ZAIN
Rabbia?
Era a dir poco impossibile che tale parola potesse racchiudere tutte le violente emozioni che stavano squarciando la mia gola, privandomi del respiro.
Quasi come se Joshua stesse succhiando la mia anima dalle labbra pure della mia innocente Amélie.La stava sporcando.
La stava assaggiando.Stava osando usurpare la mia donna, mia moglie, la mia Amélie.
Mia.
Amélie era mia.
《Amélie è mia.》
Siffatto pensiero ebbe la possanza necessaria per destarmi dall'insolito stato di shock in cui era sprofondata la mia coscienza.
Agii come un animale, in modo istintivo e instataneo.
Volevo Joshua lontano da lei e, non solo.
Lo volevo morto, cazzo!Schiantai con viva forza l'impugnatura della pistola contro la tempia di quest'ultimo.
Fui oltremodo veloce e silenzioso.
Probabilmente, lo stronzo nemmeno si era accorto dei miei movimenti fulminei nonostante presentiva che avrei risposto alla sua disdicevole provocazione.Il colpo lo mandò subitamente al tappeto e il peso del suo corpo massiccio ruppe la sedia a cui l'avevo fatto legare.
Nonostante, avesse ormai gli occhi chiusi e in volto l'espressione sofferente, volli accertarmi delle sue condizioni.
Non avrei lasciato nulla al caso.Esitante mi mossi in avanti, intenzionato ad inginocchiarmi sull'inutile corpo di Joshua ma, una mano piccola mi strinse il bicipite tirandomi con veemenza a sé.
Volsi lo sguardo sul viso di Amélie, sconvolto e spaventato.
《Basta!》singhiozzò e pianse a dirotto serrando la presa sul mio bicipite con entrambe le sue mani tremanti.
《Ti p-prego Zain...》implorò.Sollevò le palpebre fissando le sue iridi acquose sul mio volto impassibile.
《Ti ha baciata, Amélie.》dissi con voce fredda ed incolore.
《Non posso tollerare il suo affronto.》le spiegai con tono distaccato, scacciando il suo tocco con una brusca manata sul petto nudo.La ragazza indietreggiò di due passi zoppicando e continuando a singhiozzare convulsamente.
Si avvolse il busto magro con le sue braccia esili, dapprima abbracciandosi poi infilzando le unghiette nella pelle fino a spellarsi le braccia e le spalle.Le afferrai le braccia intrappolandole in una mia mano.
Gliele strinsi fortemente al mio petto ansante e sudato, fissandola con sguardo sorpreso e contrariato.《Amélie...》le intimai con voce perentoria serrando la presa sui suoi polsi sottili, imponendole di darsi una benedetta calmata.
《I-io...I-io giuro che mi ammazzo, Zain! Se l'hai ucciso io mi ammazzo! L-lo g-giuro su mia madre!》promise sgolandosi come una pazza con gli occhi fuori dalle orbite e il viso paonazzo.
《 Cazzo!》imprecai a denti stretti tentando invano di calmare la sua violenta sfuriata.
《Bolivar! Il sonnifero, ora!》proruppi continuando a serrare le mie braccia sul corpo di Amélie sempre più in preda alla rabbia e all'agitazione.Non appena ebbi menzionato il sonnifero le membra di Amélie si immobilizzarono.
Il suo capo si appoggiò mollemente all'indietro, contro il mio torace ansimante.Continuai a stringerla a me nonostante si fosse calmata e mi stesse fissando il viso dal basso della sua minuta statura con uno sguardo stanco e, ferito.
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𝑂𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑏𝑢𝑖𝑜
ChickLitAmélie è nɑtɑ ciecɑ, dɑ tuttɑ lɑ vitɑ bɾɑncolɑ nel buio. Una vita che le è stata data tramite la morte di sua madre. Una morte che ha causato tanto dolore, al punto che Amélie subisce da quando ne ha memoria l'indifferenza e l'odio del padre e del...