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Alex nota che gli occhi mi diventano lucidi e si avvicina immediatamente, senza neanche esitare.

<<Raggio di sole, non piangere ti prego.>>

I capelli mi ricadono in avanti, lui con le sue mani morbide e calde mi traccia il contorno delle labbra.

<<È una storia abbastanza lunga, vuoi che continui a raccontartela ballando?>>

Annuisco spazientita, perché sono stanca di aspettare per ricevere risposte. Ho bisogno di sapere e conoscere tutto sulle persone che amo.

<<Se non ti dispiace.>>

Continuo, con tono preoccupato. Non so cosa aspettarmi, ho la costante paura di ferire gli altri e per questo non voglio interferire più di tanto. Quali tasti dolenti per sbaglio andrei a sfiorare?

<<Che tu voglia crederci o no, Luigi ha seriamente voluto aiutarci. Mi ha chiamato qualche giorno fa e mi ha raccontato di questo vostro piano.>>

Un lampo di sorpresa mi attraversa lo sguardo, che subito cerca il ragazzo in questione per tutta la sala, senza risultato.

<<Che infame, però.>>

Mi mordo il labbro per la tensione, un po' per il dispiacere di aver pagato Luigi con la sua stessa moneta. Non mi sono mai comportata in questo modo.

<<Ti stavo aspettando perché sapevo saresti arrivata, piccolina. So quello che faccio, hai presente?>>

Sì, ho presente. Questa storia del "so quello che faccio" è proprio degenerata, in maniera inquietante.

<<Quindi quella ragazza...>>

Smorzo subito il discorso che stavo per intraprendere, perché vederlo baciare un'altra ragazza mi ha fatto così tanto male che non voglio pensarci.

<<Non provo niente per lei Wendy, Luigi sapeva anche di questo. Per lo stesso motivo sorrideva mentre tu ci guardavi.>>

Che brutti stronzi.

<<Sei l'unica donna della mia vita, mettitelo bene in testa.>>

Le gambe riprendono a tremare, mi aggrappo al petto di Alex prima di rovinare a terra. Non mi sento affatto bene.

<<Sei la mia luce nell'oscurità.>>

I miei occhi continuano a riempirsi di lacrime, Alex nota la mia stanchezza e per questo mi prende in braccio, facendomi ondeggiare come una principessa.

<<Ti amo.>>

Come ogni volta che me lo dice, una fitta mi colpisce intensamente il cuore, proprio come se mi stessi innamorando di lui per una seconda volta.

<<Ma cosa ti succede Wendy, non riesci neanche a stare in piedi...>>

Vorrei tanto saperlo anch'io, ma sto cercando di non pensarci. Sono tra le braccia di Alex, no? Dell'uomo che amo e che voglio stia sempre con me.

<<Non voglio andarmene, voglio ancora ballare con te.>>

Perché ho paura di perderlo un'altra volta. Non riuscirei a sopportarlo.

<<Sei una piccola guerriera, Wendy. Ma hai anche tu i tuoi momenti di debolezza, quindi se veramente mi ami, permettimi di accompagnarti in hotel.>>

In effetti, dovrei cominciare a volermi un po' più di bene. Dovrei rispettarmi e ammettere che non sono indistruttibile, anzi.

<<I-io non ti ho ancora detto una cosa.>>

Si ferma immediatamente e si volta curioso verso di me, mi stringe la mano con una forza fuori dal comune ma senza farmi male.

<<Cos'altro devi dirmi?>>

Gli avvolgo le braccia intorno al collo, lo avvicino a me con la poca forza che quest'oggi mi è rimasta, mi impossesso delle sue labbra. Che sono completamente mie e devono esserlo per sempre.

<<Annulla questa festa noiosa e annuncia a tutti che hai deciso di acquistare la casa. La nostra casa.>>

Una scia luminosa attraversa gli occhi di Alex, che mi guarda stupito ma senza riuscire a smettere di sorridere. Sembra proprio un bimbo.

<<Cazzo subito, subito amore mio!>>

Mi trascina sul palchetto posto all'angolo della sala, probabilmente aggiunto per il discorso finale che tutti si aspettavano diverso.

<<Go ahead and enjoy yourself, but I want to give you some good news right away. The club won't close, because from tomorrow the entire building will be mine. Mine and my little Wendy's.>>

Non ho capito niente di quello che ha detto, tranne il mio nome. Che per me, sussurrato da lui, è come una coccola al cuore.

<<Cosa stai facendo?>>

Gli chiedo confusa, mentre smanetta con il computer davanti a lui. Cos'ha intenzione di fare ancora? Perché non ce ne andiamo e basta?

<<Non sei l'unica che organizza dei piani, piccola.>>

Mi fa l'occhiolino e colgo l'occasione per mettermi a sedere. Sono esausta e non vedo l'ora di crollare sul mio letto.

Ricordo che era solo il cielo
La nostra vera casa
Volavamo sopra i tetti
E la gente non capiva
Quant'è bello essere ingenui
Con lo sguardo da bambini
Io la guardavo e poi notavo
Nel suo cuore troppo solo
Wendy prestami un tuo sogno
Che io adesso non ne ho più
Se ho bisogno di sognare
Una vita in cui ci sei tu
Ma prendimi per mano senza il minimo timore
Questo mondo vale poco e dona solo altre paure
Per un piccolo secondo abbi solo la certezza
Che i problemi sono altrove, ora puoi anche stare senza
Io ho abbandonato la realtà, da quando ho scritto una canzone
Sono triste per la gente, che non prova più emozione
È triste dare un nome a tutti i nostri sentimenti
Io che riesco solo a dire "riportatemi da Wendy"
Da Wendy
Ricordo che eravamo in alto
Come un bimbo senza lacrime
Confondevo i suoi occhi
Col colore delle nuvole
E mi sento solo adesso
Che tu non ci sei più
Ma guardati un po' intorno
E quando capirai che infondo
Sono tutti troppo uguali
E gareggiano nel mondo
Ti prego Wendy ascolta
Non finire come loro
Con il cuore sotto terra
E con il sogno di un lavoro
Tanto chiediti alla fine
Cosa resterà davvero
Resterà solo il coraggio
Di chi infondo ci ha provato
A dedicare spazio
Solo ai più veri sentimenti
E la notte l'ha sognato
Di scappare via con Wendy
Di scappare con Wendy

Io ti aspetto// Alex Wyse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora