Capitolo 43

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NEYTAN'S POV.

Vedo i suoi occhi pieni di lacrime che si sforzano a non scendere sul suo viso. Mi fa strano vedere un uomo di tale importanza ridotto in questo stato, dopo il suo racconto non riesce più a parlare, la sua  voce e le sue mani tremano ed io per dargli un po' di conforto gli metto la mano sulla spalla. A quel tocco alza lo sguardo verso il mio e lì mi accorgo che quello che ha vissuto con suo figlio posso solo cercare di immaginarlo.

Dopo avermi raccontato tutto sono ancora senza parole, vorrei urlare e sfondare tutto, tutto quello che mi trovo davanti, ma lo so che non risolverei nulla.
Prima di alzarmi lo guardo ancora scosso dal suo racconto, faccio un gran respiro e tiro tutto fuori, come se volessi liberarmi di un enorme peso.

«Mi aiuti la prego, lo so che per lei non è semplice ma io non so come fare con lei, se Desyrè ha visto Bred un motivo ci sarà e io non so proprio quale sia.»

Mentre sto per ritornare dalla mia piccola Desy, non faccio altro che pensare all'aiuto che avevo chiesto al Signor Witter, la mia era più una supplica, ma vengo distratto dal mio cellulare.

«Stive.» rispondo con una voce sottile che stesso io mi accorgo di quanto non mi appartenga.

«Ehi allora come è andata? Dammi buone notizie Neyt.»
Dopo avergli raccontato in breve della conversazione avuta con il Signor Witter, anche lui non dice una parola e riesco a capirlo perché anch'io ho avuto la stessa reazione.

Quando finalmente vedo quegli occhi tutto svanisce velocemente dalla mia mente e rimane solo ed esclusivamente lei, e i suoi smeraldi.
«Dove sei stato? È tutto il giorno che non ti vedo.»
«Niente amore, avevo delle commissioni urgenti di cui occuparmi ma adesso sono qui e sono tutto tuo.»  le do un bacio per farle capire che io ci sono e ci sarò sempre. La strigo forte a me dicendole che mi è mancata davvero tanto.

«Dai Piccola ti sbrighi? È da mezz'ora che aspettiamo.»
Quando vedo Desyrè uscire dalla stanza tutto intorno a me sembra svanire. Rimango veramente sbalordito dalla sua bellezza, e ringrazio dio per averla portata al mio fianco.

«Ma dove hai lasciato la mia ragazza? Perché a dire il vero anche te non sei niente male.» rido.
«Anzi ad esser sincero sei perfetta.» la stringo dai fianchi avvicinandola e baciandola come se non ci fosse un domani.

«Sei un pervertito lo sai? Ora mi hai rovinato il trucco e mi tocca tornare in bagno e ricominciare da capo, uff!»
Quando sta per girarsi la prendo e la bacio di nuovo, ma questa volta con un desiderio diverso. Il nostro bacio sembra più passionale e dalle nostre bocche escono dei gemiti, tra un bacio e l'altro la sento dire che se non ci fermiamo faremo tardi come al solito.

Sentiamo Stive urlare dalla cucina come se volesse sfondare tutto, la pazienza non sta proprio nel suo dna.
«Ti giuro amore io quello lo ammazzo.» lei sorride ed io continuo: «un giorno vedrai lo farò!»
Ride mentre mi prende per mano e mi tira fuori da quella stanza.

«Finalmente ci siete riusciti, ma che vi prende? Dai che siamo già in ritardo.»
Continua a ridere facendo segno a Stive di non prolungarsi sennò finirà male, molto male.

DESYRÈ'S POV.

La serata procede tranquillamente e devo dire che questo locale è molto carino, anche se non sono troppo abituata a frequentare questo tipo di ambienti, ma Stive doveva incontrare un produttore importante per il suo nuovo libro e già da un po' lo vedo chiacchierare con quel tipo. Spero solo che accetterà di pubblicarlo anche se in realtà ancora non l'ha finito.

«Neyt tutto bene? Ti vedo un po' pensieroso ultimamente, cos'hai? Non è da te stare più di due secondi in silenzio, cosa c'è? Problemi sul lavoro?»
«No piccola tranquilla, va tutto bene.»

È da un po' che vedo Neyt strano, stasera non fa altro che controllare quel fottuto cellulare come se stesse aspettando una chiamata o un messaggio importante, a tal punto da sembrare completamente estraniato.

Mi alzo per uscire a prendere una boccata d'aria prima che glielo rompa in testa.
L'aria si è notevolmente rifrescata e le onde del mare sono incazzate proprio come me. Passeggio su per il pontile per scaricare un po' di rabbia, non so se quella rabbia che ho mi ha offuscato gli occhi ma a pochi metri da me vedo lui.

Bred. Quasi mi strozzo al vedere quell'immagine e non credo a ciò che i miei occhi vedono. Non è possibile che sia lui, questo non è assolutamente  possibile! Non lo è!

Cerco di sbattere le palpebre ripetutamente per avere una visuale migliore, ma quando sono certa anzi sicura che sia lui lo guardo attentamente cercando una soluzione più plausibile del perché possa vederlo, e come sia possibile una cosa del genere.

Continuo a guardarlo e devo dire che è davvero un bambino bellissimo, più lo guardo e più non credo a come sia possibile tutto questo.
I suoi occhi sono di un color nocciola, e i suoi capelli di un biondo dorato, sembra un angelo ma senza ali, ma quando guardo il suo volto vedo solo paura e tristezza. Con molta cautela cerco di avvicinarmi a lui per poterlo vedere meglio, ma lui indietreggia di un passo, ne faccio un altro in avanti ma lui continua sempre per far sì che tra noi rimanga la stessa distanza.
«Bred tranquillo non voglio farti del male!»
Lui mi guarda ma questa volta ancora più terrorizzato, faccio il possibile a tranquillizzarlo ma fallisco.

All'improvviso un brivido percorre la mia pelle, quasi da congelarmi. Mi chiudo come un riccio con le mie stesse braccia per cercare di riscaldarmi da quel freddo gelido, ma rifallisco.

La sensazione si fa ancora più strana di quanto già non lo fosse prima, e mentre continuo a pensare a cosa fare le voci di quella notte ritornano da me provocandomi forti dolori alla testa. Il dolore mi fa piegare su me stessa, mi mantengo la testa per cercare di alleviare il dolore.

Sento Bred urlare con tutta la sua forza di lasciarmi stare, ma quando lo fanno so per certo che tutto ciò che mi tormentava tornerà da lui, e il terrore che questo accada mi fa più male di prima.
Alzo il mio sguardo verso di lui per poterlo aiutare, ma mi rendo conto che è troppo tardi per farlo!
I suoi occhi innocenti guardano i miei, e lì capisco che posso farcela, posso aiutarlo, anche se in questo preciso momento non so da dove cominciare.

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