38
POV NIALL
Mio pa- il padre di Alexa mi ha mandato un messaggio per avvisarmi del suo imminente atterraggio all'aeroporto e io ora sono qui per lui.
Ho lasciato Alexa nelle mani di Liam dicendo che sarei andato a casa per riposare.
"Ehi Niall"
Sento una voce alle mie spalle e mi volto per poi trovare mio pa- il padre di Alexa.
Cazzo, devo ancora fare l'abitudine.
Ci ho messo mesi per chiamarlo 'papà' per poi cancellare tutto.
Io non capisco come possa essere possibile.
L'unica cosa che io spero è che veramente lui non ne è a conoscenza perché altrimenti è bastardo due volte."Hei" rispondo io stando attento a non far trasparire nessun tipo di emozione.
"Perché mi hai fatto venire qui con così tanta urgenza?"
Oh beh tua figlia è ospedale e tu sei forse l'unico che può aiutarla perché sai, ho scoperto che non sono suo fratello.
Vorrei dire così ma anche questa volta non lo faccio.
"Alexa è in coma" dico io guardando in basso per non incrociare i suoi occhi.
"Che?" Dice lui sgranando gli occhi.
"E io non sono tuo figlio" aggiungo.
"Oh Gesù, Giuseppe e Maria" e poi continua "che cosa stai dicendo Niall, non può essere vero" dice lui, così io, come avevo previsto gli mostro i fogli dell'esame.
Rimane a fissarli per circa cinque minuti e quando lo ha guardato talmente tanto da averlo quasi consumato lancia i suoi occhi azzurri verso i miei e mi guarda.
"Io non sapevo niente Niall, te lo giuro" dice quasi supplichevole con gli occhi lucidi tanto che credo alle sue parole.
"Tua madre quando ha scoperto di essere incinta non mi ha mai detto che il figlio non fosse mio. Mi sono portato i sensi di colpa per 28 anni della mia vita per poi scoprire che il figlio che ho cercato e cresciuto non è mio" dice ma adesso adirato.
L'ultima frase l'ha pronunciata quasi urlando tanto che gli ho fatto segno di abbassare la voce visto che nell'aeroporto ci stavano guardando tutti."Ok ma adesso andiamo da Alexa" dice asciugandosi le lacrime che ha cercato di nascondere per tutto il tempo.
"Ok" rispondo io debolmente.
Usciamo dall'aeroporto e prendiamo un taxi per l'ospedale.
Arriviamo dopo un quarto d'ora e dopo essere arrivati nella stanza quasi scoppia a piangere nel vedere sua figlia in quelle condizioni.
"Oh tesoro, cosa ti è successo?" dice dolcemente Bobby avvicinandosi al letto di sua figlia.
"Adesso ti faremo aprire quei tuoi occhi fantastici di nuovo, sta' tranquilla" dice come se la ragazza potesse rispondere.
Poco dopo si precipita a razzo fuori e io lo inseguo senza sapere la sua meta.
L'unica cosa che voglio e che non corra.
Correndo lo cacceranno dall'ospedale per 'non rispetto delle norme e rispettive dell'edificio' e non potrà mai più mettere piede qui dentro e così anche la più piccola possibilità di salvare Alexa andrà in frantumi"Dove vai Bobby" dico io inseguendolo.
"Non puoi correre nel corridoio" dico anche se la scusa non è molto credibile e di certo non lo farà smettere di correre.
"Bobby ti prego, fallo per tua figlia, fallo per Alexa. Fermati. Lei non vorrebbe questo.
Riusciremo a farla svegliare, io sono il primo che lo vuole ma così non arriviamo da nessuna parte" dico io e questa volta sembra fermarsi.Grazie al cielo.
Io continuo a camminare fino a quando non sono altro suo fianco.
"Scusami" dice con una voce a mala pena udibile.
"Adesso andiamo dal dottore e vediamo che cosa possiamo fare"
Lui sibila un "ok" con la bocca e andiamo verso l'ufficio dell' uomo che mi ha ospitato precedentemente.
Bussiamo alla sua porta e dopo qualche secondo una voce dall'altra parte della porta in legno rosso ci dice di accomodarci.
Facciamo come ci viene consigliato e una volta seduti sulla sedia di fronte alla scrivania iniziamo a spiegare la situazione.
"Quindi lei mi sta dicendo che lei è il padre dalla ragazza?" Dice il dottore.
"Sì" dice Bobby muovendo la testa.
"Allora le consiglio di andare al primo piano per gli esami, non vorrei che ci fossero complicazioni come ci sono state con il signore qui presente.
"Ok, grazie del consiglio, adesso andiamo" dico verso quel viso ormai troppo famigliare.
Salutiamo il dottore e lui sorride per ricambiare il saluto.
Usciamo dalla stanza e percorriamo la strada che ho fatto troppo spesso in questi giorni fino a a quando arrivo nella stanza indicata dal dottore.
Facciamo lo stesso processo che ho fatto l'altra volta compreso di biglietto e attesa per poi entrare nella stessa stanza dell'altra volta dove si trova lo stesso uomo dell'ultima volta che ho messo piede qui.
"Salv-" inizia a dire lo stesso uomo che l'altra volta mi infilò un ago nel braccio.
"Ancora lei?" Dice con un sorriso e una leggera risata.
"Sì, ora sono qui per lui" dico indicando Bobby.
"Lui è Bobby ed è il padre della signorina Alexa.É qui per gli esami" continuo e lui dice a Bobby di accomodarsi sulla sedia su cui, fino a pochi giorni fa ero seduto io.
Non parliamo molto durante 'l'operazione'.
Quello che voglio è solo vedere gli esami e sperare che almeno lui possa aiutare Alexa.Lei deve svegliarsi.
Lei deve aprire di nuovo quegli occhi fantastici.
Lei deve essere di nuovo mia.******************
Tadaaa
Ciao a tutti,
Sono ritornata finalmente.
Scusate per l'assenza ma come sapete questo è un brutto periodo a causa di interrogazioni, compiti in classe e così via.
Vi chiedo solo di resistere un'atro po'.Detto questo,
Spero che il capitolo vi piaccia❤️Un bacio da Fede😘

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STUPID,CRAZY LOVE
RomanceLei è una ragazza italiana di origini irlandesi che dopo la morte della madre si trasferisce in Irlanda con il padre. Nella sua nuova scuola conoscerà un ragazzo dal carattere un po' rude ma riuscirà a scoprire il suo brutto passato e inizieranno a...