Capitolo 12

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Nell'ora di pranzo raggiunsi le ragazze ormai sfrenate a più non posso siccome aspettavano una persona speciale.

Sì speciale. Letteralmente.

Infatti un suono della sua voce fece allargare il sorriso sul nostro volto.
Era così gentile e disponibile, non pensava a sé stesso e la cosa era molto da apprezzare.

Come di suo solito Harry diede bacio guancia a tutte e io ovviamente mi sarei solo limitata a salutare come sempre e invece.

-hey...- disse sorridendo.

Ragazzi e ragazze toccò anche a me.

Ero un ghiacciolo.

Lizzie e Anne osservarono la scena sclerando internamente.

-ci siamo scontrati oggi-

Spalancai gli occhi.

-allora eri tu! Scusami ancora!- esclamai grattandomi la nuca imbarazzata.

Lui si limitò a rassicurami ridendo.

La sua presenza era davvero benevola, era un santo ragazzi. Harry nel cuore.

Forse poteva disturbare a qualcuno.

A Wilson. Lui non lo sopportava. Harry era così gentile con il biondino nonostante tutto. Occhi tempestosi era lultimo dei suoi pensieri,come un'annullità.

Questa era verità, non cattiveria.

Che cazzo guardava?

Sospirai.

MI sentii afferrare un braccio trovandomi bloccata al muro.

Poteva essere un gesto compiuto da Wilson ma invece no...

era.Steve.

-Steve?-

-scusami tanto. se sono stato così improvviso ma devo dirti assolutamente cosa mi è successo stanotte.-

Lo fissai stranita e stordita e mi limita ad annuire.

-ricordi la partita di calcio con la tua classe di l'anno scorso?-
-si...-

Abbassai lo sguardo.
Mi mise le mani sulle guance guardandomi negli occhi.

-hey...non è colpa tua...perché non mi hai detto nulla?-

Alzai un sopracciglio.

-dire cosa?-
-so che centra anche tuo padre in quella storia...-

Deglutii con ancora il calore delle sue mani sul mio volto.

-perché non me le dici queste cose?- chiese quasi infastidito. - secondo te non ho capito che Wilson sa tutto?-

Deglutii di nuovo. I suoi occhi tremavano auasi di rabbia ma trasmettevano amore e. protezione.

Non ci stavo capendo nulla. Perché gli dava così fastidio?
Il mio cuore accellerò è ancora di più quando entrò di scena lui.

-ti crea qualche problema Smith?-

Oh no.

Steve si staccò da me rivolgendo lo sguardo verso l'interlocutore.

La mia ansia era alle stelle.

Cazzo parlate.

A proferire parola fu il riccio che rise amaramente.

-non è la prima volta che non ti fai i cazzi tuoi Wilson.-
- e perché mai?-
-mica è di tua proprietà?-

Il biondino lo guardò come se stesse per annuire ma forse era solo una mia impressione.

-no, ma ciò non mi vieta di capire che cosa le succeda.-
- io se odio una persona non l'aiuto.-

- nonostante l'odio voglio proteggerla, ci parlo 24h su 24 Smith!- disse alterato.

Steve si avvicinò.

-non capisco cosa centri questo, cosa centri tu in mezzo a tutta questa storia! Perché cazzo hai fatto tutta quella sceneggiata alla partita di l'anno scorso?!-

- non potevo farlo?!-
- lo hai fatto perché la odi! Te ne rendi conto?!-

-perché ti stai arrabbiando?! Qualche giorno fa te ne sbatteva il cazzo della sua presenza che cercava di risolvere con te! -

Questo era anche vero e mi si spezzò terribilemnete il cuore.

-perché cazzo hai fatto quello per allontanarci?!- risposte marcando parola dopo parola avanzando.

Wilson lo bloccò per il petto. I pugni chiusi di entrambi e la mascella serrata non erano segnali buoni.

-perché giri intorno alla risposta Smith eh?!-

Steve non riapose e si limitò a guardarlo.

-è la tua stessa fottuta risposta Wilson. -

Io non ci stavo capendo un emerito cazzo.

-ragazzi...basta.-

Si guardarono un'ultima volta per poi allontanarsi.

Chloe mi raggiunse vedendomi strana.

-cosa è successo?!- Chiese allarmata.
-cosa non è successo!-

Deglutii con l'arrivo delle altre ragazze.

-loro...partita...cioè loro qui...io stavo parlando con Steve e poi Wilson...-

-Ash calma...- intervene Britney.

Feci un respiro profondo per poi raccontare tutto lasciandole con il fiato sospeso e sorprese nello stesso tempo.

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