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Nehemia

Il sole del primo pomeriggio dipinge il giardino con tonalità calde mentre sono seduta con il mio diario in mano su una panchina di legno, osservando James compiere l'ordinaria ma rassicurante routine di mungere Peppina, la sua adorata mucca dall'aria mansueta. Nel corso della settimana, ho condiviso con lui tutto ciò che è accaduto; non potevo escluderlo, considerato che è come un fratello per me. Quando si è seduto al mio fianco, pronto ad ascoltare per la prima volta, ho scoperto un lato di James che non conoscevo. Pur essendo sempre stato un ragazzo dolce e pacato, ho visto la sua espressione animarsi, gli occhi intensificarsi ad ogni mia parola, e ho intravisto la rabbia emergere in lui. Sto decisamente meglio, non ancora al cento per cento, ma sto riprendendo in mano la mia vita senza farmi sopraffare dalle emozioni. Anche se ho saltato tutte le ultime lezioni. Quello è ancora un discorso che non so bene come affrontare, anche per me stessa. Ma ora siamo qui, insieme, nel suo giardino a mungere la sua mucca, un'attività che, secondo lui, sarebbe stata rilassante e che mi avrebbe fatto evadere un po'. Sono molto in disaccordo, dato che non amo particolarmente vedere mungere mucche, ma quando James mi sorride con quell'aria spensierata, tutto sembra placarsi un po'. Lo amo, cosa ci posso fare? Ma che sia chiaro, non metterò mai le mani su Peppina.

"Un giorno ti convincerò a farlo." Dice lui stringendo le mammelle di Peppina e riempiendo il secchio di latte. Mi guarda felice, e non posso fare a meno di notare le sue braccia muscolose strette nella maglia flettersi ad ogni movimento. Rido leggermente, scuotendo la testa. "Non credo proprio, James. Troverai sicuramente qualcun altro disposto a intraprendere questa... attività speciale con te."

Lui alza un sopracciglio, facendo finta di essere indignato. "Come osi mettere in dubbio il fascino irresistibile di mungere mucche? È un'arte antica e nobile!"

"Sarà, ma non credo che rientrerà mai nelle mie attività preferite. Preferisco fare da spettatrice e scrivere quanto sia bello il mio migliore amico." Gli faccio un occhiolino scherzoso, e James sorride, versando il latte in un altro secchio. È da tanto che non scrivo nel mio diario, proprio quello che mi ha regalato suo padre, e mettere su carta quello che sento è una forma di catarsi che mi fa stare meglio, più leggera, portando via con sé parte del peso che ho accumulato in questo periodo.

"Eh... non hai intenzione di tornare a lezione, vero?" chiede, e lo so che lo fa in modo premuroso. "No.... almeno, non ora." Sospiro. "È solo... che non so." Lui accenna un sorriso. "Non è proprio una risposta, nana..." Chiudo un attimo il diario. "Sono confusa, ecco." Mi guarda mentre continua il suo lavoro. "Su cosa?" "Sul mio futuro, non penso più che studiare moda sia quello che voglio." E nel momento che lo pronuncio so che è la cosa più vera di sempre. "E cosa vedi nel futuro?" Sbuffo. "Nulla, James, vuoto totale." Si ferma un attimo, tirandosi su in piedi. "È normale; neanche io so ancora cosa fare. Guardami, disegno la maggior parte del tempo, gioco a basket, ma del resto non so molto del mio futuro." Si toglie i guanti e prova a sistemarsi i suoi bellissimi capelli biondi. "Sì, cioè io so che ci siete voi nel mio futuro. Ma cambio idea ogni giorno, pensa che ieri notte ho pensato di fare l'attrice." Lui ridacchia. "Sarebbe... interessante." "Lasciamo stare..." Scuoto la testa sorridendo. "Nana..." Mormora lui. "Ma sì, basta parlarne." Concludo prima di sentir arrivare zio Stefan.

I suoi lineamenti distinti e il portamento elegante rendono chiaro il motivo per cui avrò sempre una cotta per lui; è davvero un bell'uomo.

Quando incrocia il mio sguardo, mi sorride calorosamente, dimostrando quella gentilezza che sembra essere parte integrante della sua personalità. Proprio come James. "Ciao ragazzi." saluta con la sua voce profonda, dando un'occhiata alle attività di suo figlio. "Come va qui?" trattengo un sorriso di fronte alla premura e alla dolcezza di zio. È proprio l'uomo perfetto. "Alla grande, zio... amo stare con Peppina." James alza gli occhi al cielo. "Povera mucca, la trattate sempre male." Io e zio scuotiamo la testa di fronte al commento di James. "La mamma vi ha preparato le pizzette se volete fare merenda." Scatto subito in piedi. "Sul serio!?" le amo. "Beh sì appena sfornate, e poi tra poco dovrebbe chiamare Damien, quindi, lascia stare Peppina per ora." Lancia uno sguardo a James e lui subito sorride mettendo a posto il tutto. "Sistemo e arrivo."

TI HO CERCATA TRA LE STELLE (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora