Capitolo 29

16 1 22
                                    

Michael prese posto sul divano facendo finta di essere interessato a ciò che la tv stesse trasmettendo per evitare di pensare al motivo per cui andò da Anne.

Sospirò è iniziò ad agitarsi debolmente con le lacrime agli occhi.

-Michael, che succede? Perché sei qui?-

-ho litigato con la mia famiglia, non ci voglio tornare lì è un incubo...mio padre...- si fermò deglutendo. - alla festa c'era un ragazzo con i capelli ricci e gli occhi verdi, non so di preciso il suo nome, ma adesso è colpa sua se mio padre è in quelle condizioni...-

Anne si limitò a fissare il vuoto per poi riprendere il discorso.

-che condizioni? Spiegati meglio.-

Non voleva sbagliarsi, ma una persona simile l'aveva vista il giorno prima al concerto, ma l'aveva persa di vista.

-questo ragazzo non ha un buon passato e con qualcuno si mette addirittura a spacciare. Ci fu un periodo difficile, dove il lavoro di mio padre non andava benissimo e così tutte le sere ritornava tardi a casa. Incontrò questo ragazzo e un signore e lo presero a lavorare con lui per extra, da quel momento mio padre cambiò e adesso è dipendente di una merda.- disse tutto d'un fiato con la voce spezzata.

Affondò la testa nelle ginocchia e stringendosi a sé per non far vedere le sua debolezza, ma oramai era tardi visto che le la crime scesero senza il suo permesso.

Il cuore di Anne si spezzò e si avvicinò leggermente accarezzandogli delicatamente la schiena.

-quindi capisco perché la gente non mi vuole, preferisce la merda, Victor è una merda, è come quel ragazzo.- continuò.

-è la gente stupida. Io preferisco ragazzi come te-

"o semplicemente te" pensò tra sé.

Il ragazzo la guardò con un spiraglio di luce negli occhi e un mezzo sorriso.

-quando vuoi, la mia casa è aperta.-

Sorrise per poi abbracciarti Anne forte.
La ragazza non potè che gioire dentro di sé.

Tom

il fischio riprese di nuovo e il buio era attorno a me. Mi guardai cercando una via di uscita senza riuscire. Iniziai a correre e solo poco mi trovai intrappolato.
Quel maledetto ragazzo era di nuovo lì, Noah era lì con un ghigno in faccia.

-cosa vuoi ancora? Libera ciò che è mio.-
-sei talmente stupido da non renderti conto che ora non c'è più.-

-cosa?!- urlai girovagando lo sguardo.
-pensa te che storia Wilson.-

-come sai il mio cognome?!-
-sono la tua paura più grande o sbaglio? La paura più malvagia che colpisce l'altra tua paura-continuò per poi schioccare le dita.

Sgranai gli occhi vedendo Ashley vicino a lui intrappolata.

-Tom, per favore, aiutami!-
Cercai di muovermi ma qualcosa mi fiondò a terra. Deglutii rivedendo l'immagine di me baciarla per poi diventare Noah.

-cosa?! Non eri tu! Non eri tu!-
Dopo di che divenne Steve è da lì solo scenari dove lei sorrideva allegramente.

-con te non sarà mai felice.- continuò avvicinandosi. -se è per questo con me sarà anche al sicuro...-

-non è vero!- urlai indietreggiando.
-per quanto riguarda il te da piccolo, fatti due domande sul perché non ci sia, sei talemnete codardo da avere paura del te del passato ed essere ferito. Ma adesso sarai ferito ancor di più.- Lo sguardo fisso e un ghigno beffardo.

-cosa intendi?!-
Schioccò le dite e Ashley sparì.
-dov'è?!- dissi dirigendomi verso dov'era prima.

-domandati perché non c'era Tom Wilson...-
Mi girai e Sgranai gli occhi.
-perché è morto-disse ridendo maliziosamente.

Mi fiondai sul corpo del me da piccolo e mi sentii vuoto e pieno di dolore. Mi bruciava tutto. Sangue per tutto il pavimento fino a vederlo sul corpo.

-lo ha ucciso! Lo ha ucciso!- urlai piangendo.

-Tom!-

Presi il braccio di Ashley e l'avvicinai a me toccandole il viso ancora sotto sciock.

-oddio sei qui...mio dio...- dissi passandomi una mano sulla fronte ormai sudata.

LE lacrime continuarono ad uscire senza fermarsi e rimanevo a pensare quell'incubo tremante.

-hey, Tom, calmati, guardami...-
-lo ha ucciso Ash, lo ha ucciso...- dissi singhiozzando affondando la testa sul suo petto.

Mi sentii davvero un inutile bambino, pieno di paure, ma solo un suo abbraccio mi fece capire che forse ero tutto il contrario.

-shhh, era solo un incubo-
mi limitai solo a singhiozzare mentre la luce della stanza si accese.

-cosa succede?- chiese Kelly con dietro la cucciola che si fiondò su Tom.

-ho capito preparo una bella tisana per calmare tutto.-

Cosi scese per lasciarci di nuovo soli con la cucciola alzare le zampette accarezzando il biondino.

Ps.per eventuali errori i capitoli sono sempre da revisionare

We all need someone to stayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora