'Wanting You' 1

58. Clinic

"Habibti..." sospira tra i diversi baci.
"Shhh..."sussurro mentre mi spingo verso di lui.

Le sue mani finiscono nel mio fondoschiena stringendolo fortemente per poi farmi mettere sopra di lui.

"Faremo tardi" prova a dire ma io scuoto la testa.
"Non mi importa"dico per poi tornare a baciarlo ma lo sento fermarmi alzando le mani verso la mia vita.

"Manar so cosa stai facendo"
"Non puoi scappare da questa visita...devi andarci nonostante tu non voglia"

"Non sono pazza..."sussurro posizionando bene le ginocchia sul sedile.
"Lo so che non sei pazza ma vogliono cercare di capire da cosa sia causato i momenti di distrazione, se la visita andrà bene non ti daranno dei medicinali da assumere quindi non ti preoccupare"mi aiuta a tornare a sedermi nel sedile di fianco al suo.

"E invece si...avranno sicuramente detto al neuropsichiatra del...del ritorno dei miei incubi e dopo quello che è successo anche a Miami i-io non so-"

"Habibti"porta una mano sulla mia guancia guardandomi negli occhi.

"Andrà bene, qualsiasi cosa verrà fatta sarà per il tuo bene...si tratta di un professionista e sa come comportarsi okay?"mi accarezza la guancia.

Sospiro non sapendo più cosa dire e mi limito a guardare l'orario preoccupata.
"Andiamo?"mi chiede e io annuisco leggermente.

"Mi...mi aspetti vedo?" gli chiedo guardandolo preoccupata.
"Non andrò da nessuna parte, se ci sarà bisogno di qualsiasi io sarò fuori" dice accendendo il motore.

Mi appoggio al sedile e cerco di tranquillizzarmi mentre Rayan guida verso la clinica.

___

"Allora? Come stai Manar? L'ultima volta che ti ho visto avevi 12 anni" mi dice e io deglutisco a fatica.

"Sto bene..."dico fredda.
"Manar so che essere qui può riportarti a delle brutte esperienze del passato, ma ricordati che io sono qui per aiutarti e per farlo ho bisogno che tu sia sincera con me al 100%, così da poter svolgere un lavoro più efficace" dice e io tremolante mi guardo le dita.

"Tuo padre mi ha detto che hai spesso momenti in cui sembri distaccarti dalla realtà, ignorando totalmente ciò che ti circonda...mi ha pure detto che si tratta però di momenti brevi...senti qualcosa prima di queste manifestazioni?"

"I-io...mi vengono quando mi perdo nei miei pensieri, tendo a concentrarmi totalmente su quelli e si..." provo a dire.

"Per quanto riguarda lo studio? Riesci ad applicarti senza problemi o hai difficoltà?" mi chiede e io scuoto la testa.

"Se sono concentrata riesco a studiare molto facilmente"dico e lui annuisce segnando qualcosa sul suo quaderno.

"Sono successi altri avvenimenti che possono essere collegati al passato che hanno peggiorato queste manifestazioni?"lo guardo sapendo già cosa voglia che io gli dica.

"Mi è capitato di riavere...incubi come da piccola"
"Così improvvisamente o è successo qualcosa?"
"È successo dopo una litigata con un amica che...che aveva messo in mezzo quello che era accaduto" mormoro.

"Mh..."
"Allora sicuramente si tratta di qualcosa che è stato causato da un trauma infantile, può essere un modo che tu hai per evadere dalla realtà o semplicemente si può trattare di un disturbo dell'attenzione: ADHD...ne hai sentito parlare?" scuoto la testa preoccupata.

"L'ADHD è un disturbo che esordisce nell'infanzia ed è un disturbo da Deficit di attenzione iperattività che rientra nella categoria dei disturbi del neuro-sviluppo, i quali appunto esordiscono nel periodo dello sviluppo e sono caratterizzati da un deficit che causa una compromissione nel funzionamento personale." dice e io lo guardo preoccupata.

"So che può spaventare come definizione ma in realtà è più comune di quanto immagini come patologia, ma in realtà non è difficile da convincerci...non vi è una cura ma può essere controllata " dice e io deglutisco a fatica.

"Ho bisogno di fare più accertamenti tramite alcune domande che ti porrò ora e poi potremmo passare al piano di cura" mi sorride cercando di rassicurarmi.