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È quasi febbraio e l'inverno freddo mi rende malinconica, questo primo mese dell'anno è stato indimenticabile grazie alla presenza di una persona importante. Non è Luigi. Con lui sto recuperando un rapporto di pace poiché non posso controbattere, ho bisogno di questa casa. Ho bisogno di qualcuno vicino, che mi voglia bene.

<<Questa notte è tremenda per te, c'è qualcosa che ti preoccupa e quindi non riesci a dormire?>>
Parli del diavolo e spuntano le corna, diamine non ci voleva proprio.

<<Sto bene, ho semplicemente voglia di acqua.>>
Cerco di svicolare con il discorso, ma lui mi si avvicina con sguardo compiaciuto e petto alto.

<<Ho voglia anch'io, però non di acqua.>>
Rabbrividisco al solo pensiero delle sue mani lungo il mio corpo, è un'immagine che non riesco a capire se mi piaccia oppure no.

<<Io invece ho tanta sete quindi lasciami bere, poi torno a dormire.>>
Mi sfiora il fianco sinistro per poi avvicinarsi alla zona della mia intimità, mi crolla tutto addosso.

<<Non mi hai permesso di toccarti per tutto questo tempo tesoro, mi manca l'idea della nostra passione travolgente. Mi manca il tuo corpo, tutto di te.>>
Continua a toccarmi sebbene senza il mio permesso, ma per qualche motivo non riesco a scansarmi.

<<Luigi...>>
La sua mano finisce all'interno dei miei pantaloni del pigiama, gioca con l'elastico delle mutandine.

<<Dimmi piccola, ti piace?>>
Sento il suo fiato solleticarmi l'orecchio, non rispondo. Con un dito sposta il tessuto leggermente da un lato e mi stuzzica.

<<Non puoi negarlo amore, tra di noi c'è ancora qualcosa.>>
Mi travolge con due dita e comincia a lasciarmi baci umidi sul collo. Non reagisco, non collaboro, non faccio nient'altro che restare immobile. Sfila la mano e mi prende in braccio, mi trascina nella camera da letto dov'è stato tutto il tempo della permanenza di...
Alex.

<<Cazzo quanto mi era mancato tutto questo, spero tu possa dimenticare quanto successo negli ultimi mesi.>>
Morde il mio labbro con una voracità terribile, a tratti quasi spaventosa, mi sfila la maglietta e si comporta alla stessa maniera con ogni lembo di pelle alla sua vista.

<<Giù.>>
Indica verso il basso il compito che pretende io svolga, ma mi torna in mente la dolcezza in ogni gesto di Alex. In ogni tocco, ogni bacio.

<<Possiamo fermarci se non te la senti Wendy, lo sai che non voglio obbligarti. Siamo ancora in tempo.>>

Quindi con lo sguardo torno a Luigi, che mi aspetta con i pantaloni calati. L'osservo e noto la volgarità nello sguardo, perché per lui questa è semplicemente una scopata come tutte le altre. Allora sotto ogni sua aspettativa, mi rivesto con calma e faccio per uscire e tornare nella mia stanza.

<<Wendy?>>
Non tutti hanno la capacità di rendere il mio nome quasi magico. Lui non lo pronuncia come farebbe Alex.

<<Non chiamarmi così.>>
Sbatto la porta e chiudo a chiave la mia, mi scaravento sul mio letto. Quello che ho condiviso con il coinquilino migliore di sempre. Finché mi accorgo di un biglietto all'interno della mia cover.

Ciao piccola Wendy,
Non cercarmi in Italia. Ho raggiunto Londra. Questo è il mio numero di telefono, utilizzalo solamente per le emergenze. Wendy, ripeto, non per altro. Ti prego.
Un bacio dal tuo coinquilino preferito, stammi bene<3

<<Londra..>>

Io ti aspetto// Alex Wyse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora