23

1.3K 26 7
                                    




Nehemia

Mancano pochi minuti al fischio iniziale e gli spalti sono già gremiti di gente. Me lo aspettavo, la prima partita del campionato è sempre quella più attesa ed emozionante soprattutto quando si gioca in casa: tutto il college viene al campo per tifare la propria squadra. Ci sono talmente tanti studenti che alcuni si accontentano anche di rimanere in piedi dato che i posti a sedere sono andati a ruba. Fortunatamente io sono arrivata per tempo, mezz'ora prima dell'inizio, così da sedermi in tribuna. E l'attesa me la allieta Adam, riscaldandosi proprio davanti a me, in campo. Me lo posso godere a petto nudo, cosa che da una parte mi fa accaldare al pensiero di ieri e del suo corpo nudo contro il mio, ma d'altro canto mi suscita fastidio e rabbia perché devo subirmi le scolarette eccitate urlargliene di ogni. E dal modo in cui urlano e sbracciano cercando di attirare la sua attenzione ho paura che da un momento all'altro possano spogliarsi e lanciare reggiseni e mutandine in campo, come nelle scene dei film. Che schifo. L'unica cosa che mi trattiene dal litigarci è che Adam non presta loro attenzione. Neanche un po'. È concentrato sulla partita di oggi. E io sono concentrata a fissarlo e a vedere quanta dedizione ci mette anche in un semplice riscaldamento, senza mai smettere però di pensare a quanto sarebbe bello averlo addosso anche tutto sudato. Le immagini di noi due in doccia non cessano di venirmi in mente, non ho smesso di pensarci un attimo dopo ieri, ed averlo davanti agli occhi non mi aiuta per niente. Le sue lunghe dita affusolate che afferrano il pallone mi fanno ricordare il modo in cui hanno toccato il mio corpo bagnato. Un'ondata di calore mi avvolge e socchiudo gli occhi stringendo le gambe e arricciando le dita dei piedi per cercare di frenare l'eccitazione che si sta facendo strada dentro di me, ma fallisco miseramente. E quando riapro gli occhi sembra come se lui stesse ascoltando i miei pensieri, perché guarda dove sono seduta, per poi sorridermi con un'aria divertita e dolce allo stesso tempo. Alla vista di quel sorriso il mio cuore non fa i salti di gioia ma direttamente una macarena ed è così bello e radioso che credo che stenderebbe mezza popolazione femminile. Restiamo a guardarci così fino a quando una voce rabbiosa mi fa distogliere l'attenzione da Adam e dal suo raro sorriso.

"Non me ne frega un cazzo se posso prendermene due al massimo, io ne prendo quante ne voglio! Non posso mica morire di sete mentre fai il giro, e ho bisogno di avere la gola ben idratata per fare il tifo!" urla Kellie afferrando tre boccali di birra. La sua voce sovrasta tutte le voci degli studenti e fa calare un silenzio imbarazzante per qualche secondo. Appena finita la sua sfuriata viene verso di me per sedersi nel posto che le ho tenuto libero e poggiare i piedi sulla ringhiera di fronte a noi fregandosene di tutti gli sguardi curiosi e divertiti degli studenti. "Coglione pelato che vende birra annacquata!" guarda male il povero signore incaricato alle bevande e poi mi porge un boccale di birra. "Ti servirà per mantenerti lucida quando la puzza di sudore impregnerà quest'aria." Posa gli altri due a terra e dal suo zaino tira fuori una coppa di gelato e due cucchiai. "Rifornimento di zuccheri in caso di cali di pressione o botte di calore a causa di bellocci a petto nudo." la guardo perplessa tenendo la birra in mano, colpita dal fiume di parole che esce dalla sua bocca e dalla sua organizzazione. "Ciao anche a te!" esclamo divertita prendendo un sorso di birra e guardando verso il campo. "Io ne ho già adocchiato uno di belloccio." quasi mi guarda disgustata mentre io continuo a sorridere. "Vomito." risponde mentre alza gli occhi al cielo.

Non ho avuto modo ancora di conoscerla a fondo, cioè ci conosciamo da quando siamo piccole ma non abbiamo mai avuto un rapporto intimo, non ce n'è mai stato il modo. Ma so che non se la sta passando bene in questo periodo per il fatto di Connor, tant'è che pur conoscendola poco mi rendo conto che è cambiata. Non l'ho mai conosciuta per bene perché è sempre stata la timida della famiglia.

È sempre stata in compagnia di Adam, un ragazzo sicuro di sé e spavaldo, che intimidiva chiunque non fosse "di famiglia", ma entrambi hanno sempre esercitato un fascino che attirava le persone, come me d'altronde. Kellie era sempre stata quella che reagiva timidamente a quelle attenzioni, arrossendo, parlando poco e sorridendo semplicemente.

TI HO CERCATA TRA LE STELLE (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora