Bologna

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Bologna è sempre bella la sera, ha quel fascino che ti toglie il fiato mentre passeggio in Piazza Maggiore sperando di liberare la mente...ma non sempre è così facile.

Vivo in questa città ormai da quasi 4 anni e mi sento realmente come a casa mia.

Ho lasciato tutto, la famiglia, gli amici... e dopo che mio padre se ne era andato lasciandomi praticamente sola, ho lasciato persino il lavoro per realizzare il mio sogno... lasciandomi alle spalle anche una madre ed una sorella che poco avevano a che fare con me.

Cosi una mattina di Agosto mi sono fatta coraggio e sono partita. Ho raggiunto mio fratello che viveva qui da un paio di anni e mi sono messa alla ricerca del mio futuro.

Volevo cantare, ballare... del resto la musica ha sempre avuto un posto importantissimo nella mia vita e qui avrei potuto farlo.

Sapevo dell'esistenza di una nuova accademia della musica che a breve avrebbe cominciato le sue lezioni ed è proprio li che mi diressi il primo giorno. Mi piacque già da fuori , un grande parco davanti e la maestosa struttura in pietra mi facevano presagire che oltre quelle mura tutto sarebbe stato bello come fuori.

È proprio da qui che comincia il mio cammino con loro e non ero la sola.

Trenta ragazzi facevano parte del primo corso a cui ho partecipato. Trenta ragazzi che come me avevano riposto in quelle mura tante speranze per il futuro.

È proprio tra loro che ho incontrato Sara e Marco , miei inseparabili e fidati compagni di corso, oltre che di vita. Ora la mia famiglia erano loro, mio fratello Francesco e mio nipote Nicola.

In Accademia eravamo affiancati da professionisti seri,capaci e famosi... e fu proprio uno di loro che si prese il mio cuore per poi riconsegnarmelo completamente a pezzi.

Devo ammettere che sapevo benissimo a cosa andavo incontro...conoscevo lui e la sua storia, perché seguivo il suo percorso artistico da anni! Ma averlo li, suonare con lui fu la mia rovina.

Aveva tutto quello che una ragazza di 22 anni cerca in un uomo. Bello, dolce, paziente... amava la musica alla follia....oserei dire che viveva di musica ma purtroppo era impegnato, seriamente impegnato sentimentalmente.
I primi mesi furono una scoperta continua. Quella strana sensazione che provavo quando stavo con lui in sala musica sapevo che non era giusta, ma mi piaceva, eccome se mi piaceva. Era un misto di felicità, serenità, eccitazione e preoccupazione... ma anche un'assurda spensieratezza che non mi è mai appartenuta. Vivere accanto a lui era come stare sempre sulle montagne russe.
Poi arrivarono le prime chiacchierate, i primi aperitivi, le prime camminate al parco dell'accademia e poi inaspettato il primo bacio. Dolce, tenero... avete presente quei baci che ti fanno tremare le gambe e speri che non finiscano mai? Ecco proprio quello.

Da li la nostra storia prese il volo. Nel completo anonimato. Nessuno, tranne Sara e Marco, ne sapeva qualcosa.

E così, quasi senza nemmeno rendercene conto passarono i mesi e gli anni...e noi sempre li, ad inseguirci tra un tour e l'altro, un concerto e l'altro... ed io sempre un passo dietro a lei. Poi, all'improvviso la grande svolta, avevo trovato un lavoro part-time che mi permetteva di frequentare l'accademia senza dover saltare lezioni ed esami.

Tutto andava a gonfie vele e sembrava che niente e nessuno potesse fermarmi o rovinare il mio futuro.

Lavoravo nella grande agenzia di management di Michele Torpedine e mi piaceva da matti. Fu così che conobbi Barbara ed i ragazzi de Il Volo, che dire... tre ragazzi pazzeschi!
Fin dal primo momento mi accolsero nella loro strana famiglia allargata proprio come una di loro e questo mi rese veramente felice.

Un giorno Michele convocò tutti quanti per una riunione.

"Ragazzi ,mi hanno fatto una proposta e volevo parlarne con voi," disse. Si prese qualche attimo per guardarci tutti in faccia. "Dal mese prossimo sarò il nuovo direttore di una prestigiosa accademia di canto qui a Bologna e vorrei tanto una mano da voi. Ho fatto il vostro nome come nuovi tutor." sganciò la bomba. "Sarete con altri grandi nomi della musica. Così tra un tour e l'altro non perderete tempo in cose inutili."

"Ovviamente, perché riposare per noi è un'utopia, vero?!" chiese Ignazio per niente felice.

"Igna dai... vedrai che poi alla fine sarai molto felice di questa esperienza." disse Piero ridacchiando.

La discussione fu breve, ma intensa. Alla fine la proposta fu accettata anche se non tutti ne erano completamente felici.

Io e Barbara ci dividemmo subito i compiti e io chiesi a Michele alcune notizie su questa Accademia. Quello che mi rispose mi spiazzò completamente ed evidentemente il mio stupore mi lesse in faccia perché tutti me ne chiesero il motivo.

"È la mia accademia!" esclamai.

Vi lascio immaginare a quel punto le loro facce altrettanto stupite.

"Perché tu frequenti un'accademia di musica?" mi chiese Gianluca.

"Sì, da anni ormai. Ho appena iniziato il quarto anno e mi sto specializzando."

"Sei una sorpresa continua Marta. Ma perché non ce ne hai mai parlato?" mi chiese Ignazio.

"Non è che ti devo dire proprio tutto tutto di me... sai già anche troppo." Gli risposi guardandolo dritto egli occhi con un mezzo sorriso, che gli fece abbassare lo sguardo.

La mia risposta forse un po' troppo diretta lasciò tutti stupiti, tanto che uno strano silenzio calò nella sala. Ci guardammo tutti per un attimo come se non sapessimo come reagire. Fortunatamente poi una risata fragorosa inondò la sala riunioni e la tensione svanì.

Ignazio rimase lì, a guardarmi grattandosi la nuca. Sapevo di averlo colpito, ma in quel momento non mi importava.

E così poco tempo dopo i ragazzi de Il Volo cominciarono la loro nuova avventura in accademia.

Le collaborazioni si susseguivano sempre con maggior frequenza. Noi del quarto anno ci sentivamo dei privilegiati perché potevamo confrontarci con artisti di caratura mondiale ed i tre ragazzi, nonostante le prime reticenze, si dimostrarono entusiasti di quell'esperienza.

Come tutti gli anni, arrivò la cena di inizio anno accademico. Stavolta però fu veramente un evento speciale.

Tavoli rotondi, candele e candelabri ovunque. Michele si era proprio superato.

Io sedevo al tavolo con Marco, i ragazzi del Il Volo, lui, quello che consideravo il mio grande amore e...lei.

Fu una serata strana, una delle poche sere che, nonostante la presenza di lei, mi divertii ugualmente.

Ciò di cui non mi resi conto però, è che qualcuno mi stava osservando da lontano. Qualcuno da tempo mi guardava con uno sguardo speciale ma senza far trasparire i suoi pensieri.



Buonasera a tutti. Prima volta per me in assoluto. Spero solo di tenervi compagnia.

Se volete lasciate un commento ed una stellina. Grazie a tutti.

Mille giorni di te e di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora