Nehemia
Come va con Kellie?
Male. Stamattina sono passato di nuovo a casa sua e mi ha fatto trovare Mister Ciccio lacerato davanti alla porta.
Finisco il tramezzino e rispondo ad Adam.
Mister Ciccio?
Sì, un pupazzo che le ho regalato anni fa. Mi ha ferito, la stronzetta.
Sorrido, perché non sapevo dell'esistenza di questo pupazzo e anche perché loro due sono una comica anche quando litigano. Sono passati giorni da quella sua sfuriata e ancora non vuole parlare né con me né con Adam. Poi ho anche annunciato la notizia alla mia famiglia; le mie sorelle mi hanno subito appoggiata, insieme alla mamma. Aiden mi ha dato ironicamente dell'ipocrita, dato che quando voleva trasferirsi lui ho fatto la sceneggiata e ora mi ritrovo a fare la stessa cosa, ma mi ha poi detto che andare via di casa mi aiuterà a crescere e mi farà bene. Mi sento anche leggermente in colpa perché ha deciso di restare definitivamente qui, però mi ha tranquillizzata. Micah mi ha detto semplicemente di godermi la vita, un filosofo. Con James è stato un po' più difficile, non siamo mai stati lontani e il solo pensiero mi devasta, ma ci siamo promessi che un poco di distanza non avrebbe cambiato il nostro rapporto. Ci siamo anche imposti che ogni giorno alle diciotto in punto, di sera, ci saremmo aggiornati sulle nostre giornate. Ovviamente sa già che potrà venire da me ogni volta che vorrà, come tutta la mia famiglia. E papà invece non l'ha ancora accettato, anzi sta facendo scena muta da quando l'ho annunciato. Non mi aspettavo niente di diverso; cioè, so com'è fatto. Difficilmente riesce a comprendere che ormai non siamo più dei bambini da proteggere. Ed io lo amo, cavolo se lo amo, amo tutte le sue sfaccettature, il fatto che non ci ha mai fatto mancare niente, e che sin da subito si è preso la responsabilità di aiutare la mamma a crescere la nostra bellissima famiglia. So che darebbe la vita per noi; anzi, ce lo ripete da sempre. È un omone dal cuore tenero ed è normale che mi mancherà da morire, come mi mancheranno tutti loro. Mi mancherà vivere in questa casa, vederla sempre piena di vita, di risate, il drama, le nostre serate cinema, i nostri animali. Ma non ho mai avuto dubbi sul fatto che voglio vivere una vita insieme ad Adam, e la mia scelta non cambierà. E questo lui lo sa, deve solo lasciarmi andare e capire che sono adulta ormai.
Mi pulisco le labbra con il tovagliolo e rispondo al messaggio mentre scendo dal ripiano della cucina.
Si sistemerà tutto, vedrai. Anche Mister Ciccio.
Sarà. Ora vado a dare la notizia alla squadra, quindi ci sentiamo dopo, fiocco di neve.
Va bene, Fatina. Io vado dal temuto Seth, ti amo.
Mi odierà sempre lui. Ti amo.
Rido lievemente, consapevole che papà non nutre davvero astio nei confronti di Adam. Probabilmente, è solo infastidito dal fatto che qualcuno gli sta portando via la sua bambina. Esco sul retro, nel giardino, e lo trovo proprio là, mentre si dedica a pulire la piscina con un rastrello, rimuovendo foglie e insetti vari. Ha i capelli biondi legati con il codino e come al suo solito non indossa la maglia, e si possono ben notare i muscoli ben definiti e la robustezza del corpo, ereditati dai giorni in cui prestava servizio militare. Nell'altro angolo del patio, mamma è sdraiata su una chaise longue in costume, assorta in un libro, a godersi il relax e forse anche la visione di suo marito. La sua figura, dai tratti delicati e armoniosi, crea un contrasto con la robustezza di papà. Sono bellissimi.
"Disturbo?" mi faccio sentire alle sue spalle. Lui si gira per guardarmi con quei suoi occhi ambrati. "No, amore, vieni ci stavamo rilassando." Risponde mamma e le sorrido. "Mh..." mormora semplicemente lui. Giuro che neanche la mossa degli occhioni dolci l'ha smosso in questi giorni ed è grave. "Dai papà... non puoi ancora fare l'offeso con me." Gli abbraccio i fianchi e lo imploro con lo sguardo, al che lui sospira mettendo da parte il raschiello. "Seth... ha ragione. Ascoltala e parlate su." Mamma ci guarda con il suo solito sguardo apprensivo. "Per voi è così facile..." inizia lui. "Non lo è, agapi, ma nostra figlia è cresciuta, e sa le scelte che fa." Dice lei con tono calmo. Papà scuote la testa, stringendo la mascella. "Non capisco perché debba andare così lontano. Qui è al sicuro, con la sua famiglia." Mi trattengo dall'alzare gli occhi al cielo. "Lo so, papà. Ma è una grande opportunità per noi. È una scelta che abbiamo preso insieme. Lo amo e vogliamo stare insieme." Fa una smorfia contrariata. Sembra ancora più restio, quindi cerco di alleggerire l'atmosfera. "Papà, New York non è così lontana. E poi, ci vedremo spesso, promesso." Mi metto davanti a lui senza smettere di abbracciarlo e posando il viso sul suo petto robusto. "Ha ragione, amore, avremo sempre la possibilità di vederli e viceversa. È una nuova avventura per loro due..." cerca di rassicurarlo mamma. Lui ha ancora quel suo solito cipiglio di preoccupazione. Mi porta sul divanetto alle nostre spalle e ci sediamo. "Chi mi dice che sarai al sicuro? Dopo quello che ti è successo..." stringe gli occhi ed inspira. "Papà..." poso la mano sulla sua. "Io ho il compito di proteggervi da quando vi ho tenuti in braccio ed io non ero lì... e ora dovrei pensarti sicura lontana chilometri da casa?" lo guardo dolcemente. "Papà, tu sei perfetto... ma non puoi proteggerci da tutto." Lui scuote il viso. "Non lo sono... non lo sono se lascio accadere queste cose." Mi accarezza la mano e quasi mi si spezza il cuore a sapere che lui si dà colpe per quello che è successo con Nate. "Non è colpa tua, papà... mi hai protetto per quel che serviva, mi sono ricordata tutti i tuoi insegnamenti, ma non potevi evitarlo, ti prego, capiscilo..." finalmente mi guarda negli occhi e vedo il dolore di un padre che non ha potuto proteggere la propria figlia. "Un papà dovrebbe sempre proteggere i propri figli..." mi faccio più vicina. "Mi proteggi per quel che si deve, ma non puoi proteggermi da tutto, altrimenti mi tieni in gabbia... se domani passeggiando per le strade venissi investita tu non potresti fare nulla, se un palazzo crollasse con me dentro non potresti fare niente... lo capisci?" lui strabuzza gli occhi, scioccato dalle mie parole. "Non dire mai più una cosa del genere! Siete la mia vita e cercherò di proteggervi da qualsiasi cosa fin quando sarò in vita." Sbuffo dato che non cambierà mai idea. "Ti amo, lo sai? Ma non funziona proprio così papà... andrò a vivere con Adam e io voglio che tu sia felice della mia scelta. Dovresti conoscerlo." Lui alza un sopracciglio. "Conoscerlo? Ce l'ho tra i piedi da quando eri alta come una pannocchia." Sorrido. "Lo hai sempre guardato male, tutt'ora lo fai, e non lo tratti benissimo ecco... quindi sì dovresti conoscerlo. Perché un giorno ci sposeremo e avremo tanti figli." Aggiungo e lui quasi sbianca. "Figli!?" esclama ed io e mamma ci guardiamo esasperate mettendoci una mano in viso. "Hai capito? Vuole avere tanti figli! Ti sembra che possa diventare nonno io? Sono ancora giovane e non sono pronto!" "Oh mio dio papà..." mormoro guardandolo mentre fa l'isterico egocentrico. "Sii solo felice per me! Non sforneremo nipotini ora, ne riparleremo tra qualche anno ok!?" Lo guardo con una smorfia divertita, mentre mamma cerca di trattenere una risata di fronte alla sua reazione esagerata. Mio padre si passa una mano tra i capelli biondi, evidentemente sopraffatto e poi mi guarda. "Tu sei sicura di voler passare la vita con lui?" chiede con tono serio questa volta. "Sì, sono sicura papà. Non vedo una vita senza di lui. Non esiste." Chiarisco sperando gli entri in testa. Poi, dopo un lungo respiro, accenna a un sorriso. "Okay, forse ho esagerato." Ammette ed incrocio le braccia di fronte al suo eufemismo. "A volte sono pazzo e un po' geloso." E vedendo la mia espressione continua. "Ok, forse un po' tanto? Pazzamente pazzo?" chiede ed io annuisco soddisfatta. "Sei felice per me, quindi?" tento un'ultima volta. "Io sono felice dal momento che ti ho sentita scalciare nella pancia di mamma... vederti sorridere a quel ragazzino anche quando eri bambina mi faceva venire voglia di strozzarlo, proprio come ora. Ma io non posso intromettermi in un legame così, non quando so cosa voglia dire viverlo e amare come io amo la mamma... non sarei felice se tu non lo fossi, ma io so in cuor mio che con lui sei al sicuro e felice. Cavolo, mi duole dirlo ma quel ragazzo vive per te. E questo mi basta. Ma voglio che tu stia attenta, Nehemia, capito?" gli sorrido, grata per il lieve cambiamento di atteggiamento. "Capito, papà. Ti prometto che starò attenta." Poi mamma ci raggiunge e si siede in grembo a lui. "Visto? Parlare aiuta e siamo fortunati ad avere un genero che ama e rispetta così tanto nostra figlia." Lui sospira e avvolge il braccio attorno ai suoi fianchi nudi. "Mh. Lo so di non essere perfetto, cioè... indubbiamente lo sono, guardatemi." Mamma ed io alziamo gli occhi al cielo. "Però siete voi che mi fate essere una persona migliore, ricordatevelo."
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TI HO CERCATA TRA LE STELLE (in revisione)
Literatura FemininaAdam Black e Nehemia Kosmidis, legati sin da bambini, condividono una strana complicità che supera le loro differenze caratteriali. Nonostante l'atteggiamento chiuso e freddo di Adam, Nehemia trova conforto nella sua presenza protettiva. Tuttavia, q...