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Il nostro volo è partito all'alba. Ha leggermente ritardato, ma finalmente ci troviamo in stazione. Doppiamo solamente trovare una via di fuga.

Non vedo l'ora di scoprire Londra, la sua magnificenza e dopo cercare Alessandro.

Dopo questa sorpresa e tutto il lavoro che c'è dietro, merito di essere ricambiata con tanto amore.

<<Ho ingaggiato un tassista privato, Wendy. Abbiamo mezz'ora per riposare e poi comincia la nostra passeggiata.>>

Gli sorrido, mi lascia un bacio umido sulla spalla.

Quando mi sfiora, sento un senso di colpa invadere il mio corpo, nonostante tutto questo sia solo colpa sua.

<<Dobbiamo proprio correre, allora. Ho intenzione di comprare un vinile, anche se mi piacerebbe andare da sola, ho voglia di farti un regalo.>>
Che non ti piacerà, vorrei aggiungere.

<<Addirittura un regalo? Pensavo mi odiassi profondamente fino a qualche giorno fa.>>
Lo guardo storto senza che se ne accorga.

<<Ho cambiato idea. Mi aiuti a mettere la valigia nel bagagliaio che pesa troppo per me?>>
È già seduto in macchina.

<<Puoi fare da sola.>>
I miei occhi si riempiono di lacrime che caccio via, non vedo l'ora che questa tortura finisca.

<<Sorry to bother you but I wanted to ask you a question. How far is the hotel from here?>>
Luigi chiede informazioni in inglese al signore robusto alla guida, mentre io mi allontano con il sedere fino a schiacciarmi contro lo sportello. Non voglio stargli vicino.

<<Not much boy, about twenty minutes. I remind you that you have little time to rest, then your trip to the city begins and you must be ready.>>
Li osservo come stessero parlando una lingua sconosciuta agli umani, poi lo ringrazia e si volta verso di me.

<<Venti minuti da qui, poi siamo in Hotel.>>
Annuisco e guardo l'aeroporto farsi piccolo piccolo mentre l'auto si allontana. Poi mi perdo tra i mille pensieri e scollego il cervello ma senza chiudere gli occhi.

<<Oh Wendy svegliati siamo arrivati, dove la trovi tutta sta capacità di...>>
Non gli lascio finire la predica.

<<Sono sveglia Luigi, sono sempre stata sveglia. Non riuscirei mai a dormire, lo avresti saputo ma hai preferito il servizio in camera per anni.>>
Se solo potessi rimangiarmi quanto appena detto. Mi guarda un po' titubante e poi mi fa cenno di scendere. Entrò nella struttura mentre lui mi raggiunge da dietro.

<<La chiave della nostra stanza?>>
Chiedo all'uomo vestito tutto d'un pezzo dall'altra parte del bancone, Luigi mi fulmina con lo sguardo.

<<Excuse me, could you give us the key to our room? The reservation is in the name of Mr. Strangis.>>
Mi dà una leggera spinta subito dopo e mi trascina fino in ascensore.

<<Ho paura dell'ascensore Luigi, lo sai bene.>>
Scaravento la sua mano lontana da me.

<<Non mi interessa, sali in ascensore e finisce qui. Non voglio perdere tutto il mio tempo di riposo per i tuoi capricci, dieci minuti sono già andati.>>
Non vedo l'ora sia stasera. Io non vedo l'ora di crollare tra le braccia di Alex.

Io ti aspetto// Alex Wyse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora