CAPITOLO 30

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CAPITOLO 30


-POV NIALL-

Sono passati quasi sei anni da quando ho sentito Alexa per l'ultima volta.

Non la ho mai dimenticata in tutto questo tempo.

Ho sempre voluto chiamarla o scriverla ma non l'ho mai fatto, penso per la semplice ragione di essere ignorato, insomma lei lì ha la sua vita, è nella sua madre patria insieme ai suoi parenti e penso sia felice.

Chi sono io per interferire nella sua vita felice?

E poi la amo troppo, non come sorella o parente ma come qualcosa di più.

Non so cosa ma non riesco a vederla come una sorella.

Non so cosa si provi per una sorella visto che non ne ho una ma non penso che il batticuore quando la vedo e i brividi quando pronuncia il mio nome siano tra gli effetti principali dell'amore di una sorella.

Questi sei anni li ho passati abbastanza bene a parte l'assenza di Alexa.

Ho finito la scuola e ho trovato un lavoro come giornalista in un' agenzia che si occupa di scrittura, stesura e stampa di un quotidiano locale.

Io lavoro in un ufficio e mi occupo della scrittura delle notizie.

Quello da me ricercato e scritto disordinatamente a mo' di appunti andrà poi negli uffici di coloro che si occuperanno della stesura.

È un lavoro modesto ma non sono soddisfatto della mia vita.

Mi manca qualcosa, anzi qualcuno....mi manca Alexa.

Adesso sono nel mio ufficio e sto cercando di ricopiare in modo chiaro e ordinato le notizie da me trovare per quanto riguarda un incidente in auto accaduto due giorni fa che ha coinvolto delle morti quando un addetto dell'ufficio stesura entra nel mio ufficio e mi comunica che devo consegnare le notizie sull'incidente.

Gli porgo i foglio che avevo appena finito di ricopiare e lui esce dalla stanza percorrendo il lungo corridoio che divide la sala 'scrittura' con quella 'stesura'.

Poco dopo il segretario del mio capo entra nel mio ufficio.

Odio quando entra lui.Non porta mai buone notizie.

" Il signor Gray la attende nel suo ufficio" dice l'uomo con la barba nera e i capelli spettinati.

Sono andato solo due volte nel suo ufficio e in entrambe non è successo niente di buono.

Spero solo che questa volta sia diversa.

Io mi dirigo nel suo ufficio e quando apro la porta l'uomo dall'altra parte della enorme stanza inizia subito a parlare.

"Si accomodi pure signor Horan" die facendomi accomodare sulla sedia di fronte alla sua scrivania.

Una volta seduto continua:

"Lei sa di essere il più competente in questo ambito,signor Horan" dice e poi fa una pausa.

"Quindi avevo pensato di mandarla a trovare notizie su quell'assassinio accaduto a Londra qualche giorno fa"

Mi sta chiedendo di andare a Londra?

"Mi sta dicendo che dovrò andare a Londra?" Chiedo io sperando di ricevere un no come risposta.

"Certo signor Horan.Non la lo fatta venire qui per nulla" dice

Cosa dovrei rispondergli?

Voglio andare in una città nuova per trovare notizie di un avvenimento di cui non mi interessa niente?

"Per quanto tempo dovrò restare lì?" Dico io

"Per due settimane ma se riesce a terminare in minor tempo il lavoro può tornare prima"

Dovrei o non dovrei?

È la scelta giusta?

Due settimane sono tante.Ce là farò a resistere in un paese molto diverso da Mullingar,dove non conosco nessuno per due settimane?

" E quando dovrei partire?"

Forse sto facendo troppe domande ma voglio essere sicuro di fare la scelta giusta.

"Tra una settimana circa"

Così presto?

Dovrò preparare tutto in una sola settimana?

Dopo averci pensato molto comunico al mio capo la decisione.

"Ok, ci andrò" dico con un sorriso.

Alla fine ho deciso di si.

Tanto non ho niente da perdere e una gita in un nuovo posto non sarebbe certo male.

L'uomo dai capelli brizzolati e la barba leggermente bianca mi sorride mostrando i suoi denti quasi bianchi e allineati e dopo avermi fatto un sorriso soddisfatto vado via lasciandolo da solo.

Stavo per ritornare nel mio ufficio quando un impiegato dell'ufficio stampa mi chiede delle informazioni su alcune cose che ho scritto che in effetti sembrano incomprensibili anche per me.

Dopo averle 'decifrate' vado via lasciando l'uomo al suo lavoro.

Ritorno nel mio ufficio e dopo aver sistemato altre cose mi rendo conto che sono le 19.00 e che il mio turno è finito così prendo le mie cose ed esco dall'edificio dirigendomi verso quell'edifio che è casa mia.

Vivo in una modesta casa vicino al mio posto di lavoro.

Ho lasciato quella di mio padre circa tre anni fa quando ho iniziato a lavorare qui e quell'appartamento era troppo lontano da esso.

Ci vivo da solo insieme al mio cane Ale.

La ho chiamata così per ricordare Alexa infatti Ale è il nomignolo che le davo quando stavamo assieme.

Le do tutte le cure e attenzioni necessarie, così come ho fatto con Alexa e lei sembra crescere molto bene.

Spero che anche Alexa stia crescendo bene.

Dopo aver dato la pappa ad Ale a dopo aver mangiato qualcosa si fanno già le 21.30 cosi decido di andare a letto nonostante non abbia molto sonno.

Una volta arrivato sotto le coperte penso a tutto quello che mi è successo in questi anni e sopratutto della mia imminente partenza verso Londra.

Non posso fare a meno di pensarci.

Mi addormento poco dopo cadendo in un sonno profondo.

************

Ciao ragazzi,

Finalmente sono ritornata e in questo capitolo avete scoperto come è stata la vita di Niall in questi anni.

Beh,non ho molto altro da aggiungere a parte sperare che ance questo capitolo vi piaccia.

Se posso essere sincera vi dico che questi capitoli sono i miei preferiti,sono proprio soddisfatta di questi capitoli e sono ance molto devota a voi.

Non sarei qui a continuare la storia se voi non mi avreste dato sin dall'inizio la carica nel continuare.

Grazie davvero😘❤️

Un bacio da Fede😘

STUPID,CRAZY LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora