Capitolo 51

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Victor era disteso sul letto nel totale buio, passò un bel po' di tempo da tutte le situazioni attorno in grande trambusto. In sua compagnia c'era auo cugino Steve, il quale decise di stare più lontano possibile dalla sua famiglia poiché in continuo conflitto. Corrugò la fronte non appena sentì un leggero rumore provenire dal piano di sotto. Si girò di lato non dandogli molta importanza, ma di nuovo. Si alzò, aprendo il cassetto, dove teneva con cura un coltellino nel caso si presentasse qualche pericolo, infondo rimaneva quasi sempre la notte da solo senza la presenza dei suoi genitori. Controllò con cautela che non fosse Steve e infatti dormiva beatamente con un braccio appeso e la bocca aperta. Victor a quella visione roteò gli occhi scendendo le scale lentamente. Si avvicinò alla porta e come sentì di nuovo il rumore aprì la porta velocemente puntando l'arma, ma un braccio lo fermò appena in tempo. Il castano rimase sbigottito dalla figura davanti a sé, stremata e con gli occhi gonfi e colmi di lacrime, le ferite e i lividi da ogni parte e un sorriso forzato.

-Cosa ci fai qui...?- Chiese infastidito e sorpreso nello stesso momento.

-È tornato.- Disse freddo Steve dietro al cugino. - Che cazzo vuoi?!-

-Steve, stai calmo.-
-Calmo un cazzo! Ti fidi ancora?!-

-Lo vedi in che condizioni è?!-
-Ma me ne sbatto il cazzo!-

Il ragazzo scoppiò a piangere lasciandosi cadere a terra, lasciando esterrefatto anche il riccio mentre stringeva i pugni.

-Lo so, me lo merito questo trattamento, ma davvero non ce la faccio più, chiedo solo un nascindiglio.- Disse piangendo più forte.

Steve deglutì guardando il cugino e porse una mano per aiutarlo. Victor chiuse la porta accendendo le luci del salotto. Si passò una mano tra i capello sospirando.

-Vuoi qualcosa? Non so...una tisana, una camomilla, una birra?-

Noah scosse la testa stringendo i pugni e guardando un punto fisso. Steve era difronte a lui che giocherellava con i pollici e proferì parola.

-Allora, se sei qui divrai pur sputare il rospo non credi?-

-Potresti essere più delicata Steve? Mh?- Victor prese posto affianco a Noah.

-Ho scoperto delle cose...-
-Bene esponile.-

-Si tratta di Ashley.-

Steve alzò un sopracciglio unendo le mani per porre più attenzione.

-Dovrei partire dall'inizio però...-
-Direi...-

-Steve!-
Il riccio allargò la braccia roteando gli occhi per poi ascoltare le parole del ragazzo dagli occhi verdi smeraldo.

Noah era stanco e stremato di stare in quella stanza con poca luce, i due signori nonché Helton Walker e Greg Jones, lo lasciavano uscire da quel luogo solo per la loro volontà. Un giorno, assicurandosi che nessuno dei due fosse in casa, prese un ferretto preso abilmente da lui approfittando della distrazione dei due soggetti e la portò nella serratura della porta aprendola dopo qualche secondo. Camminò con cautela, arrivando nella sala studio, dove c'erano un sacco di documenti, iniziò a prenderne alcuni, con scritto le informazioni di ogni singolo bersaglio, a partirei dal padre di Noah stesso. Corrugò la fronte e lesse ogni minimo dettaglio, rimanendo dubbioso. Passò a quelli successivi, dive spiegava della situazione familiare di Helton. Lesse ogni riga, facendo cadere i fogli dopo qualche minuto. Rimase a guardare fisso il vuoto, non metabolizzando la cosa.

Era il foglio legittimo di Helton Walker.

Ashley Walker era la sua sorellastra.

We all need someone to stayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora