Epilogo

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Nehemia

"Arriverò a casa a breve, sono solo passata a prendere quei maledetti cereali che desideravi da una settimana. E, ammetto, mi sono persa per una mezz'ora nella libreria accanto." dico in chiamata ad Adam. Sono passati mesi da quando la nostra vita è cambiata, e ora mi ritrovo a percorrere le strade movimentate di New York, diretta verso casa nostra. "Stai attenta. Io sono appena rientrato. E comunque non capirò mai perché non vuoi mai prendere la macchina; risparmieresti tempo." mi risponde. "La macchina? Starei solo ore ed ore bloccata nel traffico, amore. E, sai, non mi dispiace camminare." mi sono anche abituata a bere questi caffè mezzi annacquati, prenderli mi fa sentire più una ragazza del posto quindi ne ho preso uno per me, e il latte per lui. "Se non avessi avuto gli allenamenti di mezzo sarei venuto a prenderti." mentre parla lo sento trafficare al cellulare. "Non ti preoccupare, fatina. Non mi starai per caso facendo una sorpresa, vero?" sorrido dato che a mezzanotte sarà il mio compleanno e conoscendolo starà preparando qualcosa. "Ti sembro uno da sorprese?" sistemo meglio le cuffiette. "No... tu? Stiamo parlando del ragazzo che una mattina si è svegliato dicendomi che aveva prenotato un week-end ad Aspen solo perché amo la neve, il ragazzo che un giorno è venuto a prendermi fuori dall'università perché aveva comprato i biglietti per il concerto di Harry che sarebbe iniziato dieci minuti dopo? Non so, dovrei continuare, amore?" finalmente entro nel grande vialone dove intravedo il nostro palazzo. All'inizio avevamo optato per un appartamento al piano terra, piccino e tranquillo per due persone, poi zio Luc ci ha proposto un loft stupendo all'ultimo piano, e appena abbiamo guardato la vista e il panorama su Central Park ci siamo innamorati. "Che vuoi farci, amo la mia ragazza." Finisco l'ultimo sorso di caffè e lo butto in un cestino vicino. "Ami viziarmi, altroché." raggiungo l'entrata e chiamo l'ascensore. "Posso e lo faccio." sarebbe superficiale negare che ora stiamo bene economicamente. Lui, essendo un giocatore professionista, gode di un enorme stipendio, mentre io ho ritrovato il tempo e la passione per suonare il pianoforte, offrendo ripetizioni a bambine e bambini due o tre volte a settimana. Mai mi sono approfittata del suo guadagno, né lo farò mai. Anzi, dividiamo sempre le spese e siamo felici di farlo così. Ci aiuta anche il fatto che il loft in cui viviamo è a un prezzo stracciato, grazie alle conoscenze di zio Luc. Tra l'università e le mie ore libere, dedico il mio tempo alla danza, un interesse che Adam è riuscito a far rinascere in me. Quando lui ha i suoi impegni, io ho i miei. Il tempo rimanente lo trascorriamo sempre insieme, che sia a casa, nelle nostre avventure in giro, o tra le lenzuola a fare l'amore, in cucina, in sala, in bagno, sul terrazzo...

Insomma, abbiamo sicuramente tempo da dedicare a noi due.

E la vita è così bella, con lui.

Quasi tutti i fine settimana torniamo a casa dalle nostre famiglie, e loro sono sempre così felici di vederci, così come noi lo siamo nel rivederli. A volte è normale sentire la loro mancanza, anche nonostante tutte le chiamate che facciamo. Mamma e papà non mi fanno mai mancare nulla e in tutti questi mesi non ho mai percepito quella distanza, dato che ci chiamiamo quasi tutti i giorni, spesso con lunghe videochiamate, soprattutto con James e Brenna. Mi dispiace a volte non essere lì per vederli o partecipare ai nostri soliti gossip, soprattutto per le mie bellissime sorelline. Pare che si stiano dando da fare con i ragazzi, soprattutto Yelena, considerando che Lia è ancora troppo impegnata a sbavare sui suoi piloti di formula1 e Anastasia non smette mai di parlarmi di James o farmi battute allusive. Stanno crescendo, ed è giusto che facciano le loro esperienze. Spero sinceramente che anche loro un giorno possano trovare qualcosa di simile a quello che ho con Adam. Un amore incondizionato.

Giro la chiave nella serratura una volta arrivata al nostro piano. "Arrivata!" Quando apro la porta, la luce calda dell'interno illumina tutto il loft. Moderno, ma non troppo; abbiamo cercato di renderlo nostro nel miglior modo possibile con l'arredamento e tutte le nostre cose. Ad esempio, i diversi dipinti che James mi ha regalato ora sono appesi sulla parete della sala, proprio sopra la TV, incorniciati da mensole piene dei miei libri, fotografie e tutti i trofei sportivi di Adam. Le vetrate che circondano la sala e la cucina offrono una vista mozzafiato su Central Park, anche se ora è scuro e le luci della città iniziano a brillare. E mentre ascolto la leggera musica che fuoriesce dal nostro giradischi, vedo il mio bellissimo ragazzo nella cucina, che si estende lungo un lato della sala, in piedi di fronte al piano di lavoro di marmo, concentrato a preparare dei tramezzini e un tagliere di affettati. La luce soffusa delle lampade a sospensione crea un'atmosfera intima e che sussurra casa da tutti gli angoli. "Finiscila, cazzo!" lo sento esclamare, interrompendo un attimo la scena da sogno, poi vedo il perché: sta rimproverando George che sta cercando di rubare il cibo, come al solito. Sì, abbiamo deciso di portarlo con noi. O meglio, io ho implorato Adam perché lui non ne voleva sapere nulla, ma mi dispiaceva pensarlo solo nella casetta sull'albero. Diciamo che ho usato le mie doti di persuasione, e con "doti" intendo che mi sono inginocchiata di fronte a lui e l'ho convinto a modo mio, con la mia bocca. Facile. C'è chi ha cani o gatti come animali domestici e noi abbiamo un procione sempre affamato.

TI HO CERCATA TRA LE STELLE (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora