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Alla fine avevo ragione io, mia sorella sta già organizzando il suo matrimonio. Un certo Michael le ha rubato il cuore e le cose sembrano essere sempre più serie.

Davanti al nostro amato caffè caldo, parliamo della gravidanza e di quanto poco manchi all'arrivo della bambina.

Poi il discorso passa alla richiesta di matrimonio inaspettata per la mia sorellona, e di quanto lei abbia apprezzato il gesto del fidanzato.

Io guardo il vuoto, mi concentro sul soffitto spoglio. Qualcuno mi vorrà come sua sposa, un giorno?

Alex mi vorrà come sua sposa, prima o poi? Vorrà costruire un futuro ben saldo con me?

<<Wendy, ti conosco talmente tanto bene che non puoi nascondermi niente. Dai, dimmi, cos'è che ti turba?>>

Mi studia in cerca di una reazione, ma la mia espressione rimane sempre la stessa. Non mi piace parlare di quello che sento dentro. Laura merita di saperlo, però.

<<Ho paura che Alex non voglia stare con me. Insomma, dopo tutto ciò che è successo... mancherebbe solo la proposta.>>

Laura si morde il labbro inferiore, trattenendo una risata. Cosa c'è di così divertente?

<<Invece di prendermi in giro, potresti confortarmi un po'.>>

Dico con tono flebile ma allo stesso tempo deciso, per non mostrarle troppo la preoccupazione che mi affligge.

<<Scusami, comunque secondo me devi soltanto aspettare. Insomma, ancora deve nascere vostra figlia. Aspetta il parto e vedi come vanno le cose.>>

Annuisco rassegnata all'idea che forse, quello che dice Laura, è vero. Abbiamo già tante preoccupazioni che incombono sulla nostra relazione, organizzare un matrimonio in questo stato peggiorerebbe la situazione.

<<Posso farti una domanda?>>

Le chiedo improvvisamente, facendola incuriosire parecchio. Mia sorella ama parlare, per questo annuisce contenta.

<<Cos'è per te l'amore?>>

Sgrana gli occhi per un secondo scarso, poi sembra ragionarci un po'. Aspetto con ansia.

<<L'amore per me è quando guardi una persona e il tuo cuore batte più forte del dovuto.>>

Sorrido imbarazzata e un po' delusa, speravo in qualcosa di più poetico.

<<E per te cos'è l'amore, Wendy?>>

Mi chiede a sua volta. Bevo l'ultimo sorso di caffè, ormai freddo, e comincio a fantasticare.

<<L'amore per me è lui che ti prepara la colazione ogni mattina, è lui che ti sveglia con un bacio, è lui che vuole fare l'amore sotto la doccia, è lui che scrive una canzone d'amore per te, è lui che ti riempie di complimenti e ti guarda come fossi la cosa più preziosa della sua vita.>>

Laura mi osserva con occhi sognanti. La scena è abbastanza divertente, vorrei farle una foto.

<<In pratica, per te, l'amore è Alex.>>

Arrossisco e mi lascio andare in una risata isterica. Odio le persone che mi capiscono, quindi odio Alex e Laura. Perché sono gli unici in grado di saperlo fare.

<<Uh, Ale mi sta riempiendo di messaggi. Sembra preoccupato, devo correre. Ci vediamo domani?>>

Lei mi dice di stare tranquilla, la ringrazio per la pazienza e mi incammino di fretta verso casa.

Saluto William, che mi studia con un cipiglio serio, ma non mi importa. Non ho tempo per discutere con lui.

Salgo di fretta le scale, che portano direttamente sul tetto dell'edificio.

La prima cosa che vedo è Alex, girato di spalle, che ammira Londra nell'oscurità.

<<Amore, scusami, ero con Laura. Spero di non averti fatto preoccupare troppo.>>

Poso lo zainetto per terra e mi avvicino incerta. Non mi risponde, quindi temo sia arrabbiato con la sottoscritta.

I suoi capelli svolazzano, mossi dal vento che quest'oggi soffia forte. Ancora nessuna risposta. Insisto.

<<Non ho visto->>

Mi interrompe la sua voce roca e virile. È ogni giorno più attraente, diamine.

<<E se ci sposassimo?>>

Lo guardo ed è inevitabile sorridere.

<<Me lo chiedi così?>>

Gli chiedo ridendo appena, ma lui è impassibile. Si volta dopo diversi minuti. Mi avvicino fino a sfiorargli il petto con il torace.

<<Dimmi che non stai scherzando, Alex.>>

Gli occhi cominciano a farsi lucidi, nel momento in cui ondeggia il capo a destra e sinistra. No. Non sta scherzando.

<<Avrei voluto chiedertelo in modo più romantico, e ci ho provato, ma ogni volta qualcuno ci ha interrotti o qualcosa è andato storto. E cazzo, non ho più voglia di aspettare. Voglio presentarti agli altri come mia moglie, Wendy.>>

Una lacrima mi solca la guancia, poi un'altra e un'altra ancora. Alex tira fuori dalla tasca della sua giacca una scatolina, con all'interno un anello bellissimo. Con incise le nostre iniziali.

<<Un giorno mi hai fatto una domanda. Cosa sarebbe successo se tu avessi scelto me. Ricordi cosa ti ho detto?>>

Mi chiede, con un tono meno strafottente e più emozionato. Annuisco. Mi perdo per un attimo nei suoi occhi, ripercorro la nostra storia e sorrido al ricordo della conversazione che ho appena affrontato con mia sorella.

<<Voglio sposarti, Alex.>>

Io ti aspetto// Alex Wyse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora