Capitolo 21

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Entrai nella scuola dopo la pausa e il litigio con Wilson che aveva introdotto ad un fine tra noi con tutti gli sguardi degli altri puntati su di me.

Accigliai la fronte alzando un sopracciglio non capendo il motivo di tutta questa pressione.

Mi squadravano dalla testa alla piedi e bisbigliavano cose sicuramente non belle sul mio conto ma non ci feci caso.

-beh? Che avete da guardare?- domandai con un tono di voce abbastanza alto affinché tutti i presenti potessero sentirmi.

Ognuno ritornò ai fatti propri fino a quando non mi trovai Steve difronte a guardarmi con uno sguardo amareggiato e deluso.

-Steve, che succede? Hai una faccia.- dissi sorridendo.

Rimase in silenzio a fissarmi. per brevi secondi poi proferì parola.

-dovresti saperlo.-
-cosa?-

-mi hai mentito. Avevi detto che saresti stata a dormire quei pochi giorni da una delle ragazze e invece non è vero. Ti rendi conto? Sei andata da Wilson.-

-perché dovrebbe essere un problema per te? Ho deciso di andare da lui per non disturbare le altre.-
-ti sembra una giustificazione questa per coprire la tua bella nottata con lui? Bastava dirlo che te lo volevi scopre avrei sprecato meno tempo dietro di te!- rispose nervoso.

Lo guardai. Nonostante quello che aveva detto non era vero mi si spezzò il cuore, ero diventata di nuovo un problema e uno schifo per Steve. I miei occhi in cominciarono a pizzicare e deglutivo ogni secondo per mascherare il mio stato.

-io non ci sono andata a letto...- farfugliai con la voce spezzata.

-certamente, dovrei crederti?-

-si.- intervenne una voce da lontano.

Chiusi gli occhi inserendo i pugni. Non doveva mettersi in mezzo e tanto meno ricominciare ad intromettersi nella mia vita.

-ah ecco Wilson, vai Ashley, non voglio trattenerti.-

-Steve...smettila.- dissi in tono più convinto ma basso.

-no perché mai? Hai lui che ti aiuta, hai scelto lui, perché mai dovrei starmi zitto visto che io non valgo niente.-

-Steve cazzo, Tom Wilson non mi piace minimamente e neanche un poco, non voglio andarci a letto e scegliere mille volte te!- urlai.

Sgranai gli occhi rendendomi conto di quello che avevo detto alla fine e mi passai una ma no sulla fronte per poi coprire il volto oramai rosso.

-io non...non volevo dire quello alla fine, cioè non è che tu sia inutile, perché non lo sei, ma oddio...- Stavo peggiorando solo la situazione e nascosi ancora di più il mio volto tra le mani.

Guardai il corridoio il corridoio vuoto con Wilson seguire la scia che conduceva alle scale.

Steve sorrise appena, uno di quei sorrisi malinconici e pieni di senso di colpa. Si avvicinanò abbracciandomi. Il cuore a mille.

-Bambi, ti voglio bene anche io, ma non potremmo mai stare insieme...-
Alzai lo sguardo ancora avvolta nelle sue braccia.

-perché?...- domandai con voce tremante.

-io non riuscirò mai a raggiungere i tuoi sentimenti, non saprò mai dirti "ti amo" perché sei troppo per me ok?-
-ma cosa significa? Si può sempre migliorare-

-no Ash, per favore.- si staccò guardandomi con gli occhi un po' lucidi.

-ti voglio bene Bambi- disse andandosene e io rimasi lì con le lacrime scendere.

-Ash...- sussurrò una voce.

Alzai gli occhi asciugandomeli per poi assumere uno sguardo serio e privo di emozioni.

-che vuoi Wilson...-

E mai avrei immaginato che mi avrebbe abbracciata nonostante il suo orgoglio verso tutto e tutti. Mi strinse forte avvolgendomi completamente.

-io...insomma, volevo...- farfugliò.

Ma senza volerlo iniziai a singhiozzare.

-Ashley per favore...-

-ho qualcosa di sbagliato, per forza...-
-cazzo Ashley smettila, io ti volevo chiedere scusa...sei l'unica che da un lato riesce a capirmi...tu non hai niente di sbagliato. Sono io sbagliato e gli altri, perché sei un'anima così fragile e non riesci a fare tutto sola.- rispose dicendo tutto d'un fiato.

Rimasi in silenzio mentre lo guardai fisso negli occhi e sembrava davvero sincero. Era diventato rosso in viso e l'unica cosa che fece fu stringermi ancora di più affogando nella sua vergogna.

-perché ti vergogni?- domandai sorridendo.

-io...io non...non mi sto vergognando...- continuò girovagando lo sguardo altrove, il quale portava con sé degli occhi azzurri così brillanti che ci si poteva perdere dentro.

Risi debolmente provocando un lieve sorriso da parte sua.

- credo che sia il momento di andare-
Lui annuì seguendomi.

Ps. per eventuali errori il capitolo è da revisionare

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