NEYTAN'S POV.
«Non ho molti ricordi di mia madre, ero troppo piccolo quando morì.
All'età di sette/otto anni i ricordi che avevo di noi iniziavano a svanire sempre di più. Una sera ero così incazzato con me stesso che non chiusi occhio tutta la notte, perché non ricordavo più il suo viso.
Più guardavo una sua foto, più i ricordi abbandonavano la mia mente.La mattina dopo andai da mio padre perché volevo capire il perché di tutto questo, ma lui come al solito non mi diede retta, era troppo impegnato con una delle sue puttane giornaliere.
Piansi così tanto da non avere più nessuna lacrima. Mi tranquillizzai e decisi di andare giù in giardino per respirare un po' d'aria pulita, fu lì che mi accorsi di quanto in realtà mi ricordassi ancora di lei.
Lei era lì vicino a me, non che io la potessi vedere questo è chiaro, ma lei era in tutto ciò che mi circondava.
Poi quel giorno mi capitò una cosa molto strana, ero seduto su una delle panchine dove noi di solito ci sedevamo, e continuavo a maltrattarmi mentalmente perché non avevo ricordi di lei, e fu proprio in quel momento che ritornarono. Era come se per un istante nulla fosse cambiato, non riesco a spiegarmi. Mi fu difficile in quel momento, figuriamoci oggi. Ero seduto su quella panchina da solo ma in realtà lei era accanto a me, perché riuscivo a sentire ancora il suo profumo, quello che aveva sulla sua pelle, e quello per me era ancora lì vivo come non mai.Mi girai verso il posto vuoto al mio fianco e lì incominciai a parlarle, parlavo con lei come se nulla fosse cambiato. Le raccontai tutto, tutto quello che stavo vivendo con papà e di quanto mi sentissi solo, piansi tanto da sentirmi male. Decisi di parlare con lei, ma nulla. Più lo facevo e più sentivo la sua mancanza. Fu proprio in quel momento che capii che quello era il momento di dirle addio, perché fino ad all'ora non lo avevo mai fatto.
Chiusi gli occhi e assaporai per l'ultima volta il suo splendido profumo, e giurai a me stesso che non le avrei più parlato.»
A quei ricordi i miei occhi si inumidiscono, faccio un lungo respiro prima di parlare:
«Sai? Anche lei mi manca molto, le saresti piaciuta Desyrè.»«Neyt come mai con tuo padre non vai d'accordo?»
«Perché lui è un vero stronzo, non c'è mai stato, mai! Sono cresciuto praticamente da solo senza una guida, senza un cazzo di genitore. Pensava solo a fottersi chiunque respirava, non ha mai badato a me, ero un peso per lui e se non fosse stato per Lilyen, la tata, sarei morto insieme a mia madre.»DESYRÈ'S POV.
Mi avvicino per calmare la sua ira, si vede che anche lui ha sofferto tanto. Lo baciai ma questa volta il suo bacio aveva un sapore diverso, un sapore che sapeva di rabbia.
Finalmente Neytan è più rilassato da quando è rientrato Stive, lui subito se n'è accorto che qualcosa non andava, gli è bastato guardarlo. Si conoscono da una vita, e sicuramente di situazioni spiacevoli ne avrà viste in tutti questi anni.
La serata procede perfettamente, loro non fanno altro che prendermi in giro e raccontare storie alquanto sgradevoli.«Ragazzi per favore la smettete? Ma come facevate, non vi faceva schifo scambiarle di continuo? Stive da te poi proprio non me lo aspettavo.»
Ormai la serata sta diventando sempre più piccante grazie ai loro racconti, e questo mi infastidisce molto.
«Ehy piccola, perché quella faccia?»
«Neyt lo sai il perché? Ti sembra normale parlare di queste cose davanti alla tua ragazza?»
«Ma io non sto dicendo nulla, sono i racconti di Stive non i miei!»
«Quanto sei stronzo.» gli sorrido, ma vorrei ucciderlo. Stive mi guarda e con un sorriso bastardo gli sussurra: «Amico scappa finché sei in tempo!»
«Ti ho sentito caro e dolce Stive.»
«Dai Desy è solo il passato, chi non ne ha avuto uno? È vero abbiamo fatto tante cazzate e tantissime scopate...» lo interrompo.
«Grazie mille Stive, grazie sei davvero un amico! Ora basta, smettila di dire quella parola per favore!»
«Scusa quale parola?»
«Ora basta sono stufa.» mi avvicino a lui e gli punto il dito contro urlando con tutta la forza che ho.
«Se ora non esci da questa stanza giuro che ti strappo le palle, così avrai solo un fottuto ricordo di come si fa una scopata!» ringhio.
«Ok ok ricevuto.» e alza le mani in segno di resa. «Calmati però, non vorrei che ti venisse un malore. Ti vedo troppo agitata. Neytan amico falla scopare di più così si rilassa, la vedo un tantino esaurita.»
Prendo una padella e Stive scappa nella sua camera.NEYTAN'S POV.
È ancora incazzata, non riesco a farmi perdonare, ma dopo svariati minuti di silenzio le dico:
«Sai? Però pensandoci bene non aveva tutti i torti.» lei mi guarda ma non mi segue. Mi avvicino a lei molto lentamente e la prendo per i fianchi così da farla sedere sulle mie gambe. Mi guarda per capire a cosa mi riferisco, le faccio il mio solito sorriso da furbetto, quello che le piace tanto e le dico:
«Che forse dovremmo scopare più spesso.» rido.
Mi guarda e le sue labbra non resistono al sorridere. La stringo forte a me e lei dolcemente si abbandona diventando di nuovo mia.
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Nulla Può Succederti
RomanceNeytan Carter, un ragazzo dalle mille sfaccettature. Il classico figlio di puttana, nasconde una gran voglia di amare e di essere amato. Il suo modo di fare non è dei migliori: vive con una famiglia molto ricca ma distante, che non gli ha insegnato...