Mission

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Un'enorme palazzo bianco.

Piccoli intarsi decoravano ogni centimetro dell'edificio. Nei pressi dell'ingresso, due enormi statue raffiguravano due uomini nell'atto di reggere un paio di falco sopra il portone.

Affisso sopra i due, una piastra in marmo leggeva:

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INTERNATIONAL ADVENTURERS ASSOCIATION
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Senza alcuna voglia, Rayliar varcò la soglia.

Odio questo posto... troppa opulenza!

Nel mezzo di una sala più simile ad un giardino, una statua sorgeva al centro di una fontana.
Un uomo con una staffa nell'istante prima di sfoderare una magia.

Ci rivediamo, caro John...

Pensò il ragazzo passando affianco alla scultura.

Subito dietro, un lungo bancone lo accolse. Una decina tra uomini e donne stava dando informazioni ad una fila ordinata di persone.

Non ho mai visto così tanta gente in fila...

Nonostante la maggior parte degli avventurieri e dei mercenari spesso si trovava a doversi recare agli Uffici dell'Associazione, questa era la prima volta in cui così tanti si erano riuniti.

"Scusi, ma come mai oggi è così pieno?"

Domandò il ragazzo ad un omaccione di circa un metro e novanta. La sua testa lucida rifletteva i raggi del sole come fosse una sfera di cristallo.

"Ah! Come fai a non saperlo... domani è il giorno del raid! Stanno accettando tutti, cani e porci compresi! Io lo dico... sarà un massacro!"

Sbottò l'uomo, andandosene visibilmente alterato.

Mh... forse oggi non sarà così male...

Pensò Rayliar dirigendosi al bancone.
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Seduta su una sedia girevole, una giovane donna dagli occhi viola lo accolse con un sorriso stampato sulle labbra rosee.

"Salve, ben venuto all'Adventurers Association. Come posso esserle utile oggi?"

Domandò la ragazza, recitando un copione per la milionesima volta.

"Vorrei registrarmi al raid di oggi, grazie."

Rispose Rayliar ricambiando il sorriso.

"S-Sì, ecco qui. Mi serve il tuo distintivo, per favore."

Le orecchie della ragazza, sembravano essere diventate leggermente più rosse.

"Ah, si. Ecco qui."

Fragrando nel borsello che gli cingeva la vita, Rayliar estrasse una piccola placca di legno, con inciso sopra il suo nome. Una "F" contrassegnava l'oggetto, accanto alla sua foto."

"Mh... ne è sicuro? Nonostante questo raid non abbia limiti di livello, è pur sempre molto pericoloso per degli avventurieri inesperti."

"Non si preoccupi, me la so cavare."

Disse il giovane in tono pacato.

"Okay, allora firmi qui e vada pure nella sala accanto. Tra un paio di minuti si terrà un briefing con il responsabile del raid. Grazie e arrivederci."

"Grazie a lei."

Rispose Rayliar sorridendo, per poi dirigersi verso dove gli era stato indicato.

"Hai visto quanto era bello! E che fisico!"

Bisbigliò la ragazza alla collega affianco.

Nonostante l'udito sopraffino del ragazzo, quelle parole gli sfuggirono.
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Rayliar varcò la soglia.

Davanti a lui, un'ampia stanza, caratterizzata da una serie di file di banchi disposti a semicerchio, si allungava fino a raggiungere un patio.

Fermo al centro di esso, un uomo si guardava attorno, nel tentativo di conteggiare i presenti.

I suoi lunghi capelli viola erano raccolti in una coda che gli cadeva lungo la schiena. Una pesante armatura cingeva il corpo allenato del guerriero. Placche di metallo proteggevano i suoi polsi e le sue tibie. mentre una spada era legata alla sua vita.

 mentre una spada era legata alla sua vita

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"A quanti siamo arrivati?"

Domandò l'uomo ad una ragazza seduta alla sua destra.

"Con quello lì in piedi siamo a 237."

"Ancora 13. Avvisa quelli del banco informazioni."

Ordinò il guerriero.
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Rayliar riuscì a trovare a fatica un posto a sedere e coloro che arrivarono dopo furono costretti a rimanere in piedi.

*Cough-Cough*

L'uomo al centro della stanza si schiarì la voce.

"Salve a tutti. Io sono Astalon Sawyer, capo delle guardie di Kandahar. Come sapete tutti, domani porteremo avanti il nostro attacco al Dungeon che è apparso alle porte della città. Se dovesse esserci un Dungeon Break così vicino a noi... sarebbe la fine. È quindi necessario portarlo a termine ed eliminare il maggior numero di mostri. Non abbiamo informazioni su cosa ci aspetti all'interno... i soldati che abbiamo mandato non hanno più fatto ritorno."

Spiegò l'uomo fissando i presenti.

"Se avete paura della morte... uscite da questa stanza ora."

I am the Overlord II: Memory from the Future Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora