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Mi pongo sempre obiettivi che so già di non riuscire a raggiungere. È più forte di me, devo avere il controllo su ogni singola cosa.

Fino a qualche tempo fa avevo già scritto il mio futuro, ero sicura che le cose sarebbero andate in un determinato modo.

Ora mi ritrovo con una relazione che ho ritenuto importante andata un briciole, con un amore sproporzionato per un altro uomo meraviglioso.

Dire addio a quella che era la mia routine quotidiana, ma passare il resto della mia vita con Alex, non sembra molto brutto.

Questo non mi sembra il momento adatto per parlargli, però. Abbiamo ancora una questione da risolvere, prima di essere felici insieme.

<<Lo sai che prima o poi dovrai uscire dalla tua stanza per affrontarlo, vero? Anche solo una volta, ma prima o poi dovrai farlo.>>

Faccio un respiro profondo. Questa storia mi sta devastando.

<<Certo che lo so, ma ti sembra facile parlare civilmente con una persona che mi ha messo le mani addosso?>>

Il volto di Alex sbianca all'improvviso, confondendomi.

<<Anche io ti ho messo le mani addosso.>>

Alzo gli occhi verso il cielo, per mostragli la mia disapprovazione.

<<Non è minimamente paragonabile a ciò che è successo quella notte, ma soprattutto non ritengo grave come te quella vicenda. Già lo sai.>>

Si avvicina bruscamente a me, inchiodandomi tra il suo corpo caldo e la scrivania. Sta sorridendo.

<<Ah sì? Quindi non hai paura in questo momento che io possa farti del male?>>

Annuisco per comunicargli che no, non ho paura di lui. Ma ho sempre più paura della sensazione che provo ogni volta che mi sfiora.

<<Tu non mi faresti mai del male, neanche involontariamente.>>

Sento le sue mani avvolgermi i fianchi lasciati scoperti dalla maglia del pigiama, rabbrividisco gustandomi per bene il calore che ogni parte di lui emana.

<<Non sembrava così quella notte, su questo letto, quand'eri sotto di me.>>

Sgrano gli occhi e l'istante dopo mi copro il viso con entrambe le mani. Lui però me le toglie subito.

<<Non farlo mai più, mi piace vedere l'effetto che ti faccio. Mi piace vederti arrossire ad ogni cosa che faccio, oserei dire.>>

Gli dò un ceffone sotto il collo, che in un primo momento mi fa sorridere, ma poi noto di averlo colpito con l'anello senza volerlo.

<<Oddio bimbo scusami, non l'ho fatto apposta!>>

Inizio a lasciargli qualche bacino umido sul punto arrossato, ma i muscoli gli si irrigidiscono improvvisamente.

<<W-Wendy, Wendy ti prego...>>

Percepisco subito la tensione della sua voce. Sorrido, orgogliosa di me stessa.

<<Wendy.>>

Scoppio in una risata fragorosa ma lui rimane impassibile, cosa che mi fa divertire ancora di più.

<<Ti diverti a farmi soffrire eh?>>

Annuisco tornando un po' seria.

<<Comunque mi piace come mi hai chiamato, sei pregata di farlo più spesso.>>

Come l'ho chiamato? Che figura di merda ho fatto adesso?

<<C-come ti ho chiamato? I-io...>>

Ora è lui quello che ride.

<<Bimbo. Mi hai chiamato bimbo, ma mi piace, bimba, quindi non preoccuparti.>>

Sforzo un sorriso e mi rilasso un po'.

<<Però Wendy, togli la tua gamba da lì. Mi stai uccidendo.>>

Lo guardo di nuovo confusa, finché non realizzo dov'è la mia gamba.

<<Ops.>>

Il mio sguardo provocatorio viene ricambiato.

<<Non toglierai la tua gamba da lì, vero?>>

Faccio segno di no con la testa.

<<Bene. Lo hai voluto tu.>>

Velocemente chiude la porta con la chiave, poi torna indietro e mi riprende in braccio.

<<Piccola peste.>>

Mi scappa una risatina. All'improvviso mi posa delicatamente sul letto, facendo attenzione a non farmi male dove già qualcuno non si è preoccupato di farlo. Lascia incontrare le nostre lingue che ormai si conoscono, ma non smettono mai di esplorarsi. Quando sento le sue mani sfilare la mia maglia, milioni di farfalle fanno della mia anima ciò che vogliono. Mi mangiano da dentro, si aggrappano con le unghie pur di non sciogliersi. Con Alex tutto è una prima volta.

<<Ale...>>
Le sue mani scivolano con una delicatezza immane lungo il mio ventre, giocano con i miei seni lasciandoci solchi profondi anche se non visibili ad occhio nudo. Gli occhi di Alex mi osservano come fossi una cosa nuova, un giocattolo appena comprato.

<<Non ti farò male Wendy, te lo prometto.>>
Annuisco. Si toglie la maglietta anche lui e penso a quanto io sia fortunata, perché di belli come Alex non ce ne sono tanti in giro. Baciandomi risucchia quel poco che mi è rimasto in corpo, ma l'attimo dopo mi dà ancora di più. Non so come spiegarlo.

<<Ho aspettato anni per questo, una vita per averti Wendy. E ti prometto che se scegli di amare me per il resto della tua->>
Parte dal collo, con baci lenti ma decisi, poi arriva al seno.

<<Ho già scelto Alex, e mi prendo volentieri tutto il pacchetto. Tutto quello che contiene. Voglio tutto di te, anche il peggio.>>

Mi sfila i pantaloni con talmente tanta facilità che rimango sconvolta. Stuzzica il mio punto debole fino a soddisfarlo pienamente. Questo fino all'affanno.

<<Non voglio darti il peggio di me. Non te lo meriti Wendy. Non il mio peggio.>>

Io ti aspetto// Alex Wyse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora