AdamIl giorno seguente il calore del sole mi brucia la pelle mentre corro sull'erba del campo, tutta la squadra si sta allenando in vista della partita di domani. Alcuni miei compagni, dopo neanche mezz'ora, sono già accasciati a terra annaspanti, invece io continuo a correre, come sempre, spingendomi al limite ogni volta, anche dopo che il mister ha fischiato la fine degli allenamenti. Non sono stanco, né affaticato, anche se ho la divisa madida di sudore e i capelli attaccati alla fronte per quanto sono bagnati. Finisco gli ultimi giri giusto per fare qualche palleggio e qualche tiro in porta. Quando quasi tutti lasciano il campo vedo il mister farmi segno di avvicinarmi mentre faccio qualche tiro libero. Prendo il pallone tra le mani e cerco di asciugarmi il viso con la divisa mentre lo raggiungo. "Black, ti voglio in splendida forma per domani, non uno straccio ragazzo mio." Mister Cole è sempre stato un omone, non ho mai visto un corpo più robusto del suo e i lunghi baffi lo distinguono da qualsiasi allenatore del nostro torneo. L'ho sempre stimato come persona e sempre considerato figura da seguire, perché ha sempre creduto nelle mie capacità, sin da quando ero una matricola, e per questo gli sarò sempre grato, perché mi ha concesso un posto nella squadra e dato la possibilità di crescere.
"Sono in perfetta forma, Mister, non si preoccupi," cerco di sorridere, nascondendo il fiatone, mentre lui incrocia le braccia, mettendo in risalto i suoi grossi bicipiti. "Mi preoccupo sempre, visto che sei il nostro migliore attaccante, Adam," mi prende la palla da sotto il braccio per poi posare una mano sulla mia spalla. "E comunque ti ho chiamato per darti una bella notizia," lo guardo, in attesa. "È quello che penso io?" mi affianca, nascondendo un sorriso. "Beh... domani verranno degli osservatori, quindi fai quello che hai sempre fatto senza alcuna pressione, ok? Voglio solo vederti giocare come in ogni partita. Fai del tuo meglio, Black, so che li conquisterai," lo guardo, cercando di trattenere un urlo di gioia. È da giorni che accennava al fatto che ci sarebbe stata la possibilità che degli osservatori venissero a qualche partita, ma non avrei mai immaginato alla prima del torneo. "Si, cazzo! Sarà fatto, mister! Può contare sempre su di me," ovviamente non riesco a contenere la felicità, anche se mi guadagno un'occhiataccia dal Mister. "Niente parolacce!" mi dà uno scappellotto sul retro del collo, anche se i suoi occhi tradiscono un sorriso. "Black, non distrarti troppo." Il suo sguardo punta dritto sugli spalti e io seguo il suo sguardo, notando Nehemia seduta a guardarci in lontananza. Sorpreso dalla sua presenza e dal fatto che non l'abbia mai vista qui al campo, se non durante le partite, sorrido trattenendomi dal correre subito da lei, per averla vicina e per sapere come sta. "Non si preoccupi, mister." Io e Nehemia non ci togliamo gli occhi di dosso e faccio un cenno al mister, andando poi verso di lei. "Testa alla partita, Black!" mi urla il mister alle mie spalle mentre tolgo la divisa sudata e, con un semplice salto, scavalco la ringhiera per poi salire gli scalini per raggiungere il posto dove è seduta Nehemia.
Non la vedo da quando ci siamo salutati ieri sera e non ho potuto neanche sentirla perché da bravo coglione non le ho ancora chiesto il numero, non so come possa stare o cosa sia successo con suo fratello, ma ho pensato a lei tutta la notte. Ho sognato di averla tra le mie braccia, ma purtroppo è rimasto solo un sogno. Averla davanti agli occhi, sentire il suo profumo è tutta un'altra storia. Mi mancava da morire e solo adesso, che ce l'ho davanti, me ne rendo conto: averla accanto mi fa sentire completo. Non ho mai avuto questi pensieri su altre persone, mai, se non con lei e questo mi suscita fastidio e nervosismo, perché non mi piace provare queste emozioni, non mi piace sentirmi in balia dei sentimenti. Però quando la guardo... tutto si calma dentro di me, la tempesta che sento sempre infuriare nel mio petto si placa e sento finalmente la pace.
Appena le arrivo davanti Nehemia chiude il libro che tiene tra le mani e noto come la luce del sole le illumini i begli occhi color nocciola facendoli risultare più chiari e luminosi rispetto al solito. Le sue labbra sono tinte di rosso, cosa che mi invita a cercare di toglierle tutto il rossetto a suon di baci, soprattutto quando noto l'angolo del suo labbro alzarsi in un sorrisetto. "Ti prendi il sole?" chiedo alzando lo sguardo e notando che il suo invece ora sta vagando sul mio petto nudo, cosa che mi fa molto piacere, soprattutto quando le sue guance si tingono leggermente di rosso. "Io? Il sole? Non mi conosci proprio allora Luna." Scuote la testa e io trattengo un sorriso per il nomignolo. "Ti conosco perfettamente, per questo sono sorpreso di vederti sotto al sole invece di stare a lezione." il nostro campo da calcio non si può definire neanche "stadio" perché è tutto aperto e non ha neanche le tettoie sugli spalti; perciò, sono sorpreso del fatto che sia stata sotto il sole cocente di settembre, visto che lo odia da sempre. Le poche volte che eravamo al mare insieme da piccoli era sempre nervosa, e quindi stava sempre in acqua per affievolire l'odio per il sole e il calore sulla pelle. "Per una volta che la salto non succede nulla, e poi non avevo la testa per stare in aula." cerca di guardarmi negli occhi ma il sole glielo impedisce; quindi, per essere gentile mi metto davanti a lei cercando farle ombra. "Stai bene? Cioè tuo fratello...tutto ok?" abbassa lo sguardo sulle sue scarpe per poi alzarsi in piedi sospirando e guardandomi negli occhi. "Mio fratello ha deciso di partire per cambiare aria dopo la rottura con la stupida, e.... sinceramente?" distoglie lo sguardo da me, fissando di nuovo le scarpe. "Non voglio che vada via, ecco." sembra dirlo con serenità, ma so che sta cercando di non crollare davanti a me, lo capisco dal fatto che evita il mio sguardo, probabilmente per non mostrarsi sull'orlo delle lacrime, dal tono di voce che tenta di non incrinarsi.
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TI HO CERCATA TRA LE STELLE (in revisione)
ЧиклитAdam Black e Nehemia Kosmidis, legati sin da bambini, condividono una strana complicità che supera le loro differenze caratteriali. Nonostante l'atteggiamento chiuso e freddo di Adam, Nehemia trova conforto nella sua presenza protettiva. Tuttavia, q...