The Prize

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Seduto sul suo trono, Pierce Gallagher fissava il vuoto.

Nel suo occhio buono, un leggero luccichio si trasformò presto in ardenti fiamme.

"È giunta l'ora."

Disse calmamente l'uomo.

"Si, mio signore."

Rispose uno dei cavalieri presenti nella sala.
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*Cleeeeng*

Con un rumore acuto, le porte della sala imperiale si aprirono.

Nessuno sfarzo opulento, nessuna decorazione non necessaria.

Un salone semplice, in stile romanico. Pareti lisce e solide si stagliavano verso l'alto, tanto da non far capire se quello sopra di loro fosse il soffitto o solo ombra.

La sala del trono sorgeva nell'ultima torre del Kaiserliche Burg, il Castello Imperiale, una volta conosciuto con il nome di Schloss Neuschwanstein. Durante la Grande Guerra, esso aveva rappresentato il primo avamposto contro il regno di Ragharind, dimostrandosi una fortezza impenetrabile.

Ora, quel luogo rappresentava il centro della Capitale.

"Prego, entrate."

Disse una delle guardie.

E i tre si fecero avanti.
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"Benvenuti."

Una voce ferma e sicura risuonò nel silenzio.

"Frederic Wettkampf, Katrina Gallagher, Morlowe Deligt... voi tre vi siete distinti nel corso del Torneo. Rispettivamente terzo, secondo e primo posto..."

Disse l'uomo seduto sul trono.

Le sue gambe incrociate lasciavano trapelare la sua sicurezza.

Nessun segno di agitazione, nessuna emozione.

"Come sapete, ognuno di voi tre riceverà un premio, un riconoscimento..."

Continuò l'Imperatore.

"Iniziamo."

Disse sollevandosi dal suo trono.

*Tack*

*Tack*

*Tack*

I suoi passi risuonarono sul pavimento freddo.

Se Morlowe avesse voluto descriverlo, avrebbe sicuramente iniziato con il dire che si trattava di un bell'uomo.

Lineamenti forti, ma non spigolosi. Un naso dritto e occhi felini, almeno quello non coperto dalla benda. Lunghi capelli neri e lisci cadevano folti fino alle spalle. Nonostante l'età, pochi erano i segni che la contraddistinguevano: qualche capello bianco e leggere rughe sul viso, quasi impercettibili.

Tuttavia, qualcosa sembrava stonare...

Me lo facevo più alto.

Pensò il ragazzo osservando la figura avanzare.

Un metro e settantacinque, Non di più.

Tra i presenti, sicuramente il più basso.

"È ora di conferirvi i vostri doni, non credete?"

Proclamò l'uomo.

E finalmente il giovane la vide.

L'aura di un monarca assoluto.

Colui che fino ad allora era sembrato il più piccolo nella stanza, apparve improvvidamente come un gigante, tanto grande da raggiungere quel soffitto così distante.

Inconsciamente, senza nemmeno realizzare come fosse potuto accadere, tutti si ritrovarono in ginocchio, con lo sguardo abbassato verso il pavimento.

Con passo costante, Pierce si avvicinò a Frederic.

Corti capelli castani, una mascella ben definita e spalle larghe.

Il corpo di un guerriero.

Ancora in ginocchio, Frederic portò il pugno destro vicino al cuore.

Con maestria, l'Imperatore sfilò la sua spada dal fodero, rivelando una lama a doppio taglio. Al centro, piccoli intarsi d'oro scintillavano di luce riflessa.

Con delicatezza, Prince Gallagher poggiò l'arma sulle spalle del ragazzo, prima una e poi l'altra.

"Frederic Wettkampf, per le doti dimostrate nel corso del Torneo, io, Pierce Gallagher, ti nomino Caporale di corpo d'armata."

La sua voce risuonò con forza e nuovamente si mosse.

Questa volta il suo sguardo si fissò su Katrina, questa volta però, parve più freddo.

Nuovamente la sua spada si posò sulle spalle della ragazza.

"Katrina Gallagher, per le doti dimostrate nel corso del Torneo, io, Pierce Gallagher, ti nomino Caporale di corpo d'armata."

Ed infine, fu il turno di Morlowe.

"Morlowe Deligt, per le doti dimostrate nel corso del Torneo, io, Pierce Gallagher, ti nomino Caporale Maggiore di corpo d'armata."

La stessa frase, ma un finale diverso.

"Bene... e ora, dimmi soldato, qual è il tuo desiderio?"

Disse l'uomo.

Quel bagliore che per un instante era scomparso dal suo occhio, si era improvvisamente riacceso.

"Il mio desiderio?"

Iniziò a parlare Morlowe senza alcuna esitazione.

Nei suoi occhi, lo stesso ardore presente in quello dell'Imperatore.

"Desidero entrare nell'Armeria e scegliere una spada."

Proclamò il ragazzo.

"M-Ma cosa...!?"
"Come diavolo si permette!"
"Ma è inaudito!"

Il silenzio tombale che fino ad allora aveva aleggiato nella sala, venne interrotto dal mormorio delle guardie.

Nessuno fino ad allora si era mai permesso di chiedere un tale privilegio.

L'Armeria imperiale.
Il luogo in cui erano conservati i cimeli imperiali. Nella storia centenaria dell'Impero, nessuno aveva mai avuto la sfacciataggine e l'onore di accedere a tale luogo.
Solo l'Imperatore. Nessun altro.

Il bagliore nell'occhio dell'uomo si fece d'un tratto più intenso.

Dal corpo dell'uomo, una leggera aura nefasta iniziò a trapelare, avvolgendolo quasi fino a far sparire le sue sembianze all'interno di essa.

Per un secondo, tutti i presenti trattennero il respiro.

"AHAHAHAHA! Mi piaci ragazzo! Adoro le persone con grandi ambizioni! Servirebbero più persone come te all'Impero! Persino mia figlia dovrebbe imparare qualcosa da te! AHAHAHAH!"

Una scena mai vista.

In tutti gli anni in cui le guardie avevano servito, mai prima di allora avevano visto l'Imperatore ridere di così buon gusto.

"Tuttavia, quello che mi chiedi è un onore troppo grande per ciò che hai realizzato fino ad ora."

Aggiunse, Pierce tornando al suo consueto tono distaccato.

Fino ad ora...

Pensò tra sé e sé, Morlowe.

"Okay... se devo scegliere qualcos'altro...
per ora mi dia lui."

Rispose il ragazzo, puntando il dito verso Frederic.

Alle parole del giovane, una nuova espressione di stupore apparve sul volto dei presenti.

"AHAHAH! Va bene, Morlowe Deligt! Acconsento alla tua richiesta. Così è deciso."

Proclamò l'Imperatore, tornando al suo trono.

Nella mente dell'uomo, le parole scelte dal ragazzo risuonavano come una favolosa musica.

Per ora... Ahahaha!

Nonostante la sua faccia stoica, dentro di sé altro non voleva se non scoppiare in una grassa risata.

I am the Overlord II: Memory from the Future Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora