Capitolo 23

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-ASH- urlò Sam mentre io ero nel panico più totale. Sospirai mettendomi gli anfibi e prendendo la borsa. Scesi le scale con disagio e non sapevo nemmeno il perché, a metà scale avevo gli occhi addosso, quegli occhi color ghiaccio che mi scrutavano sorpreso ad ogni passo che conduceva verso di lui.

Deglutii notando vari sguardi diversi. Sam fiera al massimo dell'abbigliamento scelto da lei, Joseph sorrise dolcemente guardandomi rassicurante e lui.

Tom aveva uno sguardo diverso, mi squadrò dalla testa ai piedi per svariati secondi in modo dolce e nello stesso tempo opposto. Non riuscivo a decifrarlo ma si velava una paura immensa di essere giudicato. Non comprendevo il perché, forse non voleva mettermi a disagio, infatti distolse lo sguardo grattandosi la nuca e tossendo leggermente.

-oddio che bella sei!- esclamò Joseph approvando il tutto con un pollice all'insù, gesto che ritirò subito per via di uno sguardo strano da parte di Tom.

-siamo in ritardo-borbottò quest'ultimo a braccia conserte.

-com'è tutta sta fretta Wilson?-
-Walker, per favore non iniziamo prima di fare qualche cazzata.-

-hai dormito male prima di venire per caso?-

-ora ricomincino...- farfugliò Sam.
-io direi di avviarci mia bella donzella-continuò Joseph facendo arrossire ulteriormente la ragazza.

-dio mio che smalcerie del cazzo-
-ti dà fastidio tutto-
-si anche il tuo vestito.-
-cosa? Che ha che non va?-

-non mi piace è spento. Nero. Siamo ad un funerale?- domandò seccente.

-in realtà sto aspettando il tuo dopo aver assistito al tuo coma etilico in cui non ti sveglierai affatto.- risposi premendo la mia giacca e mettendola.

-sempre simpatica.-
-lo so. Adesso muoviti-

-hey! Caliamo I toni.-
-non avevi fretta?-

-sì, ma calmiamoci-
-no. Se proprio vuoi rimanere qui.- dissi dirigendomi verso la porta ormai aperta per l'uscita dei nostri amici.

Mi fermò per un braccio e mi incollò al muro. Mi sorprese la delicatezza con cui lo fece che quasi mi rabbrividì.

-cerca di stare vicino alle ragazze stasera o prendi come punto di riferimento me o chi vuoi anche Steve, che stasera c'è gente poco affidabile-

Deglutii. I suoi occhi erano una tempesta e io avevo paura di incastrarmi dentro di loro e non uscirci più.

-so badare a me stessa.-
-no Ashley forse non hai capito, tieni bene a mente il mio consiglio, hai capito?-

Mi liberai dalla presa.

-andiamo o no "papà" ?- domandai ironica mimando le virgolette all'ultima parola.

Sgranò gli occhi per poi rotearli. Si fermò per un istante. Deglutì.

-che hai?-

Divenne paonazzo in viso.
-nulla...andiamo...- disse con disagio.
-sicuro di star bene?-

Si girò attorno.
-ho bisogno del bagno. Dimmi dov'è per favore...-sussurrò mentre si aggiustava freneticamente la maglia.

Sgranai gli occhi per poi distogliere lo sguardo imbarazzata.

-sopra alla prima porta a destra, fai veloce e non starci tre ore e pulisci-

Si mise le. mani sul volto.
-ma che cazzo Ash!- esclamò salendo velocemente le scale.

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