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Nehemia

Non ho parlato per tutto il tragitto in macchina, troppo arrabbiata mi son limitata a guardare il finestrino, torva. James, percependo il mio malumore, non ha fatto nessuna domanda, ma avrà già capito tutto, ovviamente. Mi conosce meglio di chiunque altro, c'è sempre stato nei momenti peggiori: il mio porto sicuro, sempre e comunque, l'unico capace di farmi stare meglio anche solo con un abbraccio. Al momento però non è solo il mio dolore che percepisco... anche il suo sguardo sembra perso, distratto e mi domando cosa sia successo mentre stiamo entrando in camera mia, dopo che gli ho chiesto di farmi compagnia. Appena chiudo la porta si toglie il cappellino che porta sempre dopo gli allenamenti di basket e solo ora che posso concentrarmi su di lui noto che è vestito sportivo. È sempre strano vederlo con questo tipo di vestiti invece delle solite camicie o maglioni, anche se vestito risalta meglio il suo corpo robusto e snello, di una bellezza nobile, quasi principesca. Sospira e si butta sul mio letto con sguardo spento, decisamente non da lui. "James?" guarda il soffitto mentre cautamente mi avvicino. "Cos'ho che non va, Mia?" domanda all'improvviso ed io lo guardo stranita. "Cos'hai che non va? ...Che vuol dire Jamie?" mi sdraio a pancia in giù di fianco a lui per poterlo guardare. Si passa una mano tra i capelli biondi e bagnati, forse ancora intrisi di sudore post allenamento. "Ally mi ha lasciato..." dice di punto in bianco ed io spalanco gli occhi sbalordita da quello che ho appena sentito. "Cosa scusa...?!" domando sgomenta, non credo davvero di aver sentito bene. Gira lo sguardo verso di me e appena noto i suoi occhi lucidi quasi mi lancio su di lui. "Oh James..." mi appoggio a lui cercando di abbracciarlo e lui non spreca nemmeno un secondo prima di stringermi tra le sue braccia. "Ma come? Quando è successo? Perché?" inizio con una raffica di domande, anche perché al momento sono molto scioccata: stanno insieme da anni, fidanzatini da bambini fino ad oggi. Non avrei mai pensato che si potessero lasciare, per me erano una certezza. "Credo si sia rotto qualcosa... gli ultimi mesi vedevo che era diversa nei miei confronti, ma ho cercato di non darlo a vedere e di recuperare il più possibile." lo lascio parlare trattenendo l'impulso violento che mi sta salendo verso la persona che lo sta facendo soffrire in questo momento, anche se mia amica. "Ma tu la ami..." mormoro, perché conosco bene i suoi sentimenti. Ho vissuto la sua cotta per Ally sin da quando eravamo bambini, come lui ha vissuto la mia con Adam, ed ho sempre visto come la trattava, come la guardava: è sempre stato preso da lei, è il suo primo amore e sono più che sicura che lui volesse fosse anche l'ultimo. So quanto è sensibile, e non voglio immaginare come stia soffrendo. "Sì che la amo... la amerò per sempre, non cambia da un giorno all'altro il sentimento... ma non potevo obbligarla a stare con me, preferisco che sia felice da sola piuttosto che essere infelice con me." gli accarezzo il petto e lui prende un grosso respiro. "Come ti senti...? Dimmi qualunque cosa..." mi sento così stupida a non averci fatto caso, ero così presa dai miei problemi con quell'idiota che non mi sono resa conto che il mio migliore amico stava soffrendo. "Dispiaciuto... magari di non aver dato il meglio di me con lei." so che sta cercando di non piangere, lo sento dal suo tono di voce. "Pensi di non aver dato il meglio? Oddio... James non puoi pensarlo davvero..." alzo il viso dal suo petto e lo guardo negli occhi, cercando di ignorare il rossore intorno a quell'azzurro che mi ha sempre fatta sentire a casa. "Che devo pensare?" fa una smorfia. "Che non ti ha capito, James. Per niente. Tu sei sempre stato lì per lei e qualunque cosa volesse la facevi con lei, per lei. Non venire a dirmi che non ti sei impegnato o cazzate varie. Perché non è così." una lacrima scende sul suo viso e subito la scaccio via con una piccola carezza. "Non lo so...ma se non è andata ho sbagliato anche io no...?" è così buono che cerca anche di colpevolizzarsi. "No." rispondo secca, sicura. "Sì nana... ho sbagliato in qualche modo se non prova più quello che provava tempo fa... ma ora non importa." Sospira triste e mi sento spaccare in due dal dolore nel vederlo così. "Non hai sbagliato niente James. Niente. È così e basta, non darti la colpa. È successo, ma non è stata colpa tua. Meriti di meglio J." tira su con il naso e accenna un mezzo sorriso. "Sto bene così nana..." scuoto la testa per la sua bontà e la sua dolcezza. "Non stai bene ed è normale, puoi sfogarti con me fratellone..." gli pulisco il viso dalle lacrime e torno ad appoggiarmi sul suo petto. "Ti voglio bene, lo sai che ci sarò sempre per te..." mormoro sul suo petto. "Ti voglio bene anche io nana..." risponde dopo un po', spento. "Sei il mio fratellone, il mio migliore amico, sei la mia famiglia. Passerà con il tempo ok...? Ti prometto che passerà, ma nel frattempo ricordati che io sono qua" mi accarezza la spalla senza dire niente. Non so per quanti minuti restiamo così abbracciati senza dire nulla, ma voglio solo che si sfoghi e si tranquillizzi. "E tu invece? Non devi dirmi niente...? Che ci facevi a casa sua, Mia?" faccio finta di niente e mi nascondo tra le sue braccia, perché non ho intenzione di parlare o nominare il suo nome. "No no no ora mi parli." fa un po' di pressione per spostarmi ed io sbuffo. "Non ho niente da dire: è un coglione, niente di nuovo insomma." fingo un sorriso falso e lui incrocia le braccia. Mi guarda in attesa. Alzo gli occhi al cielo. "Beh abbiamo passato del tempo assieme." alza un sopracciglio. "Diverso tempo insieme ok." continua a guardarmi con quegli occhi curiosi di chi sa che è successo di più di quanto io abbia rivelato. "Oh, e va bene! È probabile che ci siamo baciati, diverse volte. Beh, potrei anche aver dormito con lui e credo di essermi ritrovata nella sua doccia con lui ma questi sono dettagli..." dal suo sguardo capisco che al momento è molto interdetto. "Potrei aver dimenticato di dirti queste piccole novità si..." sfoggio i miei occhioni sperando non se la prenda, ma serve a poco. "Beh grazie sorellina per escludermi dalla tua vita amorosa." Fa segno con le dita alla parola amorosa, con aria offesa. Faccio una smorfia. "Amorosa un cavolo, può andarsene al diavolo." si gira sul fianco e finalmente noto un cambiamento nel suo atteggiamento, il volto disteso... magari parlando dei miei problemi con Adam riesce a non pensare ai suoi, di problemi. "Questo lo dici spesso, da diversi anni, ma faremo finta di niente. Com'è che alla fine vi ritrovate sempre insieme pur discutendo?" già, me lo chiedo anche io. "Non lo so, saranno i suoi occhi o le sue labbra, o i suoi addominali, o le sue dita..." mi perdo qualche secondo nei ricordi in doccia e di lui che mi toccava. Mi mordo il labbro al pensiero. "Nehemia!" esclama James riportandomi alla realtà. "Sì!?" "Non voglio sapere niente delle sue dita o di quello che fate, che cavolo..." scuote la testa mentre riesco ad intravedere un mezzo sorriso. Sorrido anche io all'idea di farlo divertire anche quando è distrutto. "No certo, giusto, hai decisamente ragione però credimi sa fare magie con quelle dit–" la sua mano prontamente finisce sulla mia bocca tappandola e senza farmi finire la frase. "Farò finta di non aver sentito niente." Ridacchio sulla sua mano e lui mi guarda dolcemente per poi toglierla e alzare gli occhi al cielo. "Sei assurda davvero..." sorrido furba. "Bourbon?" chiedo speranzosa anche se so che beve poco. "Non dovremmo..." ma io sono già in piedi. "E dai serata tra migliori amici depressi, aspettami qua!" mi segue con lo sguardo mentre sparisco dietro la porta. "Portami il mio bicchiere!" urla riferendosi al bicchiere che ci siamo scambiati come regalo qualche anno fa con la promessa di usare sempre loro in queste rare occasioni e di non cederli mai a nessuno. Sorrido mentre ero già sulla strada per prendere proprio i nostri bicchieri.

TI HO CERCATA TRA LE STELLE (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora