Capitolo 33

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Mancano pochi giorni al natale. In queste settimane sono successe così tante cose che solo al pensiero rabbrividisco. Con Stive è tutto risolto, mi ha raccontato quello che è successo con Neytan e devo dire che è stato davvero male dopo aver saputo del bambino.

Mentre tra me e Neytan le cose non vanno come avevo sperato, da quella sera per un po' non ci siamo più parlati se non per lavoro ovviamente. Anche se tra Stive e Neytan le cose sembrano ritornate come un tempo, io mi limito solo a parlare di carte e lavoro.

Continuo a camminare per la città anche se faccio una gran fatica a non notare famiglie che si divertono a fare regali di natale. I ricordi vagano nella mia mente, di quando io e mia madre facevamo shopping in questo periodo dell'anno. Ci divertivamo tanto anche se la nostra famiglia non era come le altre. Siamo sempre state sole, anche in questo periodo dell'anno e questo non ci creava alcun problema.

Mio padre non l'ho mai conosciuto, avevo poche settimane di vita quando morì. Era un marinaio, mi raccontava mia madre. Fu amore a prima vista e da quell'amore nacqui io. Era di New York, viaggiava spesso per il mondo, ma a mia madre questo non importava perché sapeva che lui sarebbe ritornato da lei. Ma purtroppo per noi non fu così, la sua nave ebbe un problema tecnico e affondò.

Mi raccontava spesso di lui, di quanto io gli somigliassi e di quanto la mia testardaggine gli somigliava. Mi sarebbe piaciuto avere un papà, e vivere come una famiglia "normale" ma purtroppo non era parte di noi. Lei è sempre lì nei miei pensieri anche se la maggior parte dei nostri ricordi passati insieme non sono stati belli da ricordare.

Dopo quello che è successo con i Witter non
sono ancora riuscita a capire come mai avessi visto il piccolo Bred. Di solito io e mia madre vedevamo solo demoni cattivi, non era mai successo una cosa del genere. Per fortuna non dovetti dare spiegazioni al Signor Witter, era così confuso dopo le mie risposte alle sue domande che non riuscì più a farne altre. Prima di andarsene mi guardò, aveva ancora gli occhi pieni di lacrime, non sembrava più tanto triste forse perché sapeva che il suo piccolo ometto stava lì ancora in quella casa. Mi strinse a sé abbracciandomi come mai nessuno aveva fatto e mi ringraziò di averlo reso felice. Non so perché lo feci ma ricambiai con molto piacere.

Giro per i negozi non avendo la più pallida idea di cosa regalare a Stive per natale.
«Neytan, dannazione mi hai spaventata! Che ci fai qui? Anche tu shopping?»
«No piccola passavo di qua e da lontano ti ho vista, non sono riuscito a non notare quanto tu sia sexy.» dice ridendo.
«Spiritoso! Dove eri diretto?»
«Mmmm curiosa la ragazza!»
«Dai smettila.» gli do uno schiaffo sul braccio.
«A dire il vero devo comprare una cosa, ma non riesco a trovarla.»
«Ok faccio finta di crederti. Ora scusa ma devo andare.»
«Ehy Desy?» mi giro e i nostri occhi si incastrano gli uni con gli altri.
«Hai da fare ora?»
«Perché?»
«Ti vedo in serie difficoltà e se non ti dispiace vorrei aggregarmi. Poi potrei aiutarti per il regalo che devi fare a Stive, ricordi? Sono il suo unico migliore amico!» rido.»
«Ok Carter sono davvero in crisi.» mi mordicchio il labbro inferiore e gli sorrido con una punta di malizia.

«Non so davvero cosa comprare! Ti prego aiutami!»
«Ok Tomas ma ricorda che mi devi un favore.»
Mi sto davvero divertendo con Neytan, anche se del regalo non si vede neanche l'ombra.
Oh mio Dio! Mi fermo di scatto davanti ad una grande vetrina, Neytan mi viene addosso non facendo in tempo a fermarsi.
«Che ti prende! Stavo per ucciderti.»
«Guarda Neyt!»

NEYTAN'S POV.

«Cosa? Cosa devo guardare!»
Indica un albero gigantesco. Gli occhi di Desy brillano davanti a tutte quelle luci, è davvero uno spettacolo guardare come il suo viso si è illuminato solo alla visione di un semplice albero di Natale, ma io so bene che per lei non è così. La prendo per mano sapendo i suoi pensieri a chi sono rivolti.
«Sì piccola è davvero bello.»

Ho appena accompagnato Desy a casa, non immaginavo che fosse capace di svaligiare tutti i negozi in così poco tempo.
«Soddisfatta?»
«Di cosa?»
«Come di cosa! Hai comprato tutti quei vestiti che il resto della popolazione dovrà andare in giro in mutande.»
«Davvero simpatico Neytan! E poi non è vero che ho comprato solo vestiti.»
«Ah no?»
«No! Se ben ricordi ho preso anche delle scarpe e delle borse!»
«Hai ragione quindi non solo cammineranno in mutande ma anche scalzi!»
«Hahahaha molto divertente! Lo prendi un caffè? Io ne ho davvero bisogno sono sfinita.»
Annuisco, e noto che si è appena tolta le scarpe camminando a pieni nudi. Come vorrei che le cose tornassero come quando era tra le mie braccia.
«Stive non c'è?»
«No stasera è con sua madre, doveva fare delle cose, verrà più tardi.»
«Capisco!»

Ci rilassiamo sul divano dopo che Desy mi ha chiesto se volevo farle compagnia e cenare con lei.
«Ti va di vedere qualche film?»
«Sì perché no? L'importante è che non sia uno di quelli sdolcinati.» rido.
«Perché cos'hai contro i film d'amore!»
«No nulla è che mi fanno venire sonno, tutto qua, e quando mi addormento nessuno riesce a svegliarmi, neanche un tsunami.» rido rilassandomi su quel divano.
«Vedrò ma non ti prometto niente Carter.»

È più di mezz'ora che guardo questo film, ovviamente un film d'amore di cui non conosco neppure il titolo. Sono talmente concentrato su di lei che non riconosco neanche i volti dei personaggi. Vorrei tanto baciarla come l'ultima volta, sono così sopraffatto dei miei pensieri e da quello che le farei, che non mi sono accorto che mi sta guardando.
«Neyt che hai? Dì la verità ti stai annoiando? Se hai sonno e vuoi andare fa pure, tranquillo, penso che Stive verrà tra due ora circa.»
Non riesco a frenare il mio impulso: la prendo per il collo e la bacio, impedendole di dire le sue ultime parole. Dio mio come mi mancavano le sue labbra, il suo sapore così dolce, sembra di essere appena tornato a casa. Continuiamo a baciarci senza mai stancarci, tra un bacio e l'altro continuo a dirle quanto mi sia mancata giurandole che non farò più nulla per farla allontanare da me. Sento Desy sussurrare, ma non riesco a sentire nemmeno una parola di quello che dice perché sono troppo, troppo concentrato a baciarla, ma lei continua a farlo ed io senza staccarmi dalle sue labbra le chiedo:
«Cosa, Desy?» e tra un bacio e l'altro riesco a capire.
«Anche tu mi sei mancato, più di quanto tu possa immaginare.»

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