Capitolo 30

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NEYTAN'S POV.

Ho appena messo Desy in macchina per portarla a casa, visto che Stive ha deciso di trattenersi dopo aver rimorchiato la cameriera che non gli toglieva gli occhi da dosso. Devo dire che questa serata è stata davvero piena di emozioni, non mi sarei mai aspettato quel gesto da Stive e so bene perché lo ha fatto. Se questa sarà la mia possibilità ce la metterò tutta per non farmela scappare.

Metto Desy a letto, era sfinita. Si vede che non è abituata a bere, continua a dire frasi sconnesse e la cosa mi eccita da morire. È così buffa da ubriaca, le rimbocco le coperte proprio come si fa con i bambini e le do un bacio sulle labbra sperando che al suo risveglio se ne ricorderà. Prima di andare via mi siedo su quel famosissimo divano rosso di cui mi parla tanto, quando sto per rilassarmi sento la porta aprirsi e mi alzo di scatto.
«Scusami ti ho spaventato?»
«Tranquillo Stive. Come mai già di ritorno?»
Lo vedo arrabbiato, molto a dire il vero.
«Dov'è Desy? E tu perché sei ancora qui?» urla con aria disprezzante.
«Stive ci sono problemi? Desy dorme tranquillo, si sveglierà solo con un mal di testa forte.» rido cercando di smistare un po' la tensione. Non capisco, finora andava tutto bene e all'improvviso...
«Ehy guardami, che cazzo che ti prende? Sembra che tu abbia visto un fantasma!»

STIVE'S POV.

Faccio un lungo sospiro, dopotutto sono stato io a chiedergli di portare Desyrè a casa.
«Sì tutto bene.» mi siedo sul divano con le mani tra i capelli e lui si avvicina.
«Ehy amico dimmi perché quella faccia?»
«Lo vuoi proprio sapere Neyt? Non va per niente bene!» alzo il tono di voce.
«È questo che vuoi sentirmi dire? Sono veramente incazzato.»
«No Stive non voglio questo e tu lo sai. Ma faccio fatica a capire, poche ore fa sembrava che andasse tutto bene tra noi, invece come vedo mi sbagliavo. Non so perché tu ce l'abbia così tanto con me, cosa cazzo ti ho fatto per farti scappare da questa fottutissima città? Ma soprattutto ad allontanarti da me.»

Rido con tutta la rabbia che ho accumulato negli anni ripensando a quelle scena.
«Tu dopo anni non ci sei ancora arrivato? Mi prendi in giro vero?»
Urlo guardandolo diritto negli occhi.
«Vi ho visto, cazzo.»
«Stive cosa cazzo hai visto?»
Mi alzo da quel fottuto divano, mi avvicino e gli sputo tutto quello per cui la mia vita è andata a rovina.
«Te, te e Hanna, vi ho visto quella sera come ve la spassavate alle mie spalle.»

Silenzi, lunghi silenzi. Ma dopo aver messo a fuoco i suoi ricordi Neytan mi guarda con gli occhi impietriti, la mia voce ormai è stanca.
«Sì vi ho visti Neytan quella sera, ricordi? Dovevi preparare i fuochi, io ero passato per vedere se era tutto come avevamo organizzato e invece tu il mio migliore e unico amico te la spassavi su quel fottuto tavolo d'ufficio, mentre la mia fottutissima vita si frantumava in pochi secondi.»
Il tono è più calmo, la rabbia sta scemando ad ogni parola che dico.
«Sono stato dietro quella cazzo di porta più di dieci minuti, i miei occhi non credevano a quelle scene, le mie gambe erano pietrificate e non riuscivo a muovere nemmeno un fottutissimo muscolo. E tu invece te la spassavi con la donna che avrei voluto sposare, e stasera come se non bastasse la rivedo in quel fottuto locale dove era con quel coglione del tuo amico. Dimmi la verità Neyt te la spassi ancora con lei?»
«No Stive che cazzo dici.»
«Non mentirmi Neytan con me non funziona, non dimenticarti che quei giochetti li facevamo anche noi.»
«Stive ma di che cazzo parli?»
«Ho capito che tipo è il tuo amico sai, non ci vuole una laurea di stronzologia ti conosco molto bene. L'ho visto quando parlava della tipa che aspettava e ho visto anche quello sguardo, lo facevi spesso anche tu. Ti conosco bene, troppo bene. Dimmi una cosa...» lo guardo dritto negli occhi. «ma questa volta non mentirmi, Hanna lavora ancora per te?»

Respira a fondo prima di rispondere, ma credo di sapere già la sua risposta.
«Sì lei lavora ancora per me.» e si butta sul divano. Gli tiro un pungo su quel bel faccino spaccandogli il labbro.

DESYRÈ'S POV.

«Ora basta!»
Mi precipito verso Neytan e guardo Stive con delusione.
«Tranquilla piccola non è niente, è solo un po' di sangue.»
«Stive mi spieghi cosa ti è preso?»
«Desy questo non ti riguarda stanne fuori.»
«No Stive io non sto fuori da niente, mi spieghi perché sei arrivato a questo?»
«Desy ti prego stanne fuori!»
«No Stive ora mi spiegate con calma tutti e due che cazzo sta succedendo.»
Dopo che ho medicato Neyt chiedo spiegazioni e quando questo accade sono letteralmente delusa.

«È vero che Hanna lavora ancora per te?»
«Sì, ma posso spiegarti.»
Lo guardo con freddezza.
«Ti farò un'altra domanda ma giurami che sarai sincero!» annuisce ormai sfinito.
«Da quella volta ci sei andato ancora a letto? Prima di rispondermi pensa bene a quello che dici.»
«Sì è successo!»
«La cosa è recente o di anni fa?»
Silenzio.

NEYTAN'S POV.

«No è recente.»
Vedo  gli occhi di Desy riempirsi di lacrime.
«Piccola e con questo? Tra me e lei non c'è nulla, non c'è mai stato nulla.»
«Lasciami stronzo.»

«No Desy devi credermi!»
«Neyt, lasciala stare. Ne parlerete con calma.»
«Stive io non avrei mai voluto, non so cosa mi sia preso è che lei... sai cosa voglio dire.»
«No Neyt non lo so. Ma tranquillo ormai è passato, solo non credevo che lavorasse ancora per te.»
Sento la voce di Desy molto bassa, non riesco a vedere il suo viso perché mi dà le spalle forse per non far vedere che sta piangendo.
«Chi è? Non capisco di chi parli? Cazzo rispondimi come si chiama?» alza la voce, faccio un gran respiro prima di pronunciare quel nome, sapendo che da ora in poi tutto cambierà.
«Lei si chiama Hanna... Hanna Milton.»

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