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Adam

Dopo aver imprecato abbastanza contro Kellie in macchina, arriviamo al locale. L'aria è carica di tensione mentre ci sediamo al tavolo, di fronte a noi Nehemia e Thalia. Siamo in un piccolo locale rustico ad un paio di kilometri dal college; io e Kellie ci veniamo spesso anche perché c'è il pezzo forte: il jukebox. Non è quasi mai affollato, per questo lo preferiamo a tanti altri posti. Tutte e tre parlano e discutono di discorsi da ragazze, ma io continuo a fissare Nehemia ignorandole.  So per certo che lei si è accorta che la sto fissando, perché continua a muoversi sul posto, accavallando le gambe per poi scavallarle e ricominciare. Mi piace darle fastidio le poche volte che siamo assieme, o meglio, diciamo che è uno dei miei hobby preferiti oltre al calcio. Starle vicino mi provoca un misto di rabbia, desiderio, fastidio, tanto fastidio e ancora desiderio.

Desiderio che non si è mai spento in questi anni.

Come se sentisse il mio sguardo su di lei, mi guarda, e i nostri occhi si incrociano in una danza di provocazioni silenziose. Ghigno e il taglio sottile dei suoi occhi creano un'atmosfera di sfida latente. 

"Allora Thalia... credi che a Nehemia piaccia il calcio? Perché la vedo spesso al campo, ma non mi sembra in grado di distinguere nemmeno un pallone da calcio da quello da basket." le interrompo schiarendomi la voce senza distogliere lo sguardo da lei. Ghigno quando leggo il fastidio nel suo viso. Farla arrabbiare è fin troppo facile.

"Beh io credo che-..." inizia Thalia con un tono di voce imbarazzato, ma viene interrotta dalla voce di Nehemia: "Intanto sono proprio davanti a te e la domanda puoi rivolgerla tranquillamente alla sottoscritta. O per caso hai paura di parlarmi?" inclina il viso sfidandomi con lo sguardo. Mi ha sempre dato filo da torcere, devo ammetterlo, ma non mi va di dargliela vinta, quindi mi sporgo sul tavolo e le rispondo. "Io paura di parlare con te!? Per me neanche esisti." sputo fuori da vero stronzo. Kellie e Thalia ci fissano quasi divertite.

"Se non esistessi, non vorresti sapere perché io segua così tanto appassionatamente il calcio. E se non esistessi per te, nemmeno mi staresti guardando. Che tu poi non lo riesca ad accettare, problemi tuoi." Sembra che lei sia sul punto di tirarmi qualcosa in faccia per quanto mi guarda male, è rossa in viso ma non demorde. La tensione è palpabile, ma c'è anche una sorta di eccitazione nell'aria, come se la provocazione reciproca facesse parte del nostro gioco. Di fianco a me Kellie risucchia la sua bibita con la cannuccia, facendo un rumore alquanto fastidioso e sembra quasi che stia trattenendo una risata. La guardo minaccioso per farle capire che non deve azzardarsi a dire niente e lei di rimando alza gli occhi al cielo. Serro la mascella sapendo che non posso ribattere dopo ciò che ha detto, perché è la pura verità; ha sempre avuto la lingua affilata come una lama ed è dannatamente bella e intelligente che può tenermi testa in qualsiasi momento. Veniamo interrotti dal cameriere che viene a portarci la cena e a mio malgrado mi appoggio allo schienale della sedia, quasi sconfitto da questo botta e risposta.

La serata procede normalmente con me che ascolto i loro assurdi discorsi su romanzi fantasy, e tizi alati e loro tre che ridono e scherzano su qualsiasi cosa. Nehemia non mi degna più di uno sguardo per tutto il resto della serata, ignorandomi del tutto. Cosa che mi da alquanto sui nervi, non dovrebbe, ma è questo quello che mi provoca... dovrei essere io quello superiore che la ignora. Invece mi godo ogni suo sorriso in silenzio.

Di tanto in tanto, il mio sguardo annoiato si posa su di lei quando è impegnata in discorsi con le altre due. Anche se lei sembra non prestarmi più attenzione, io non posso fare a meno di fissarla. Seguo i suoi movimenti, notando ogni espressione sul suo volto e catturando ogni dettaglio che posso. I suoi occhi nocciola sono sempre stati un mio punto debole, mi trasmettono una calma che neanche ad oggi comprendo. Noto il suo sorriso, la curva delle sue guance quando ride, e il modo in cui si accarezza i capelli in modo distratto o quando gioca con un pezzo di pane.

TI HO CERCATA TRA LE STELLE (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora