ZAIN
Amélie stesa sopra le bianche lenzuola del nostro letto, con i bianchi capelli spettinati ad incorniciarle il candido volto macchiato solamente da piccole strisce di mascara sbavato è un'immagine a dir poco eterea.
Triste ma, da mozzare il fiato.Tremava violentemente nella mia stretta.
Se non avesse avuto il respiro così affannato sarei riuscito sicuramente a sentire suoi denti battere.
Con il naso le sfiorai con inusuale dolcezza la morbida guancia su cui stava già comparendo un grosso livido, proprio sotto l'occhio destro.
Chissà di che colore sarebbe diventato quell'ematoma?
Le mie labbra si piegarono in un sorriso da folle sulla sua pelle contusa nel mentre scesi con la mano libera tra le sue gambe strette saldamente tra loro.
Sembravano come incollate.《Apri.》impartii duramente colpendola con un leggero schiaffetto sulla coscia scoperta dall'abito che le avevo sollevato fino alle anche magrissime.
Nuovamente, Amélie ebbe il coraggio di scuotere il capo in atto di rifiuto.
《Vuoi irritarmi?》chiesi con un sorriso malato ad inasprire i lineamenti del mio volto.
L'unica risposta che ebbi fu un flebile singhiozzo che la fece sobbalzare.
Ghignai malignamente lanciando un'altra occhiata a quelle bellissime gambe, ancora strette, nella stessa identica posizione.
Poi, con l'indice e il pollice pizzicai una piccola porzione di pelle dell'esterno coscia, con un ardore tale volessi staccarla dal suo corpo.
Amélie prese a dimenarsi disperatamente tentando di porre fine a quel piccolo ma, sicuramente, vivo dolore.《Apri.》ripetetti con tono minaccioso continuando a stringere fortemente tra le dita quella piccola porzione cremosa di carne pallida e liscia.
La osservai continuare a opporre resistenza alla mia imposizione, pur soffrendo, finché finalmente scelse di arrendersi.
La mia bambolina spalancò i grandi occhi pallidi e spaventati, mordendo con indicibile forza il succoso labbro inferiore, da cui successivamente zampillò un rivoletto di sangue che le percorse la guancia destra cascando infine sul candido lenzuolo bianco.
La mia attenzione si concentrò sulla macchia minuscola che si formò su quello splendido tessuto chiaro.
Presto, a quest'ultima si sarebbe aggiunta un'altra macchia di sangue.
Colpii per l'ultima volta la coscia di Amélie, incitandola a divaricare le gambe.
Quest'ultima, finalmente, mi obbedì.Vederla a gambe aperte, sul mio letto, solamente per il mio piacere mi rese oltremodo euforico e soddisfatto.
《Tu mi appartieni, Amélie.》le sussurrai ad un millimetro dalle belle labbra che continuava a brutalizzare con quei suoi piccoli denti dritti e talmente bianchi da scintillare al buio.
《S-sono i-io a scegliere a chi appartenere e, q-questa è l'u-unica libertà che non mi potrai m-mai sottrarre.》riuscì a proferire audacemente pur balbettando e respirando a scatti.Ridacchiai maliziosamente sfiorando con la punta del mio indice la pelle dell'interno coscia delicato di Amélie, osservando la pelle d'oca formarsi su di essa come se quest'ultima avesse risposto prontamente al richiamo del mio corpo.
Amélie risucchiò una grossa boccata d'aria irrigidendosi notevolmente alla mia impercettibile carezza.Era quello che adoravo di lei.
Amélie percepiva tutto in modo amplificato.
Era un tutt'uno di sentimenti, moltitudine di emozioni e varietà infinita di colori.
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𝑂𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑏𝑢𝑖𝑜
ChickLitAmélie è nɑtɑ ciecɑ, dɑ tuttɑ lɑ vitɑ bɾɑncolɑ nel buio. Una vita che le è stata data tramite la morte di sua madre. Una morte che ha causato tanto dolore, al punto che Amélie subisce da quando ne ha memoria l'indifferenza e l'odio del padre e del...