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Adam

Credo di non essere mai stato così sereno ed eccitato allo stesso tempo, ed è una sensazione che non voglio smettere di provare. Lungo il tragitto verso casa le mie mani non riescono a stare ferme, devo toccarla e lo faccio: ad ogni semaforo rosso ci saltiamo addosso baciandoci e mangiandoci a vicenda, incapaci di resistere. Ci becchiamo diverse volte le imprecazioni delle macchine dietro di noi, visto che non ci accorgiamo neanche quando diventa verde il semaforo ed ogni volta ridiamo divertirti mentre riprendo a guidare. Guidare in questa situazione è un'impresa, perché devo impegnarmi davvero per non fare incidenti dato che la mia ragazza continua a baciarmi sul viso e sul collo, anche lei incapace di stare ferma. Questa specie di dea è la mia ragazza, sì cazzo. Ancora stento a credere che sono riuscito a dirle quello che volevo dirle da anni, e a fare quello che volevo fare. Sono riuscito a fare quello che avrei dovuto fare quella dannata sera al falò, ma che la paura mi ha impedito. La mia codardia, la mia paura ci ha solo fatti allontanare inutilmente per anni, ed è una cosa che non mi perdonerò mai. Ma alla fine eccoci qua, in preda agli ormoni, noncuranti del resto del mondo, seduti nella mia auto mentre il chiaro di luna illumina la sua pelle ancora leggermente abbronzata. Ce l'ho così duro che potrei davvero rompere la patta dei jeans, e rischio davvero tanto quando le guardo di sfuggita le gambe, ora più scoperte di com'erano prima, al locale, dato che quel dannato pezzo di stoffa che lei chiama vestito le è risalito lungo le cose. Lascia davvero poco all'immaginazione, e io stringo il volante, cercando di non sbandare e fare incidenti. Ma la signorina qua accanto la rende un'impresa dura, molto dura. "Nehemia..." ridacchio isterico appena sento la sua lingua sul lobo del mio orecchio. "Mh concentrati sulla strada..." stringo di più il volante. "La fai facile..." sospiro e la sento sorridere sulla mia pelle mentre non smette di provocarmi.

Quando finalmente entro nel vialetto di casa accelero fino a parcheggiare l'auto e spegnere il motore prima di ribaltare la situazione e baciarla con disperazione, dato che la guida me lo impediva. L'abitacolo inizia a farsi stretto mentre il nostro fiato caldo si mischia ai nostri gemiti, e sento che non è ancora abbastanza. Sembra essere della stessa idea perché mi tira dal colletto della maglia per portarmi dalla sua parte, contro il suo corpo. Le mie mani finalmente possono vagare sulla sua pelle scoperta e non aspettano un secondo di più per farlo. Voglio lei, ora, domani e sempre, ma non così in una stupida auto, come un ragazzino arrapato. La voglio tra le mie braccia nel mio letto, con me, tutta la notte, ed è per questo che cerco di calmare il battito del mio cuore mentre mi stacco lentamente dalle sue labbra. "Vieni scendiamo..." la guardo nella penombra dell'auto e solo ora noto che dietro di lei i finestrini sono completamente appannati. "Vengo... sì credo di sì..." torno a guardarla, ed è sempre più bella, anche ora con gli occhi chiusi mentre si lecca le labbra. "A casa, andiamo dentro..." trattengo un sorriso perché vederla così persa ed eccitata come me mi manda fuori di testa. Soprattutto ora che è mia. Tutta mia. Com'è sempre dovuto essere. Riapre gli occhi, brillanti anche nell'oscurità della notte. Quegli occhi nocciola che sono sempre riusciti a portarmi serenità solo guardandoli o ricordandomeli quando non potevo vederli. "Mh mh..." mi guarda quasi persa, come se fosse ubriaca di noi e, non volendo perdere tempo, mi precipito fuori dall'auto, ricomponendomi velocemente prima di aprirle la portiera. Un gesto che non avevo mai fatto con nessuno, e che mi fa sentire sento stupido mentre temo di aver esagerato, ma lei quando esce dall'abitacolo è sorridente. Spazzo via i miei stupidi pensieri e la bacio giusto un'ultima volta.

Sì coglione proprio l'ultima.

La sensazione delle sue labbra sulle mie, di baciarla, è così incredibile che non riesco a farne a meno, non da quando ho scoperto che bello è baciare, baciare lei. La mia ragazza.

Non so con quale forza di volontà riesco a staccarmi per l'ennesima volta e a prenderla in braccio fregandomene del suo urletto appeno lo faccio. "Oh, koala mi piace, non lo facevo da anni..." mormora mettendomi le braccia al collo e facendo venire a galla vecchi ricordi di me e lei felici e più piccoli, mentre passavamo i pomeriggi insieme a casa sua, la maggior parte delle volte me la ritrovavo in braccio. Non mi dava mai fastidio: se l'avesse fatto un'altra persona l'avrei buttata a terra senza troppe cerimonie, ma lei mi faceva provare nuove sensazioni ed emozioni, la volevo vicina, anzi, attaccata a me. E lei lo faceva senza che io chiedessi, anche se la trattavo male. Siamo sempre stati così: incapaci di stare lontani nonostante tutto.

TI HO CERCATA TRA LE STELLE (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora