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Pensavo di risvegliarmi sola, Alessandro è una persona molto complicata e con cui non puoi vincere. Ma stavolta mi ha ascoltata, e ha preparato la colazione.

In questo momento mi osserva, sembra che stia cercando di studiare il mio viso.

<<Perché mi guardi così?>>

Sorrido ancora assonnata.

<<Perché... sei molto carina mentre dormi.>>

Un silenzio imbarazzante, il freddo di un salotto che da mesi non condividevo con nessuno.

<<Davvero? Beh, grazie...>>

Inizio a balbettare un po'. Quando percepisco di essere arrossita, mi zittisco.

<<Non ti hanno mai fatto un complimento, Wendy? Neanche uno piccolo e insignificante?>>

Mi sta provocando? Non capisco dove vuole andare a parare.

<<Ho ricevuto molti complimenti, Alex. Semplicemente troppo in passato... mi sento sola in questo appartamento.>>

Mi guardo intorno e gli indico l'ampiezza della casa che Luigi ha scelto per noi, ormai qualche anno fa.

<<Non ricevi un complimento da decisamente troppo tempo. È orribile l'idea che non ci sia il tuo uomo a ricordarti di quanto sei bella ogni mattina.>>

Manca solo che dica: ti compatisco Wendy.

<<Cominciare la giornata elencando gli errori di Luigi non è per niente una buona idea. Piuttosto, da dove viene questo profumo?>>

Socchiudo gli occhi e mi giro questo buon odore.

<<È tutto pronto sul tavolo della tua splendida cucina. L'idea delle piastrelle nere mi affascina, inaspettato da te.>>

Lo guardo con gli occhi ancora stanchi, ma anche curiosi. Ho bisogno di dolciumi caldi, però, che sono senza ombra di dubbio più importanti.

<<Hai preparato tutto tu? Il malinconico ai fornelli, che mi prepara la colazione?>>

Mentre il mio fidanzato è dall'altra parte del mondo, per giunta. Alex, comunque sia, non mi sorride neanche.

<<Sei sempre così apatico e freddo, signor Wyse? Ti ho visto sorridere una volta e tre quarti.>>

Mi osserva di soppiatto.

<<Non sono né apatico né freddo, sono solo troppo concentrato su una cosa che mi è successa ieri sera.>>

Gironzola tra i cassetti con l'intento di trovare un coltello, che gli porgo direttamente io.

<<Voglio sapere allora, cosa ti rende così distaccato?>>

Mi lascia senza risposta per un attimo.

<<Una ragazza mi ha accolto in casa sua con solo un asciugamano addosso.>>

Rabbrividisco nel momento in cui la voce roca di Alex mi ricorda della mia figuraccia.

<<Non rispondi Wendy? Sei troppo innocente e non riesci ad accettare che tutte queste attenzioni ti piacciono?>>

Divento sempre più rossa in viso. Si avvicina forse un po' troppo, lasciandomi senza fiato con le spalle contro il muro.

<<Ti manca la sensazione che provavi quando era Luigi a svegliarti con la colazione in tavola? Quando era lui a rimboccarti le coperte? Quando era lui a toccarti, sfiorarti...>>

Combattuta mi lascio andare e le mie gambe cedono, noto Alex prendersi dolcemente gioco di me e tendermi il suo braccio per tornare in piedi.

<<O forse non lo ha mai fatto.>>

Potrei perdere l'equilibrio nuovamente dopo aver notato le vene delle mani di Alex. Chissà...Wendy, sei fidanzata! Cosa ti salta in mente?

<<Quando tornerai a casa?>>

Gli chiedo senza neanche ragionarci sopra. Raggelo sul posto ma ormai è troppo tardi.

<<Non lo so, ti interessa Wendy? Vuoi un po' di compagnia?>>

Annuisco sconfitta.

<<Potrei trovarla qui un po' d'ispirazione, potresti aiutarmi tu. Ti va?>>

Ora sta sorridendo veramente, regalandomi quelle sue fossette che hanno fatto innamorare tanta gente.

<<Mi va Alex, mi va.>>

Io ti aspetto// Alex Wyse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora