CAPITOLO 3

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L'interno è anche meglio dell'esterno .
L'edificio si apre con una grande stanza che suppongo sia la segreteria e poi un corridoio che suppongo portino alle classi o ai laboratori.
Mio padre si ferma in quella stanza che,come pensavo era la segreteria e firma alcune carte che parlano delle varie responsabilità della scuola.
Dopo viene da me,che ero rimasta ferma all'entrata non sapendo come muovermi e mi porge dei fogli dove è scritto il mio nome e la classe e mi dice di darlo alla professoressa una volta entrata in classe e mi indica la direzione per evitare di perdermi.
Seguo tutte le sue indicazioni fino a quando non mi trovo di fronte a una porta.
Mi sale il panico.
Non sono mai stata una ragazza in cerca di attenzioni e aprire questa porta significa avere gli occhi di 20-25 persone puntati addosso e,ora più che mai visto l'aspetto trasandato che ho assunto negli ultimi tempi.
Dopo la morte di mia madre ho iniziato a non curare più me stessa e sono diventata così vulnerabile che potrei scoppiare a piangere in qualsiasi momento.

Basta!
Ti fai troppi problemi,apri quella porta.
Forse è vero,sono troppo paranoica.
Adesso la apro.
Nemmeno il tempo di rendermi realmente conto che la mia mano è già andata in collisione con il legno rosso della porta.
"Avanti!" Sento una voce dall'altra parte così mi faccio coraggio e la spingo facendo rivelare il mio corpo a degli sconosciuti
"Oh signorina Greese,benvenuta.Mi avevano detto che saresti arrivata"
La signora dai capelli neri che suppongo sia la mia professoressa mi parla con una tranquillità impressionante.Sembra che le abbiano ripetuta il mio nome mille volte per farglielo memorizzare.
"Si accomodi vicino la signorina Ashley" dice la stessa voce che ha parlato fino ad ora.
Io faccio come mi viene detto e rimango in totale silenzio quando la professoressa inizia a spiegare la propulsione elettrica.
Io non ci capisco molto a causa della metà dell'anno scolastico perso.
La ragazza dai capelli neri,vedendomi interrogativa mi dice:
"Sono brava in scienze.Se vuoi posso darti alcune lezioni private"
Una persona che mi ha rivolto la parola.Non me lo aspettavo....insomma chi vuole fare amicizia con una nuova che in più ha perso la madre sei mesi fa quindi è così vulnerabile da poter scoppiare a piangere in qualsiasi momento?
"Va bene"
Riesco a dire solo questo.
Perché quando devo dire qualcosa mi limito sempre a dire cose che non vanno mai bene?
"Se vuoi passo a casa tua oggi pomeriggio?" Dice lei non facendo caso alla mia risposta monosillabica di prima.
"Ok,va benissimo" dico io questa volta cercando si sorridere per non sembrare antipatica.
"Dove abiti?" Mi dice la ragazza.
Vero,me ne ero dimenticata.Qui nessuno sa dove abito.
Dopo aver detto il mio indirizzo alla ragazza che se non erro si dovrebbe chiamare Ashley ritorno alla lezione.

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La lezione è finita e la prof è appena uscita dall'aula così come la metà della classe che ormai è nei corridoio
"Come mai sei qui?"mi dice Ashley che è rimasta in classe.

Questa domanda non doveva farla però in fondo lei non poteva saperlo così faccio un bel respiro e parlo tutto un'tratto.

"Mia madre è morta sei mesi fa e ci siamo trasferiti qui visto che mio padre è del posto" dico
"Scusa non sapevo...."cerca di scusarsi lei
"Sta' tranquilla" dico io con un sorriso
Non mi piace ricordare mia madre.
È stato bruttissimo perché per me mia madre non era solo una madre ma anche una sorella,un padre e un'amica.
Lei era la prima persona a cui raccontavo tutto:sia cose belle che cose brutte.
Se conoscevo un ragazzo o prendevo un brutto voto a scuola lei era la prima a saperlo e mi consolava sempre,anche quando non ne avevo bisogno.
La sua morte mi ha sconvolto la vita

STUPID,CRAZY LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora