Capitolo 63

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-Figlio di puttana.- Disse Rick cacciando dalla tasca la pistola. Mio padre, se considerarlo così, ghignò ampiamente per poi alzare le mani in segno di arresa. Tom e gli altri erano dietro a guardare la scena.

-Lascia stare mio figlio.-
-Ora è tuo figlio?-

-Esattamente, mio figlio. Non di un uomo ripugnante come te.- Rispose con il respiro irregolare puntando la pistola verso Helton, il quale sorrideva maliziosamente. Vidi uno strano cipiglio, quasi uno sguardo di segnale da parte di quest'ultimo, mi iniziai ad allarmare, cercando di avvicinarmi a Tom, il quale sicuramente aveva notato la stessa cosa. Si girò di scatto, non prendendomi in tempo, che Greg mi prese.

-Non urlare.- Mi sussurrò portandomi con una mano sulla bocca e la forza in un vicolo che sembrava tutto fuorché sicuro. Deglutii rumorosamente, aooena notai che cercò di mettermi le mani addosso, difendendomi, ma fu più veloce di me, tanto che mi ritrovai incollata al muro.

-Ma come siamo carine stasera...- Sussurrò ad un centimetro dall'incavo del mio collo, con un ghigno ripugnante.

-Lasciami!-
-Eh no, non prima di aver fatto quello che voglio io.-

Ero completamente bloccata, era impossibile liberarmi. La gola mi bruciava come gli occhi e il cuore a mille. Cercai di trattenere le lacrime, ma appena la sua mano scorse per tutto il mio corpo, mi scese automaticamente. Inizialmente tolse la spallina del mio vestito per poi togliere l'altra e prima che potesse direttamente togliere il reggiseno era per terra, con il sangue al naso.

-Che cazzo volevi fare figlio di puttana?! Eh?!- Urlò Tom fiondandosi su di lui, pestandolo più volte con una marea di pugni. Ero immobilizzata tanto che non riuscivo a dire parola e nemmeno a rendermi conto del resto attorno. Guardavo un punto fisso tramante. Anche se non era riuscito completamente nel suo intento, le sue mani, i suoi baci bramosi, il suo respiro, mi facevano sentire così sporca, così diversa. Ero in piedi a coprirmi la parte scoperta, con le lacrime agli occhi e delle luci blu pensarono a metterle in risalto. Per via di esse ritornai alla realtà, con Tom che dava calci a Jones e dietro Nate e Brandon a fermarlo.

-Muori!-

-Tom fermo!- Urlò Nate prendendolo, ma sembrava fuori di sé, si dimenava. Si riuscì a liberare, tanto che continuò, ma venne fermato di nuovo.

-Mi dovete lasciare!-
-Tom calmati! Che cazzo ti...- Brandon si girò e Nate fece lo stesso, con dietro Rick e il resto e anche Noah.

L'uomo mi guardò tristemente vedendo come rimasi, cercò di avvicinarsi per abbracciarmi, ma lo allontanai.

-R-Rick...s-stai lontano. Stammi lontano...-
-Ash,sono io...- Disse dolcemente avvicinando una mano. Insicura accettai e lentamente mi avvolse in un abbraccio. Non riuscivo a piangere, guardavo solo un punto fisso, con il sottofondo di Tom che urlava. Gli sputò addirittura addosso. La polizia, finalmente riuscì a prendere Helton Walker e poi con grandi controlli, Greg Jones in un ospedale, era in rischio coma, ma riuscirono a portarlo fuori da quella fase. Invece io  ero seduta sullo scalino a fkssare tutta l'intera scena.

-Hey...- Mormorò dolcemente Tom. - Posso?- Io annuii e si avvicinò togliendosi la giacca per metterla sulle spalle. Prese posto vicino a me con poca distanza e guardò fisso nella mia direzione. Giocherellava con le dita e dopo proferì parola.

-Io...io lo so...che tu adesso sei...- Fece scendere un grande groppo di saliva. -Scandalizzata e spaventata e disgustata...-

-Ma? Cosa vorresti?- Lo interrupi alterata. Mi fissò alzando lo sguardo poiché scattai in piedi. Mi seguii a ruota.

-Lo so Ash che adesso ti sembra tutto così schifoso ma se solo tu facessi finire di parlare...-
-Di cosa dovremmo parlare? Del mio disagio mentale?-

-No, no no...- Stava per mettermi le mani sulle spalle ma si fermò mordendosi il labbro inferiore. -Non intendo questo ok? Io voglio solo aiutarti ok? Ma solo come vuoi tu, non forzerò nulla. Io voglio che ogni volta che tu abbia bisogno di parlare di questo lo faccia con me...picchiandomi anche, ma fallo ti prego, perché se non parli, stai male in primis tu ed io.-

-Tu?E perché mai?!- Urlai completamente quasi sull'orlo del pianto. -Perché stai avendo pietà mh?!-

-Tu non mi stai ascoltando!- Gridò con lo stesso tono. -Non ho pietà di te, sto solo cercando di aiutarti e credimi se ti dico che mi fa male vederti così.-

-Così come?! Come una disperata? Una traumatizzata?! Come una che avrà difficoltà per soddisfare i tuoi bisogni Tom Wilson?!-

Si irrigidì cambiando espressione. -Comprendo la tua rabbia, so che non sai come sfogarla e blateri cose che non pensi...- Continuò freddo ma con calma.

-Il fatto è che le penso davvero!-

Mi guardò sorridendo tristemente.

-Ma perché sei ancora qui?! Cioè perché stai cercando di stare con me nonostante faccia schifo! Tu dovresti odiarmi come prima e schiafarmi come prima! Non dovrei Menachem esistere per quanto faccia schifo!- Continuai alzando la voce e spingendolo. Lui mi guardò, permettendo quei miei gesti e non osò tlccarmi per fermarmi come faceva di solito.

-Perché io ti amo Ashley e sappi che non ti ho mai schifata, anzi invidiamo il modo in cui riuscivi a nascondere tutto lo schifo che ti distruggeva ogni giorno rimanendo te stessa. Non ti ho mai odiata. Era un odio finto perché io ti ho sempre voluta bene, io ti ho vista crescere caratterialmente e questo non lo sai, ma ogni volta ti guardavo, ti osservavo e mi arrabbiavo perché eri semplicemente tu. Quindi non dire mai più di non voler più esistere, di essere schifata ed odiata da me perché non è e non è mai stato così!- Rispose gridando con le lacrime. Rimasi con gli occhi sgranati e gli occhi lucidi e lentamente mi avvicinai abbracciandolo, lui con cautela mi strinse a sé.

-Non dire mai più una cosa del genere, hai capito?- Sussurrò stringendomi ancora. Io annuii tra i singhiozzi.

Dopo quello successo, salii in macchina con Tom e a guidare fu lui ovviamente, il silenzioso era padrone della situazione fino a quando non arrivammo davanti al palazzo della festa dove Sirius si stava ribellando.

-Ma scusami Rick! Era mia la macchina!-
-Sei coglione scusa. Lasci le chiavi incustodite.-

-Ma poi sei ritardato che sei salito sulla limousine?- Domandò Anne.

-Tu taci che con Ashley eri tipo fast and furious.- Smise di parlare non appena notò la mia presenza. Io scossi la testa sorridendo.

-Rick però ci ha superati.- Dissi.
-Ottima guida comunque...- Mormorò sorridendo dolcemente. -Per essere neopatentata sembra che tu l'abbia da tanto.-

Tom si grattò la nuca e tossì.

-Non ce l'ho...-
-CHE COSA?! MA SEI MATTA?! CHI LA VUOLE SENTIRE A TUA MAMMA!-

-COSA HAI FATTO FARE A MIA FIGLIA RICK?! IO TI UCCIDO!-

-FERMI- Urlai.

-Amore mio...com'è andata?- Mi chiese per poi abbracciare Noah sano e salvo. Io sorrisi tristemente scoppiando a piangere e singhiozzando.

-Oddio, tesoro mio, che cosa è successo?- Corse abbracciandomi. Noah si asciugò qualche lacrima avvicinandosi ed unendosi.

-Dai Ash, mi fai sembrare così debole...-

E anche se non sembrava il momento, Noah mi fece leggermente ridere. Più tardi però, dissi a mia mamma quello che fosse successo. Avevo denunciato tutto, ma da quella notte non mi sembrava di essere più io, nonostante Tom e gli altri mi stavano aiutando giorno per giorno.

We all need someone to stayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora