8 | Non mi lasciare

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CAPITOLO 8
Non mi lasciare

È la mia voce che esce ancora prima che me ne accorga. Abbasso in automatico un po' il volume della canzone.
Alzo le sopracciglia trattenendo a stento un sorriso beffardo che mi scappa anche questo. La verità è che non me ne frega un cazzo di lei, del tipo accanto a sé che l'ha ingravidata o del marmocchio dai capelli rossi che vive a casa dei Price e che Sofia, quella povera donna vedova come se non fosse già sufficiente, deve sopportare ogni sacrosanto giorno.

«Come?» chiede con quella sua vocina dolce da far schifo. Guardo Logan, lui è semplicemente ammutolito.

«Mi stai fissando» le faccio ben notare. «Vuoi una fotografia?» ridacchio strafottente.

Meredith resta a dir poco sbigottita dal mio atteggiamento. Perché mai dovrebbe?
La prima e ultima volta che ci siamo incontrate le ho solo detto che potrei spezzarle il collo in un battibaleno e lei, questa stupida irlandese o quel cazzo che è, credeva stessi scherzando.
La sola differenza adesso è che il collo glielo potrei ugualmente spezzare, ma non di certo per qualche ridicola gelosia solo perché ha un viso così antipatico da far schifo.

Per cosa dovrei provare gelosia? Per uno come Logan? Che mi ha mentito, si è ripresentato nella mia vita senza darmi niente ma pretendendo ogni cosa? Per lui?
No, ne faccio a meno detta francamente.

«Sei la ragazza del video» aggiunge poi.
Quasi non rido. La Ariel Cattolica non va solo in chiesa, ma a quanto pare sa usare anche Internet.
Alzo una mano muovendo leggermente le dita a mo' di saluto e per un solo istante mi rendo conto di aver salutato allo stesso modo di come lo fa Kieran.

«Sono Ronnie» alzo lievemente gli angoli della bocca e indico Logan con un dito. «Non gli hai parlato di me?» chiedo curiosa.
Meredith sembra avermi completamente rimossa dalla prima e ultima volta che ci siamo incontrate, tant'è che si volta proprio verso il tipo a cui cerca di infilare ogni tre per due la lingua in bocca e gli manda un'occhiata stranita.

«Meredith» la richiamo a me lasciandola stupita che sappia il suo nome. «Ci siamo già incontrate. Il Pink Ocean..? Ero una delle cameriere.»

Lei sembra cercare di ricordarselo.

«A proposito... congratulazioni» le dico. «Il matrimonio per quanto sarà? Avete già fissato una data?»
Pianto gli occhi in quelli di Logan e lui ricambia in perfetto silenzio.
Avanti, parla se ne hai il coraggio, Cisco.

E... Sì, mi sto pretendendo gioco di entrambi e mi piace da morire. Nicholas aveva ragione infondo: mi piace essere cattiva.

Meredith sorride nervosamente.
«Oh... noi... noi non, ecco, non abbiamo ancora-»
«Logan non avrebbe potuto trovare di meglio, state veramente bene insieme» la interrompo bruscamente rifilandole un piccolo sorriso.

Lei sembra arrossire o qualcosa del genere. Mio dio, ora chiaramente sembra la Ronnie idiota di due anni fa. Lei avrebbe avuto la stessa reazione. Ecco cosa ci ha trovato Logan in Meredith, una sorta di mio clone.
Il piccolo angelo sensibile, da proteggere, che si imbarazzava facilmente.

«Davvero?» sorride lei stupita. Guardo di sfuggita Logan che pare per niente convinto della cosa.

Annuisco.
«Ma certo! Poi avete un figlio... sono certa che tu sei la sua anima gemella, insomma... sei bellissima!» esclamo indicandola con una mano per poi spalancare gli occhi. «Oh! Scusa! Mi è uscito senza volerlo» fingo una risatina. «Ma hai dei bellissimi capelli, davvero... sono veramente belli. Sembrano quelli di Ariel. Conosci la Sirenetta? Ecco, proprio così!» aggiungo con enfasi e mi godo ogni singolo fottutissimo istante della reazione di Logan che vorrebbe intervenire ma se ne sta in silenzio.

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