XVI

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AMÉLIE

Dopo aver rivelato la mia preferenza nel rimanere a casa di Zain, avvertii la mia coscienza prendermi a schiaffi e rimproverarmi duramente.
Tuttavia, rimasi ferma e risoluta nella mia decisione.

Il mio sesto senso captava in quella casa, in Zain, qualcosa di losco.
Ma, il sordo e inesplicabile rancore che serbavo nei confronti di Joshua dal momento in cui avevo scoperto le sue malefatte, mi spinse a commettere una scelta da immatura.

Per una volta desideravo sbagliare, comportarmi liberamente, fargli un dispetto.

Sì.
Si trattava solamente di uno stupido dispetto.

Riconoscevo di star comportandomi come una stupida bambinetta capricciosa, tuttavia per una volta non mi interessava.

Mi era stata data una scelta.

Zain mi aveva permesso di scegliere con chi rimanere.
Non mi aveva promesso la libertà o di porre fine al contratto, ma, aveva rischiato di lasciarmi andare, almeno fino al compimento dei miei diciottanni.
E, nonostante la possibilità di assenso da parte mia a tornare da Joshua, Zain aveva preferito far decidere a me.

Ciò mi faceva sentire perlomeno inclusa nella mia vita.
Perché della mia vita si trattava.

Io avevo il diritto di scegliere.
Diritto che mai, in tutta la mia vita, mai, mi era stato concesso, nonostante mi spettasse per legge.

Pertanto, il gesto di Zain non fece che rendermi oltremodo confusa e, in fondo, molto in fondo...felice?
Non sapevo se "felice" era la parola adatta ad esprimere quella forte emozione che mi spinse a porre due passi nella direzione in cui avvertivo l'odore di cuoio che emanava la pelle di Zain.

Sapeva di virilità e, di uomo.

Quest'ultimo, avvolse la mia vita stretta con un solo suo braccio.

Il mio cuore scalpitò al suo improvviso tocco, che, tuttavia, in quel momento, dinnanzi agli occhi del mio fratellastro, desiderai scacciare.
Ciò che mi arrestò dal divincolarmi dalla sua stretta possessiva fu un debole sussulto da parte di Joshua.

La mia attenzione fu calamitata immediatamente su di lui.

《Allora, è così che la metti, bestiolina?》domandò con tono indicibilmente carico di veleno.

Le mie fragili spalle si afflosciarono e fui quasi tentata di rannicchiarmi sul duro petto che pressava con insistenza contro la mia gracile schiena, per nascondermi dalla rabbia che avvertivo provenire da Joshua.

Quest'ultimo compì un solo passo in avanti, diretto alla mia figura.
Un solo passo che, però, rimbombò furiosamente nelle mie orecchie, quasi fosse stata lanciata una bomba proprio mirata a me.

Il suo respiro fresco di dentifricio mi sferzò duramente il viso, schiaffeggiando la mia pelle bollente.

Volli così tanto rimpicciolirmi, nascondermi, allo sguardo furente che avvertivo così nitidamente fissato sulla mia figura minuta.

Indietrieggiai, pressando inconsapevolmente la mia schiena tremante di timore contro il torace largo e prominente di Zain, il quale si alzava ed abbassava ad un ritmo sorprendentemente calmo e regolare contro la mia spina dorsale, infondendomi un briciolo di tranquillità.

Mi sentii in qualche modo, sostenuta.

Con lui a sorreggermi mi sentii improvvisamente sicura di me.

《Sì, Joshua. Mi hai spinta tu a desiderare questa scelta.》dissi con tono deciso, inclinando il viso verso l'alto dove supposi fosse il suo volto.
《Almeno, qui, Zain non mi considera un ospite sgradito. Anzi, penso si possa notare da come sono arrivata in casa sua, quanto desideri la mia presenza qui.》continuai, liberando dal mio petto un peso gravoso.

𝑂𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑏𝑢𝑖𝑜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora