28. Neuropsychiatrist

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"Non farlo mai più capito?" mia madre si affrrrta ad abbracciarmi e io mi limito a tenere la testa china.

"Vieni qui..." dice poi mio padre e mi avvicino timorosa pronta a sentirmi urlare contro.

Appena mi ritrovo a pochi passi da lui, mi attira abbracciandomi.
"Non voglio più vederti scappare così, non sai come hai fatto spaventare tutti noi, pensavamo ti fosse successo qualcosa" dice e io deglutisco a fatica.

"M-mi dispiace..." sussurro e lo sento sospirare.
"Rayan avete fatto colazione?" chiede mio padre poi alla figura appoggiata alla sua auto.

"Ehm no, siamo venuti subito qua" dice.
Si subito...

"Perché non andate a fare colazione insieme?" dice poi e io lo guardo spalancando gli occhi.
"Eh?" guardo mio padre come a volergli far ritirare le sue parole.

"Tranquillo, non disturbarlo...prendo una merendina e sono apposto"
"Una merendina non ti basterà"
"Mi basterà" ribatto e mio padre sospira.

"Bene allora"
"Grazie Rayan per averla portata qui, ci vediamo sta sera okay?" gli da una pacca sulla spalla e io corrugo la fronte.
"Sta sera? C'è una cena?"

"Non te lo ha detto? Ha il suo primo incarico oggi" l o guardo velocemente negli occhi.
Aveva detto a breve, non oggi stesso.

Distoglie lo sguardo sospirando per poi aprire l'auto.
"Devo andare ora, ciao" dice salutando per poi sfrecciare con la sua auto.

"Vieni dentro" dice poi mia madre toccandomi una spalla.
Annuisco leggermente sempre pensierosa.

"Vuoi che rimanga qui?" chiede poi mio padre.
"Tranquillo, devi andare a lavorare" dice mia madre e lui sospira.

"Va bene"
"Papà?" lo fermo prima che si volti per andare verso la sua auto.
"Sta sera...l'incarico di Rayan...ecco...sarà qualcosa di molto pericoloso per lui?" gli chiedo preoccupata.

"Manar tutto quello che c'è all'interno della mafia araba è pericoloso, ma Rayan è stato addestrato bene, sa come svolgere il suo lavoro, quindi non preoccuparti,okay?" mi dice ma nonostante questo sento di non poter star tranquilla.

Sapere che sta sera sarà definitivamente dentro la mafia, mi distrugge, perché per quanto io lo abbia sempre saputo che sarebbe dovuto entrarne a far parte, ho sempre voluto posticipare il più possibile e dimenticarmene, ma ora è reale.

"Manar..." sposto lo sguardo su mia madre sospirando.
"Scusami..." mormoro passandomi una mano sul volto.

"Non devi scusarti, anzi"
"Ne stavamo parlando io e Amir l'altra volta" aggiunge e sento mio padre sospirare.
"Dalila ne parliamo magari insieme un giorno okay?"

"Di che si tratta?" corrugo la fronte guardandoli.
"Niente di importante in realtà...avevamo pensato di farti fare una visita dal neuropsichiatra" spalancò gli occhi alle sue parole.

"Neuropsichiatra?"
"Si, solo per vedere il perché tu perda concentrazione così spesso, siamo preoccupati, lo sai" dice e io deglutisco a fatica.

"Non pensarci adesso okay? Ne riparliamo appena ci rivediamo, ora devo andare che Mohammed mi sta cercando" dice per poi lasciarmi un bacio nei capelli e andare via velocemente.

Mi giro verso mia madre che osserva la sua auto sfrecciare via delusa.
"Avete risolto?" si gira verso di me per poi sorridermi leggermente.
"Sì tranquilla tesoro, si era solo spaventato, dai ora entra che ti preparo qualcosa da mangiare ok?" annuisco mentre ci rechiamo di nuovo dentro casa.

'Wanting You' 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora