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Nehemia

Una settimana dopo, il sole del pomeriggio dipinge il parco della facoltà con colori caldi e avvolgenti, ma il mio cuore sembra sempre pervaso da una nuvola di preoccupazione. Seduta sull'erba con James accanto a me, cerco di concentrarmi sui libri e gli appunti sparsi davanti a noi, ma la tensione prende il sopravvento. È una di quelle settimane in cui le lezioni sembrano un intricato labirinto da attraversare e gli imminenti esami di metà quadrimestre non fanno che aumentare la mia ansia, poiché da un po' di tempo ho difficoltà a studiare e a concentrarmi, il che diventa fonte di frustrazione.

Le fronde dell'albero dietro di noi donano un'ombra rassicurante, ma la mia mente, insieme ai miei pensieri, sembra rifiutarsi di darmi supporto. I miei occhi vagano sul via vai di studenti, con il timore di incontrare lui , creando un nodo in gola ogni volta che soltanto lo penso, anche se non lo vedo da quella sera. James posa lo sguardo su di me, come se avvertisse la mia inquietudine senza che io mostri nulla, facendomi sentire il conforto nella sua presenza. "Nana, stai bene?" chiede con voce gentile, interrompendo il silenzio teso. Lui, come sempre, vestito impeccabile, i capelli biondi stranamente scompigliati e i suoi occhi azzurri come un rifugio costante per me, un luogo dove trovo un profondo senso di casa e conforto. Scuoto la testa, cercando di sorridere per nascondere la mia preoccupazione. "Sì, solo un po' stressata per le lezioni e gli esami. Sai com'è." Lui accenna un sorriso posando il suo taccuino pieno di appunti sulle sue gambe. "È normale hai avuto una settimana movimentata, se vuoi poi un giorno andiamo in biblioteca e studiamo insieme, se ti va." Poggio la testa sulla sua spalla. Vorrei tanto parlare con lui di come mi sento, di quello che ho dentro, ma... non riesco. "Non sarebbe male, almeno se non mi concentro fai il bacchettone." Sento il suo corpo vibrare per una leggera risatina, che cessa improvvisamente quando si irrigidisce contro di me. Alzo lo sguardo per trovarlo concentrato su qualcos'altro. Seguo il suo sguardo e noto Alinor, la sua ex, camminare poco lontano con suo fratello Adrien e Lee, la sua attuale ragazza. Li osservo con attenzione, prima Ally e poi James, mentre si scambiano uno sguardo e un cenno di saluto, entrambi accompagnati da un sorriso cortese, che lascia trasparire ancora il bene che provano l'un l'altra anche se la loro storia è finita dopo anni. Gli do una leggera spinta. "Tutto ok tu?" chiedo addolcendo lo sguardo. Lui mi guarda allo stesso modo e annuisce. Prima che James ritorni ai suoi appunti, i miei occhi cadono su di lui che si sta per immergere nel suo taccuino. Un volto emerge dalle sue tracce di matita, un volto che sembra avere una somiglianza con...

No impossibile.

Cerco di scrollare via quel pensiero, di fermarlo prima che possa farsi strada in me.

"E con Ev come va? Non mi hai più raccontato nulla." Domando mentre lui sembra immerso in quel disegno. "Mh, credo bene, siamo usciti insieme qualche volta. È una brava ragazza." Distendo le gambe sull'erba. "E ti piace? Cioè ti piace stare con lei?" continua a disegnare, tracciando le linee dei capelli quando risponde. "Si... è piacevole. Mi trovo bene, mi fa sentire a mio agio ecco..." Lo ascolto ma più guardo quel disegno e più penso...

"E Anastasia?" la sua mano si blocca a metà di un segno e lui mi manda un'occhiata veloce senza nascondere il lieve rossore sul viso. "Anastasia cosa?" chiede schiarendosi la voce. "Vedo che vi siete avvicinati molto in questo periodo, tutto qua." Faccio spallucce cercando di nascondere un sorriso divertito. "Em... sì, certo... qualche volta corriamo insieme il pomeriggio... l'ho anche aiutata con qualche materia..." Lui sembra come agitato; infatti, poco dopo, chiude di colpo il taccuino mettendolo poi nel suo zaino frettolosamente. "Correte insieme?" ripeto stranita dato che lei non ama correre. "Sì viene spesso a correre al campetto di basket dove mi alleno il pomeriggio." Alzo un sopracciglio incredula. "Anastasia viene a correre stranamente dove ci sei tu...? Ok James." Lui sembra confuso ma annuisce. "Sì?" scuoto la testa perché a volte è proprio tonto. "Niente...niente..." guardo l'orario al cellulare e sbuffo. "Devo andare, tra tre minuti ho lezione e non ho ancora completato le tavole da consegnare." Metto tutti i libri e i fogli sparsi nella borsa e poi gli do un bacio veloce sulla guancia salutandolo. "Poi chiederò alla mia sorellina quanto le piace correre dato che è una novità anche per me." Dico e lui arrossisce ancora di più. "Ti voglio bene, nano." Gli faccio l'occhiolino. "ti voglio bene anche io nana..." sento sussurrare prima di andarmene.

TI HO CERCATA TRA LE STELLE (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora