Capitolo 40

987 17 0
                                    

Sono ore ormai che osservo Stive scrivere al suo nuovo libro, più di una volta gli ho chiesto di farmi dare una sbirciatina ma continua a dire che se non lo finirà non potrò farlo. È davvero buffo quando è concentrato su quel pc, ad ogni cosa che scrive il suo viso fa delle strane smorfie, ed io non riesco a non sorridere.

«Stive mi dici quanto tempo è che dobbiamo ancora aspettare? Sono ore ormai che aspettiamo quel coglione di Neytan, ma non doveva essere qui un'ora fa? Cosa sta facendo? Doveva solo passare a prendere delle stupide carte, mica fare un'udienza. Stive mi stai ascoltando?»
«Sì Desy e come potrei non farlo, anche i vicini ti avranno sentita!»
Bussano alla porta ed io mi precipito ad aprirla per urlargli contro per tutto il tempo di attesa, ma quando è di fronte a me tutta la rabbia va a farsi fottere. È così dannatamente sexy, indossa un bermuda bianco con una t-shirt grigia, i suoi occhi sono coperti da occhiali scuri che lo rendono ancora più figo di quello che non lo sia già.

«Piccola non sbavare.» mi stampa un bacio sulle labbra e io dimentico chi sono.
«Divertente! Ma dove eri finito? Sono ore che ti aspettiamo, e non dirmi che c'era traffico perché  questa volta non me la bevo.»

Finalmente siamo in macchina in viaggio verso l'oceano azzurro che per mesi ho aspettato tanto. Le cose sono un po' cambiate nell'ultimo periodo: Stive ha conosciuto Jennifer Anderson, una ragazza molto carina, capelli castani e occhi azzurri e un fisico da fare invidia a tutti. A dire il vero all'inizio ero un po' gelosa, avevo paura che mi avrebbe portato via Neytan. Lo so è infantile da parte mia, ma per una volta nella vita stava andando tutto bene e non volevo che me lo portassero via e che la scena si ripetesse.

Non credevo che l'acqua fosse così ghiacciata, è vero l'ho sempre sentito dire, ma non pensavo che sarebbe stata così dannatamente fredda.
«Dai non è poi così fredda come dici, che aspetti buttati.»
«Ragazzi voi siete matti è freddissima. No Neytan ti prego, non farlo!» mi prende tra le braccia come si fa con i bambini.
«Tranquilla non ho intenzione di farlo, voglio solo tenerti stretta tra le braccia.» incomincia a baciarmi, le nostre lingue si intrecciano e il sapore diventa sempre più succoso, il suo profumo ormai mi ha catturata, i respiri aumentano e più le nostre lingue si cercano e più il desiderio aumenta.
«Neyt ti voglio!» continuo a baciarlo ma non resisto, sono troppo eccitata.
«Neyt smettila ti prego.» riesco a dire con voce sottile, e quando questo avviene, i nostri corpi sono ricoperti dall'acqua fredda dell'oceano.

Ecco lo sapevo mi hai fregata, sono talmente infreddolita da quell'acqua gelida che appena mi volto per uscire il mio corpo viene sollevato da qualcosa o qualcuno sotto di me che non riesco ad avere il tempo di svincolarmi. Ormai è fatta: sono praticamente inzuppata dalla testa ai piedi, il mio corpo non smette di tremare. Neytan mi tiene stretta tra le sue braccia cercando di riscaldarmi, e questa cosa non mi dispiace affatto. Mi sento davvero protetta nei suoi abbracci. Lo guardo e gli sorrido posandogli un bacio sulle labbra e cercando di godermi questi momenti. Mi sorride sollevandomi tra le sue braccia come si fa con i bambini, mi bacia come non lo facesse da una vita, ed io me ne frego di tutto anche se so che domani sicuramente mi beccherò un raffreddore o addirittura una terribile influenza.

Sono avvolta dai miei pensieri, e più mi guardo attorno più mi sembra tutto surreale. Ho sempre sognato di vivere questi momenti.

Queste immagini tempo fa le potevo solo vedere nei vecchi film che di tanto in tanto guardavo per televisione, oppure in quelle terribili notti dove mi rannicchiavo sotto le coperte a leggere i miei libri preferiti cercando di scacciare i brutti pensieri o le mie paure più atroci con la speranza che le loro storie mi tranquillizzassero, facendomi sognare ad occhi aperti come non ero abituata a fare. Perché sapevo che tutto quello per me non sarebbe mai successo, perché le loro vite erano dannatamente felici e spensierate.

«Ehi piccola tutto bene?» mi giro verso Neytan e tutti i mie pensieri spariscono all'istante. Non so come ci riesca, ma quando incrocio i suoi occhi tutto diventa come in quei fantastici romanzi che amavo tanto leggere.

La giornata è passata come non mi sarei mai aspettata, per me tutto quello era davvero troppo, troppo perfetto per trovare le parole appropriate. Ci siamo davvero divertiti e devo dire che dopo aver conosciuto meglio Jennifer è davvero molto simpatica. Credo che Stive sia davvero fortunato ad averla incontrata.

«Buongiorno dormigliona, come ti senti stamattina?»
«Buongiorno anche a te Stive, se devo essere sincera non tanto bene, stanotte non ho chiuso occhio.»
«Lo so ti ho sentita, e se devo essere sincero mi sono preoccupato davvero tanto, più di una volta sono corso in camera per capire come ti sentivi, ma poi hai incominciato a delirare, parlavi da sola e non mi hai riconosciuto. Continuavi a cacciarmi via, sono rimasto qua vicino a te tutta la notte, Desy cosa è successo stanotte?»

Mi butto dal letto come una furia, come se tutto quello che era successo mi fosse tornato in mente. Mi appoggio al comodino per il forte capo giro, mi porto la mano alle tempie come se volessi bloccare quel dolore. Incomincio ad avere paura, le mani mi tremano, faccio fatica a respirare. Tutto questo mi sembra davvero assurdo.

La voce di Stive mi provoca più dolore alla testa.
«Cos'hai Desy stai bene? Dai rispondi mi stai spaventando!»

Nulla Può SuccedertiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora