CAPITOLO 2

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CAPITOLO 2

Siamo scesi dall'aereo da un po' e adesso un taxi ci sta portando nel nostro appartamento.

Quando il taxi si ferma mi rendo conto di essere arrivata così prendo la valigia dal portabagagli del taxi e mi dirigo davanti a quel edificio,mio padre inserisce la chiave nella serratura e poi si sposta per permettermi di entrare.

Io lascio cadere la mia valigia all'ingresso di quella maestosa e stupenda casa.

Dall'esterno non sembrava così grande.

Senza il permesso di mio padre inizio a muovermi a disagio in quella casa un po' troppo grande per due persone.

Rimango totalmente paralizzata quando vedo una stanza con un balcone che ha la vista su un magnifico parco.

Mi piace l'aria fresca,il verde dei giardini e dei parchi,mi piace la spensieratezza.Mi sa che mi piace un po' più di prima questo posto.

Decido di prendere questa stanza così mi avventuro per una seconda volta in quella casa fino a ritornare da dove sono entrata.

Sento una voce proveniente dalla stanza accanto cosi,seguendo la voce,mi ritrovo in un'altra stanza che suppongo sia la cucina dove vedo mio padre che parla al cellulare.

All'inizio sembra non vedermi ma poi appena nota la mia presenza attacca la sua telefonata,rimette il cellulare in tasca e inzia a parlarmi.

''ti piace la casa?che stanza hai preso?"

''Si,mi piace''dico tralasciando il fatto che per me la casa è troppo grande

''ho preso la seconda stanza sulla destra,quella con il balcone''dico rispondendo poi alla sua seconda domanda

''bene,sono contento che la casa ti piaccia''dice dandomi un bacio leggero sulla guancia e uscendo dalla stanza.

Una volta uscito mio padre decido di restare altri due minuti ad osservare la stanza magnifica.

Questa stanza è magnifica nella sua eleganza.

Ha dei mobili color panna adagiati ad una parete della stanza,il frigorifero dall'altra parte e al centro della stanza un tavolo di legno chiaro ricoperto da una tovaglia di colore porpora che dà luce alla stanza.

Quando esco da quella stanza che è la cucina mia avventuro di nuovo in quel corridoio che sembra interminabile e arrivo in quella stanza che sarà mia per un po' di tempo che spero sia breve.

Non che non mi piaccia qui ma voglio tornare in Italia,nella mia bella,luminosa,calda Italia e poi vorrei andare a trovare mia nonna in ospedale tutti i giorni dopo la scuola ma stando qui non posso farlo e questo mi da estremamente fastidio.

Appena entro mi siedo sul letto e osservo la stanza.

E' molto affascinante.

Ha un letto a baldacchino bianco e un enorme armadio posizionato in un angolo della stanza.

E' stile romantico,proprio come piace a me.

prendo il mio cellulare dalla tasca e i miei auricolari dalla borsa,li collego al cellulare,li inserisco nelle orecchie,seleziono la canzone e mi addormento.

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''Alexa dai svegliati''

ed ecco mio padre che mi chiama per la colazione.

Guardo l'orologio e sono ancora le sei così decido di dormire un altro po' anche se è quasi impossibile con la voce di mio padre che si fa man mano piu' forte.

Sto nel letto caldo per un altra decina di minuti pero' poi decido di alzarmi e iniziare a prepararmi.

Vado in bagno,mi faccio una doccia molto veloce ed esco.Mi vesto con una semplice t-shirt poco decorata e dei jeans non molto stetti.Come ultimo tocco decido di mettere le mie adorate Dr. Martens rosse.

Una volta finito prendo lo zaino,lo metto in spalla ed esco dalla stanza.

Quando arrivo in cucina trovo mio padre che sta mangiando la sua colazione.Mi accomodo vicino a lui e inizio a prendere anche io delle marmellata e sparmarla sulla mia fetta biscottata.

Io ho sempre fatto colazione così.Quando c'era mia madre facevo sempre colazione con lei e ogni giorno mangiavamo almeno due fette biscottate ciascuno.

Ecco che come sempre mi viene da piangere.Sono mesi ormai che pensando a mia madre non riesco a trattenere le lacrime e ora,come sempre,accade la stessa cosa.

Mi alzo velocemente dalla sedia per non far notare a mio padre che sto piangendo,prendo lo zaino e mi asiugo le lacrime con la parte inferiore della mia mano.

La cosa più brutta è che non posso andare via perchè mio padre deve venire con me per firmare alcune carte con la scuola così vado davanti alla porta e lo aspetto lì.

La mania della puntualità di mio padre è servita a qualcosa per una volta infatti dopo nemmeno cinque minuti mio padre fa già capolino all'ingresso.

Prende le chavi dalla tasca dei suo jeans,chiude la porta di casa e ci incamminiamo verso il furgoncino di mio padre.

Il tragitto è abbastanza imbarazzante perche entrambi non sappiamo che cosa dire.Non ho mai avuto un bel rapporto con mio padre,c'è stato pochissimo quando c'era mia madre per via del lavoro e adesso che mia madre non c'è più lui è voluto ritornar qui per avere un rapporto con i suoi genitori,nonchè miei nonni(nonni che non ho mai conosciuto e che non voglio conoscere)e io non ho voluto replicare pensando che qui potrei rifarmi una nuova vita nonostante la nostalgia nel lasciare i miei famigliari.

''ti piacerà qui''dice dopo un po' per rompere il silenzio che c'era tra noi

Io sorrido cercando di credere alle sue parole.

Infondo quanto puo' essere brutto? Quanto posso soffrire ancora? di certo non posso soffrire più di quanto non abbia già fatto.

Finalmente dopo un tempo che sembrava infinito siamo arrivati difronte all'istituto con l'enorme scritta su di essa che dice ''secondary school of Mullingar''.

Mi sorprende la maestosità della struttura difronte a me.

E' con le pareti esterne di colore giallo e con una enorme porta in vetro.Anche le finestre sono molto grandi e fanno entrare all'interno dell'istituto molta luce.

Non pensavo ci fosse stato questo sole.

Da quello che mi hanno insegnato a scuola e da quello che ho letto su varie riviste geografiche l'irlanda è più fredda rispetto all'italia ma oggi fa abbastanza caldo.Non so se ho soltanto fortuna nel capitare nelle giornate calde oppure è sempre cosi ma devo dire che fa abbastanza caldo,ci saranno circa 30 gradi.

Mio padre mi fa segno di scendere dall'auto e cosi eseguo i suoi ordini.

Mi dirigo verso l'edificio e rimango ancora più sorpresa nel vedere cosa ci riserva l'interno.

STUPID,CRAZY LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora