Danger inside the danger (8)

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La Rose Troop era certamente diversa dalle altre.

Non uscivano dai ranghi o dalla formazione nemmeno nel mezzo del caos.

Perfetti.

Tutti si muovevano come fossero un tutt'uno.

*Slash! Stab!*

Ogni volta che una lancia tagliava l'aria, un soldato nemico cadeva nel suo stesso sangue.

"Dove!"

Gli attacchi diretti agli spiragli venivano bloccati dai soldati ai lati.

"Dividetevi!"

All'ordine di Austin, gli uomini in formazione si mossero in ogni direzione.

I nemici, i quali stavano avanzando senza tregua, si trovarono in difficoltà all'improvviso cambiamento.

Una frazione di secondo. 

Un istante fatale.

In quel preciso momento, gli arcieri nelle retrovie scoccarono le proprie freccie.

*Pubububuk!*

"Kuk!"

"Argh!"

"Kugh!"

Gli uomini di Istel si trasformarono presto in porcospini cadendo a terra.

Austin strinse le mani un'altra volta e i soldati che si erano separati ricostruirono i propri ranghi.

Rapidi e veloci, gli uomini dell'Impero conficcarono le proprie lance nei toraci dei sopravvissuti.

Non vi era pietà in guerra.

Fu allora che un giovane cavaliere isteliano si fece largo tra le linee. Nei suoi occhi, il fuoco della vendetta

La prestazione della Rose Troop era stata fino ad allora sopraffina, no, perfetta. E la perfezione attira attenzioni indesiderate. 

L'intento del giovane era uno: bloccarli definitivamente.

La sua spada imbevuta di mana si mosse veloce tagliando l'aria e avvicinandosi al collo di Austin.

Una situazione di vita o di morte.

Ma, nonostante ciò, nessuno dei soldati della Rose Troop si ritrasse o indietreggiò.

Anzi, i loro sguardi si puntarono sul giovane davanti a loro. Nemmeno un'oncia di paura macchiava i loro occhi.

"Ridicolo! Dei meri soldati semplici osano pararsi davanti a...."

Tuttavia, la sua frase giunse ad una brusca interruzione.

Nascosta tra le altre, una lunga lascia apparve tra le file.

*Kang!*

Un pesante suono metallico.

La lancia colpì il fianco della spada del nemico.

"Kugh!"

Una smorfia di dolore apparve sul volto del ragazzo. I palmi delle sue mani tremavano dalla forza dietro quel colpo.

Chi è quel bastardo che...

I suoi occhi si mossero tra i ranghi della Rose Troop cercando l'uomo che aveva fermato il suo colpo.

E finalmente lo vide. Un volto giovane, segnato da una brutta cicatrice. Un fisico ben definito, anche sotto l'armatura. Corti capelli bluastri, simili al colore di una notte di primavera.

Attorno al suo corpo, una pesante aura azzurra.

Non aveva mai visto così tanto mana circondare un solo uomo, se non tra i ranghi più alti dei cavalieri.

I am the Overlord II: Memory from the Future Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora