46

413 17 62
                                    

<<Stasera non lavorare.>>

Alex protende una mano verso di me e tira il nodo del mio grembiule personalizzato, sciogliendolo e facendo cadere l'indumento sul pavimento.

Gli mostro un sorriso smorzato, cercando di ignorare il bruciore della mia pelle sotto il tocco delle sue dita, malgrado gli strati di vestiti che indosso.

<<E come mi giustifico con i miei colleghi?>>

Domando con un filo di voce, mentre sollevo lo sguardo per incatenarmi con i suoi occhi color cioccolato. Non riesco a sfuggire alla connessione che c'è tra noi.

<<Potresti dirgli...>>

Mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, con un movimento particolarmente lento e intimo.

<<Che al capo dà fastidio vederti servire altri uomini che non siano lui, per esempio.>>

Lo rimprovero con un'occhiata severa, ma decisamente intenerita di fronte alla sua gelosia infondata.

<<Sei un caso perso, già soffro per la bimba che porto in grembo.>>

Prende tra le mani il pancione pesante, ci posa un leggero bacio e lo scruta con attenzione.

<<Preparati perché il tuo papà è già pronto con l'artiglieria pesante. Nessuno può permettersi di toccare le mie donne.>>

Sorrido e mi lascio pungere dallo strato di barba appena percettibile, che rende il suo aspetto ancora più virile.

<<Ma tutti possono ammirare quanta bellezza possiedo.>>

Mi impossesso delle sue labbra invitanti e gonfie dei miei baci, prima di sentirlo distante.

Visibilmente stanco e turbato, Alex cammina avanti e indietro torturando il pavimento del nostro tetto.

<<Amore, non sei obbligato a perdere tempo con me. Vai pure, io posso cavarmela da sola.>>

Il mio tono di voce emana tutta la preoccupazione che mi invade l'anima e fa sussultare il mio cuore.

<<Non è questo che mi turba, Wendy.>>

Lo guardo confusa, mentre i suoi occhi brillano più della luna stessa.

<<Allora cosa c'è che non va? Se il problema sono io, possiamo parlarne con calma e trovare una soluzione...>>

Una lacrima solca la mia guancia, senza un reale motivo. Odio l'idea di essere la causa dei problemi di Alex, mi spaventa e mi ferisce.

Si volta di scatto verso di me, lasciandomi senza fiato. Non riesco a decifrare il suo sguardo.

<<È veramente questo quello che pensi?>>

Annuisco e azzardo un passo in avanti. Lui abbassa lo sguardo e nota il mio gesto, poi sorride.

<<A volte penso che tu meriteresti una vita completamente diversa, una donna forte e bella come te. Che sia in grado di mostrarti l'amore che prova.>>

Gli dico. Non lo sopporto quando mi fissa in questo modo, perché mi sento impotente. Mi sento sciogliere come neve al sole.

<<Ti prego, non piangere. Mi uccide vederti piangere.>>

Mi dice con decisione, mentre si avvicina e mi stringe forte al suo petto.

Un sorriso imbarazzato gli aleggia sul volto, mi sfiora le labbra con il pollice e tremo. Sicuramente non per il freddo.

<<Dillo, voglio sentirtelo dire.>>

Batto le ciglia, poi mi immergo di nuovo nei suoi occhi. Sento un tuffo al cuore e mi avvicino di più, in modo tale da unire i nostri corpi.

<<Ti amo.>>

Dico con voce bassa ma decisa. Abbassa lo sguardo su di me e mi osserva pensieroso.

<<Ti amo anch'io, e sentirtelo dire è la più grande vittoria della mia vita.>>

E quindi penso, mentre mi stordisce con un bacio dolce e indagatore, tutto quello che ho duvuto affrontare prima di ritrovarmi al sicuro tra le sue braccia.

Le violenze subite dalla mia famiglia mi hanno spezzato il cuore ma reso una ragazza tremendamente coraggiosa e determinata. L'affetto di mia sorella mi ha aiutata a ritrovare la serenità e non sentirmi completamente sola.

La partecipazione al programma che ha cambiato la mia vita, mi ha donato dapprima Luigi, il mio primo fidanzato, la mia prima volta. Poi ha reso la mia passione un lavoro, almeno fino a qualche tempo fa.

Luigi ha reso la mia vita inizialmente meno straziante, ma poi molto difficile. Ho sopportato i suoi tradimenti in silenzio, la solitudine in una triste casa immensa.

Fino al giorno in cui alla mia porta si è presentato un fottuto fattorino, con l'intento di farmi innamorare. Riprendere in mano la sua vita. E inconsapevolmente, di stravolgere e migliorare la mia.

Alex è la mia prima vera volta.
Perché nessuno mi ha mai amata come lui, e io non ho mai amato nessuno come amo lui.
Mi sono lasciata toccare e mi sono fidata, mi sono lasciata viziare e coccolare.
Sono tornata da lui ogni volta che qualcosa ci ha separati.
Perché i nostri cuori sono calamitati da un forte e folle amore.
E lo saranno per sempre.

Io ti aspetto// Alex Wyse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora