18.He cares

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"Tesoro..."sospiro esausta appena sento bussare alla porta per poi sentire la voce di mio padre.

So già di cosa vuole parlarmi.
Entra e subito dopo noto dietro di lui mia madre.
Porto le gambe al petto ansioso mentre si vengono a sedere vicino a me.

"Ho visto che Rayan è venuto qui sta mattina..."dice e io abbasso lo sguardo mordendomi nervosamente il labbro inferiore.

"Si...ehm...voleva sapere perché non ero a scuola..."dico flebile.
Sento mio padre sospirare e subito dopo la mano di mia madre posarsi sulla mia gamba.

"Che cos'è successo tra di voi?" dice poi è io trattengo le lacrime non sapendo cosa fare.
Non voglio che il loro rapporto con Rayan si rovini per colpa mia...non potrei mai fare una cosa del genere.

"Niente, non è successo niente" dico continuando a tenere lo sguardo chino.
"Lo sai che ho visto cosa è successo...siamo solo preoccupati, vederti piangere così..."

"Lui non ha fatto niente...davvero" e subito dopo una lacrima riga il mio volto e cazzo vorrei spararmi per la mia debolezza.

"Amir perché non ci lasci un attimo sole?" dice poi mia madre.
Lo sento sospirare per poi alzarsi e uscire dalla stanza.

"Ci siamo solo io e te ora okay?Lo so che lo fai per non far sembrare Rayan una brutta persona, ma sei nostra figlia e l'opinione che abbiamo su Rayan non cambierà del tutto perché lo abbiamo visto crescere, vi abbiamo visto crescere insieme" a quel punto mi avvicino a lei appoggiandomi sul suo petto e mi lascio andare in un pianto che jon riuscivo più a trattenere.

"Sono i-io che m-mi sono i-illusa..."
"Provi qualcosa per lui?" faccio un cenno positivo continuando a piangere.

"Manar...ascoltami..."mi prende il volto tra le mani.
"Non so cosa sia successo tra di voi ma una cosa che ti posso assicurare è che Rayan ci tiene a te, tantissimo, e sono disposta a mettere la mano sul fuoco per questo"
"È questo lo sai benissimo anche te, non farti influenzare da un'unica azione negativa, senza contare tutto quello che avete passato insieme, perché sin da quando era piccolo, dove tu avevi

6 anni e lui 7, lui ti considerava la sua donna, da proteggere e tenere al sicuro...e resti ad esserlo, perché un rapporto come il vostro non si dimentica...io ora non sono nella sua testa, non so cosa provi lui per te, ma ti assicuro che ci tiene, magari non nel modo in cui ci tiene te, ma tanto quanto te" dice e io la guardo con le lacrime agli occhi.

"Grazie mamma" la abbraccio di nuovo sentendo un minimo di sollievo dentro di me.

'Wanting You' 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora