Capitolo 25

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Tom

Il buio più totale si avventrava su di me e non riuscivo a capire che cosa stesse succedendo, ad un certo punto difronte a me comparve uno specchio dove il mio riflesso era diverso, diventando sempre più strano e da lì mi bloccai vedendo me da piccolo. Uno sguardo dolce e innocente che avrei voluto cancellare all'istante.

La figura uscì dallo specchio e ad ogni passo che avanzava io inditreggiavo tremando e deglutendo.

-per favore, devi aiutarmi-
Sospirai.
-per cosa?-
-vieni con me- disse allungando la mano ma io mi rifiutai scuotendo la testa ripetutamente.

-per favore, fai veloce sennò sarà troppo tardi!-
-vai via da me.-

Sentii urlare e le lacrime che gli uscirono erano infinite, una nube nera lo fece scomparire all'istante e da lì mi sentii vuoto e pentito.

Cosa avrebbe voluto farmi vedere?
Ero così codardo?

Un fischio prese possesso nell'intero ambiente e corsi per evitarlo, ma più mi allontanavo e più diventava forte.

Mi fermai respirando affannosamente trovandomi uno scenario inquietante.

-cosa ci fai tu qui?-

-non lo sai? Eppure sembra che tu abbia capito tutto di me al primo sguardo.- rispose il ragazzo riccio con gli occhi color verde smeraldo.
Sgranai gli occhi inserrando i pugni.

-dov'è...?-
-Ashley è al sicuro, non ti preoccupare...forse sei tu quello in pericolo-rispose in un ghigno.
Mi girai e vidi il me stesso da piccolo senza via d'uscita e il ragazzo ridere di gusto.
Cercai di urlare e muovermi ma ero bloccato e mi trovai a sbattere i pugni contro un vetro che ostacolava il mio aiuto.

Mi alzai di scatto ed era ancora buio, mi ritrovai solo, sdraiato sulla sedia. Realizzai che davvero mi sentivo vuoto, mi mancava quella protezione che credevo inutile qualche mese fa.

Passai una mano fra i capelli sospirando con il cuore a mille e rientrai in casa dove ancora i ragazzi continuavano a ballare con la musica a palla.

La mia faccia divenne disgustata, c'erano persone mezze addormentate e ubriache con continui conati di vomito e coppie che avevano gli ormoni a mille.

Una persona andò a sbattere vicino a me e mi resi conto che era Sam, fatta totalmente.

-Sam ma...-
-Tom!-

-oh mio dio...- sussurrai.

Quando sarebbe finita questa dannata festa? Quando se ne sarebbe andata lei? Non potevo di certo lasciarla sola e soprattutto con le sue amiche che erano nello stesso stato di Sam.

A proposito, dov'era Ashley?

-Sam ti porto da Joseph, devo cercare una persona.-
-no da Joseph no!- urlò piangendo.

Mi pietrificai.

-che ti ha fatto?-

-lascia stare, è solo un emerito coglione proprio come te!- continuò puntandomi l'indice contro il petto in modo accusatorio.

We all need someone to stayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora