Sono tutta dolorante, ma soprattutto emotivamente distrutta. Ho quasi perso la vita e questo pensiero mi tormenta.
<<Amore, dovresti sorridere più spesso. Anche in momenti come questo.>>
Un tono di voce rimproverante mi fa risvegliare dai miei pensieri. Mi volto appena e vedo il mio fidanzato avvicinarsi.
<<Perché?>>
Chiedo con la voce molto stanca, mai arrendevole, sorridendogli e appoggiando la testa sulla spalliera del lettino.
<<Perché i tuoi occhi brillano quando sorridi, e di conseguenza sei uno spettacolo per i miei.>>
Osservo la sua fossetta e il suo cambio di espressione. Ogni mio gesto lo spaventa e detesto questa sensazione.
<<È lei?>>
Indico il fagotto che tiene tra le braccia. Annuisce e torna sereno, poi mi porge la bambina.
Una copertina rosa, molto piccola ma bellina, le avvolge il corpo fragile. Spuntano solamente le mani, adorabili e non in grado di restare ferme.
I suoi occhioni sono spalancati, qualche capello fuoriesce dal cappello di lana e la pelle rosea è morbida come seta.
<<È bellissima, proprio come la mamma. Abbiamo parlato tanto di questo, negli ultimi giorni. Lei concorda pienamente.>>
Mi lascio baciare e mi lascio andare con qualche lacrima. Sento il subbuglio dell'ospedale farsi sentire e la testa mi scoppia.
<<È bellissima come il papà, vorrai dire. Ti assomiglia parecchio, Alex.>>
Ritraggo subito le mie emozioni contrastanti e mi concentro sul visetto di Chloe.
È perfetta. Sembra una bambola di porcellana.
<<Incredibile, non ha mai smesso di piangere dal momento in cui è nata. Ora, tra le tue braccia, mi sembra più che tranquilla.>>
Sbruffa il mio malinconico, con aria veramente esausta. Mi sento in colpa, ma non mi lamento perché non servirebbe.
<<È il potere della mamma.>>
Cerco di scherzare, l'espressione di Alex diventa più tenera nei nostri confronti.
<<Tutti si innamorano di te, Wendy.>>
Mi stringe la mano con la sua e mi riscalda. Il suo corpo è ancora scosso da qualche brivido.
<<La differenza è che solo io ho un posticino nel tuo cuore.>>
Gli dò un bacino sul polso, e poi sforzo una risata. Cerco di non farla sembrare troppo isterica, ma in questo momento ogni movimento è controllato.
I dottori mi hanno detto che è normalissimo. Mi fido di loro.
<<Tu hai tutto il mio cuore, Alex.>>
Ammetto, perché è la verità. Ma non ricordo l'ultima volta che gliel'ho detto.
È proprio vero che diamo sempre tutto per scontato, ma la vita è un dono. Un dono che non tutti hanno la possibilità di ricevere. E che dovremmo maneggiare con cura, sempre. Ogni giorno. Ogni fottuto istante.
<<Ale, sai che ti amo?>>
Gli domando di punto in bianco, lui sgrana gli occhi e rimane senza parole. Annuisce debolmente e parecchio spaventato.
<<Sai anche che nel momento in cui ho posato i miei occhi nei tuoi, ho ricominciato a vivere?>>
No, io questo non l'ho mai detto a nessuno. Né tantomeno che a lui. Sorride abbastanza divertito, al contempo sorpreso.
<<No. Non mi hai mai detto una cosa simile, Wendy.>>
Afferro la sua mano e gli faccio segno di avvicinarsi. Metto Chloe comoda, in mezzo a noi.
<<Sai quanto ho sognato la mia Isola che non c'è?>>
Mi fa cenno di no con la testa, con un sorriso che probabilmente non gli ho mai visto prima sulle labbra.
<<E sai che sei stato tu a realizzare tutti i miei sogni?>>
Ancora no.
<<Allora ho proprio tante cose da dirti.>>
Sorrido imbarazzata, un po' sorpresa dal mio coraggio e dalla mia forza di volontà. Ma proprio nel momento in cui sto per parlare, davanti alla porta compare una figura imponente e slanciata. Un ciuffo ribelle e un viso familiare...
Guai in arrivo?
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Io ti aspetto// Alex Wyse
RomanceWendy ha tanto da dire ma è da tempo che qualcuno non l'ascolta sul serio. Dalle il tempo di capirti, di notare ogni tuo dettaglio. E poi ascoltala, presta attenzione a ogni sua parola, a ogni suo gesto, a ogni suo silenzio. >