'Wanting You' 1

71. Change

"Hey" Yassin alza leggermente lo sguardo verso di me mentre si fa un tiro di canna.
"Ciao" mi siedo vicino a lui mantenendo una leggera distanza e deglutisco a fatica.

"Perché...perché mi hai chiesto di vederci?" dico leggermente mentre porto le gambe al petto.

Mi porge la canna e io la guardo indecisa per poi afferrarla.
"Non ti chiederò come stai perché la risposta la so già ma...come ti senti ora?"mi chiede e io sospiro.

Sono giorni che mi viene fatta sempre la solita domanda e ormai non facevo altro che rispondere con 'sto meglio' cercando di autoconvincere me stessa ma la verità è che sto sprofondando ogni giorno sempre di più.

"I-io...non riesco ad andare avanti...mi sembra di essere bloccata in un loop continuo di quella sera e....sto impazzendo" sussurro facendo un tiro.

"Non dargli questa soddisfazione Manar, non dar la soddisfazione a nessuno di vederti in questo stato... so che è difficile ma puoi farcela, non hai più 6 anni, sei grande ora e hai abbastanza esperienza da sapere che nel mondo reale...nella nostra vita, non hai tempo per mostrarti debole" ascolto le sue parole mentre sento i brividi impossessarsi del mio corpo.

"Non ci riesco"
"Non esiste il 'non ci riesco', sei tu che non vuoi, preferisci stare attaccata ai ricordi che ad andare avanti...non pensare a ciò che è accaduto nel passato ma pensa a come potresti prevenire che questo accada poi nel futuro" faccio un altro tiro mentre sento la testa già iniziare a girare.

Sposto lo sguardo su di lui e dalla canotta che indossa posso presumere che abbiano appena fatto allenamento.
"Mi ci vorrà tempo..." sussurro.

"Non è un problema che ti devi porre ora, pensa ad iniziare"

"E...e da cosa dovrei iniziare...?"
"Quando...quando mia madre è morta, mi sono ritrovato da solo: mio padre aveva iniziato a bere pesantemente e mio fratello se n'era andato. Avevo solo me stesso, potevo contare solo su di me e ho dovuto agire ad un certo punto... cambiando le mie abitudini. Ogni volta che dentro la mia testa comparivano i ricordi di me e mia madre io mi allenavo, più era forte il ricordo più diventavo forte io, con la mia rabbia alimentavo il mio corpo... non mi sono dimenticato di lei ma sono riuscito a migliorare me stesso grazie a lei" ascolto le sue parole dispiaciuta e cazzo solo ora mi ritornano in testa le parole di Rayan che mi dicevano che lui aveva iniziato a lavorare per la mafia araba a 16 anni.

"Mi dispiace per tua madre-"
"Manar non-"
"Fammi finire..." mi guarda sorpreso per poi interrompersi.

"lei sarebbe fiera di vedere quello che sei diventato oggi... perché è grazie a te se io ora sono...sono ancora qui" mi guarda intensamente e da come lo fa capisco che non si aspettava da me quello che ho detto.

"Era quello che dovevo fare..."si schiarisce la gola abbassando lo sguardo.
"No...potevi andartene senza metterti in mezzo ma hai deciso di sparargli, senza nemmeno esitare e...e significa tanto per me Yassin, davvero, non so cosa sarebbe successo se avesse ...avesse-" la mia voce si inizia ad incrinare e lui mi attira lentamente a se.

Una lacrima riga il mio viso mentre cerco di nascondermi contro il suo petto.

"Non è successo però...non pensare a quello cne sarebbe potuto accadere, non può più farti nulla Xavier ora...dipende tutto da te" sospiro leggermente per poi alzare leggermente la testa ritrovandomi le sue labbra a pochi centimetri.

Arrossisco di colpo deglutendo a fatica per poi spostare lo sguardo verso i suoi occhi notando che osservano le mie labbra intensamente.

Si avvicina leggermente facendo sfiorare la nostra labbra e proprio quando sta per unirle, il mio telefono inizia a vibrare.

Sussulto spostandomi velocemente con il cuore a mille.
Guardo Yassin incredula non sapendo cosa dire.
"È-è Leya...devo andare " sussurro per poi rispondere alla chiamata e affrettarmi ad andarmene.

Cosa cazzo stavo per fare?