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Adam

Usare la macchina per le strade di New York è qualcosa di impossibile, perciò, prima di esaurirci mentalmente decidiamo di parcheggiare e proseguire a piedi giusto per una passeggiata prima di andare a riposare nell'attico che zio Luc ci ha gentilmente prestato. Per via dei suoi continui spostamenti di lavoro, al momento il posto era libero e ci ha detto che potevamo alloggiarci tranquillamente.

Un cazzo di attico a New York... pazzesco.

Io non sono sicuramente abituato a tutta questa folla di gente che cammina praticamente spiaccicata a noi, e se non fosse per Nehemia che sembra incantata dal posto sorridendo mentre si guarda attorno e tenendosi a braccetto con me, avrei già litigato con mezza città. Times Square è così illuminata che sembra essere ancora giorno, nonostante il sole sia tramontato da un po' ormai. Le luci al neon risplendono intensamente intorno a noi, creando un'atmosfera magica e vivace. Le enormi insegne pubblicitarie e gli schermi digitali elettrizzanti illuminano la notte. Il rumore costante del traffico, le voci delle persone e il sottofondo musicale dei vari negozi e ristoranti si fondono in una sinfonia urbana che riempie l'aria ed io non sono sicuramente abituato a tutto ciò, dato che per me stare in un bosco circondato da sola vegetazione ed un lago è il massimo a cui posso aspirare per la mia serenità. Però qui la gente sembra sul serio felice di questo caos, sorridono, si scattano foto, la gente balla, canta... è tutto così esotico che ha un fascino a sé stante, che comprendo anche se non apprezzo. Ma la cosa più importante è che la mia ragazza è felice, ha un sorriso stampato in volto che mi fa completamente rilassare e innamorare ancor di più.

"Dove vuoi mangiare?" le chiedo cercando di farmi sentire. "Oddio... sai che non lo so? Cioè è pieno di locali, ti direi anche di fare la pazzia di andare all'Empire State Building e ci mangiamo un panino lì..." mi guarda con il luccichio agli occhi. "Un panino là sopra??" ridacchio. "Piuttosto ti faccio sentire una principessa con una cena di lusso, visto che non l'ho mai fatto..." mi fermo un attimo dato che davvero non ci ho mai pensato da quando stiamo insieme.

Che coglione.

"Cazzo, non ti ho mai portata a cena sono un fidanzato pessimo." Lei mi guarda divertita. "Ma amore la cena di lusso la facciamo da un'altra parte se proprio vuoi...non a New York dove la specialità sono hamburger, hot dog e tante altre cose poco salutari..." beh anche lei ha ragione, questo non toglie però il fatto che dovrò portarla fuori a cena appena posso. "Quindi fammi capire." Me la porto davanti a me stringendole i fianchi ed ignorando la folla che sicuramente guarda tutt'altro che noi. "Ti va bene passeggiare per New York mentre abbiamo in bocca un bell'hamburger che ci sporca pure le mani?" mi sorride allacciando le mani dietro al mio collo. "Assolutamente sì. E non sei un pessimo fidanzato, semplicemente non ci è mai passato per la testa di fare cose del genere perché non sono la cosa principale per noi." Mi dà un bacio veloce e già ne sento la mancanza. "Beh, non sono proprio un fidanzato perfetto se ti faccio passare il tempo in una casetta sull'albero o in un lago, o a letto, cioè faccio quel che sento di fare a parte venire per te, regalarti super orgasmi e coccolarti credo... beh, ti va bene, no?" forzo un sorriso perché mi sento davvero una testa di cazzo in questo momento ma quando mi sorride e mi guarda dolcemente passa tutto in secondo piano. "Sei così bello... e poi a me piace stare al lago e sulla casa sull'albero. E per me l'importante è stare con te... devi capire questo... se sto con te sono felice... quindi vai tranquillo e sporchiamoci le mani di carne di bassa qualità e fritti a non finire ora."

Detto ciò, mi tira verso il primo venditore di hot dog che ci prepara due menu, lei hamburger e patatine e io un hot dog con patatine. Ci sediamo a mangiarli su un bancone improvvisato, mentre con gusto divoriamo questa cena di alta classe in mezzo al caos e il traffico. Non ci preoccupiamo mentre le salse fuoriescono sporcandoci senza tregua, anzi ridiamo e cerchiamo di pulirci a vicenda condividendo questo momento di pura semplicità e felicità, scattandoci anche selfie con dietro Times Square dove lei cerca in tutti i modi di farmi sorridere con le sue facce buffe. E devo ammettere che ci riesce, soprattutto quando, dopo essersi scolata la sua birra, lasciando trasparire un leggero sorriso malizioso si ruba anche un po' della mia, con aria divertita. E quando vedo le sue guance arrosate capisco che la birra le sta facendo decisamente effetto, ma forse è proprio quello che le serve: essere spensierata, dopo questa settimana dove è sempre stata tesa e in ansia. E non appena finisce anche la mia birra, mi lascio trascinare da lei in mezzo alla folla appena una band di strada inizia a suonare Jailhouse Rock di Elvis Presley intrattenendo i passanti mentre la gente dal nulla comincia a ballare a ritmo di musica, coppie di fidanzati, amici, adulti e bambini. Nehemia già abbastanza brilla canta e se la ride cercando di coinvolgermi nel ballo, fallendo dato che mi muovo peggio di un pezzo di legno, e se non fosse per lei neanche ci proverei, ma vederla felice e divertita non ha prezzo. E lei nota che mi sto decisamente sforzando.

TI HO CERCATA TRA LE STELLE (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora