Capitolo 47

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-non puoi davvero averlo fatto...-

sussurrò con la voce spezzata Anne mentre fissava Michael negli occhi. Il ragazzo era indifferente, quasi come se non gli importasse nulla, nemmeno di essere andato incontro alla ragazza che gli piaceva. Anne non doveva fidarsi e lo sapeva. Ma constatarlo con i suoi occhi era un'altro tipo di dolore.
Erano fuori al cortile, prima che varcassero il cancello a confrontarsi. Il cuore della ragazza sembrava quasi fermarsi, ma i suoi occhi non erano colmi di lacrime, aveva già visto abbastanza e non gli avrebbe dato la. soddisfazione di vederla piangere davanti a esso. Sospirò non appena il riccio si mise a braccia conserte e abbassò lo sguardo.

-e poi, mi trasferisco a Parigi definitivamente, quindi grazie di essere stata utile-

La rabbia di Anne si fece più grande e lo spintonò svariate volte sotto gli occhi di tutti, compresi quelli di Victor.

-dimmelo guardandomi negli occhi pezzo di merda.- disse a denti stretti. Egli eseguì la sua richiesta e con un beffardo ghigno sfoggiò la sua sfacciataggine,cosa poco duratura poiché ella gli tirò uno schiaffo. Michael la fissò sbigottito, senza parole, con un folgorio spento nei suoi occhi occultando la sua fierezza. Si accarezzò la parte dolorante ed inserrò la mascella.

-spero ti cada la Torre Eiffel con tutta la puttana dietro.- finì andandosene.

Camminò a passo spedito e si bloccò non appena vide i suoi fratelli. Era felice, ma non era il momento,non aveva genio con la rabbia nelle vene. Sirius la fermò non appena vide che stesse per andarsene, ma lei si dimenò.

-Sirio...non è il momento ok?-

Themothèe fece qualche passo avanti affiancandosi al fratello, dopo di che si guardarono in faccia seguendola dietro come se fosse dei bodyguard.
Le ragazze li raggiunsero dopo poco e per sbeglio Chloe andò a sbattere addosso a Timmy quasi cadendo. Quest'ultimo la prese fortemente per i fianchi riportandola in equilibrio. La ragazza deglutì non appena sentii il suo sguardo bruciare su di essa. Si girò incontrandolo e un debole sorriso si propagò sul volto del ragazzo. La castana fece risuonare un suono di tosse per via dell'imbarazzo e si scansò.

-grazie Timmy...- sussurrò. Il ragazzo si strinse nelle spalla come per rispondere al ringraziamento.

-a chi dovrei mandare in terapia intensiva al posto di Wilson?- sibilò furioso Sirius. Nel mentre si sentirono dei passi, sovrastati da una corsa frenetica. Tom corse più velocemente possibile catturando l'attenzione di tutti, ma il ragazzo dai capelli neri lo fermò per il cappuccio della felpa.

-dove pensi di correre?-
-Addams lasciami, non è il momento ok?!- rispose allarmato passandosi una mano fra i capelli, scrutò dietro le figure difronte ad esso con una delusione amara sul viso. Addams 1 si mise a braccia conserte osservandolo con un sopracciglio alzato e Timmy lo seguì a ruota. Addirittura anche Anne si fermò fissandolo con tutte le ragazze comprese.

-ciao ragazzi...cos'è tutto questo silenzio?- chiese Steve con passo lento e calmo. Accigliò la fronte non appena il biondino lo portò da parte sbattendolo alla ringhiera del cancello girovagando lo sguardo.

-che cazzo di problemi hai?-
-tu- sibilò disprezzante. -sai dov'è, sputa il rospo-

-ma cosa?-
-Oh andiamo Smith, dov'è Ashley?-

Il riccio si irrigidì deglutendo rumorosamente, ignoto della situazione. -davvero...non so di che cosa tu stia parlando...-

L'ultima frase servì per allarmare ulteriormente il biondino che si passò una mano fra i capelli. Si appoggiò alla ringhiera.
-merda, che cazzo...-

-potresti anche fare meno il misterioso visto che si tratta di Ashley-proferì parola Steve duramente.
Wilson lo guardò furioso, come se volesse risolvere la questione da solo, senza quel ragazzo per una dannata volta. Ci fu qualche momento di silenzio e se ne andò a passo spedito con la mascella inserrata.

-hey Wilson, dov'è Ashley?- urlò Steve. facendo bloccare sul posto Sirius intento ad accendersi una sigaretta e gli altri fissandolo sbigottiti.

Tom strinse i pugni e si girò.

-stai zitto cazzo. Stai zitto, per una fottuta volta non ti voglio tra i piedi.-

Sirius si precipitò su di lui sbattendolo vicino al muro di fronte ad essi. Il biondino lo guardò solamente senza proferire parola.

-che cazzo vuol dire...Ashley dov'è?- domandò Addams 1 ancora con la presa ferrea sul colletto della felpa del ragazzo. -e noi coglioni che la stavamo anche aspettando. Dopo stamattina cosa è successo? Ti conviene rispondere-

-altrimenti? Mi sfondi di botte? Ma prego Addams, non me ne frega proprio nulla sinceramente.-

Timmy e Victor lo raggiunsero allontanandolo con il respiro senza regola di Sirio. -tu- urlò infuriato. -hai dei conti in sospeso,porca puttana se ti sfondo Wilson-

Tom cantilenò una breve risatina amara, con il pensiero di dove fosse Ashley e stanco di quel ragazzo. -fatti avanti Addams-finì allargando le braccia.

-ancora che continui?!- urlò poi Anne precipitandosi e sbattendogli l'indice sul petto. -dove cazzo sta Ashley Tom?! Dove?!-

-vorrei saperlo anche io cazzo!- gridò.
-ma brutto pezzo di merda, tu sai qualcosa...- continuò la ragazza presa per i fianchi da Victor facendola calmare. Remus giunse in compagnia di James Miller, il fratello maggiore di Lizzie, rotornato anche lui temporaneamente a casa insieme ai fratelli Addams. Un ragazzo alto, dagli occhi color azzurro tendenti al grigio, dei tratti del viso giovanili e simmetricamente delicatamente, i capelli color castano chiari dalle sfumature quasi ramate, svolazzavano per via del leggero vento di quel pomeriggio. Il primo decise di proferire parola.

-cosa succede? Dov'è Ashley? Manca solo lei...-
Alzò un sopracciglio guardando la figura di Tom Wilson appoggiato al muretto con i pugni e la mascella serrati, Timmy tenere le spalle di Sirius per calmarlo, Anne tra le braccia di Victor e le ragazze CON Steve preoccupati.

L'unico a non capire un cazzo era James. Come sempre.

-come va la vita ragazzi?! Lizzie vita dannata mia!- urlò raggiungendo la sorella che lo guardò fulmineo. -ammazza, ci facciamo sempre più acide...- sussurrò. Guardò Remus affiancarla e spalancò la. bocca.

-no vabbè!- li indicò stupito. -voi due! State insieme? Non è possibile!-

-taci un fottuto secondo Giacomo. Non è il momento.- sibilò la sorella.
-non chiamarmi Giacomo Liza-
-non chiamarmi Liza-

-hey basta! Per Dio!- esclamò Timmy.

-allora? Tom, dov'è Ash? Che è successo?- chiese ripetutamente Remus.

-se si decidesse a parlare questo fottuto coglione- intervenne Sirio ormai con già in mano la seconda sigaretta di fila tra le labbra.
Tom gli lanciò un'occhiattaccia e gli prese la sigaretta strappandogliela tra le dite e gettandola terra spegnendola.

-che cosa...- sussurrò inorridito. - ma che sei matto o cosa?!-

-Stammi bene a sentire Addams. Vedi di cambiare atteggiamento in questa circostanza, altrimenti farò tutto da solo, è chiaro?-
-ma chi cazzo ti credi di essere? Io non prendo ordini da te-

-è chiaro?- marcò di più il tono.
-vaffanculo, racconta-
-giuro su Dio...davvero che se quel Noah...- proferì parola Steve.

-Noah non c'entra un cazzo Smith, non stavolta. Abbiamo litigato, ho cercato di fermarla, di stare con lei...ma nel momento in cui la stavo seguendo il professore di chimica mi ha fermato e lei per sua grande fortuna è riuscita a svignarlsela con la cocciutaggine.-

-ma che cazzo!- urlò Smith precipitandosi su Tom, ma venne fermato da Sirius.

-cerchiamola allora...siamo ancora qui dopo quello che le è successo?- disse quest'ultimo.

-cosa le sarebbe successo?- chiese confuso e accigliato James intento nel mangiare una crostatina cacciata da un posto sconosciuto. Tutti lo guardarono male.

-Ah sì! Forse ricordo. Sì, sono d'accordo cerchiamola allora, stasera è prevista una forte pioggia...-

Così tutti se ne andarono dividendosi per gruppi, mentre Tom decise di proseguire da solo, per ogni evenienza avrebbero telefonato e viceversa.

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