CAPITOLO 42
Osserva tutto e tuttiLorelai mi guarda adirata, gli occhi fuori dalle orbite e le guance che sembrano viola. Pare proprio una granata umana pronta a esplodere da un momento all'altro. Non mi dispiacerebbe affatto come spettacolino perché in alternativa se non scoppia da sola la aiuteranno le mie mani.
Intanto Adrien cerca di allontanarla ancora, Nicholas appare accanto a me e mi dice qualcosa a proposito di come mi senta, fa per aiutarmi ma gli faccio cenno con la mano di non toccarmi. Non ho bisogno di aiuto.
Mi alzo in piedi, barcollo per un istante prima di riprendere l'equilibrio, stiracchio i muscoli del collo che scrocchiano e... punto gli occhi sulla bionda. I suoi genitori sono dei procuratori, ma io servo a Benedict O'Brien. Quindi se spacco la faccia a loro figlia, il mio caro Ben potrebbe spaccare in due le loro carriere pur di lasciarmi senza guai e potermi sfruttare a suo vantaggio. Non l'avrei mai immaginato... insomma guardare la situazione da questa prospettiva.
Fisso Lorelai.
Ora dovresti scappare.Il mio cuore batte, l'adrenalina è pompata a mille nelle vene e mi sta mandando il sangue in ebollizione. È fottuta questa bastarda, lei e le sue paroline del cazzo. Mi ha davvero rotto le ovaie. Sarò anche una puttana, ma ci tengo al mio cranio, cosa che lei evidentemente mi avrà rotto.
Tiro su un tenue sorriso facendo un passo in sua direzione. Adrien mi nota, sa bene cosa sta per succedere, l'ha visto troppe volte a Wichita Falls e si mette davanti alla sua ragazza piantando gli occhi nei miei.
«Ferma» dice quasi in una supplica.
Esito, do uno sguardo a Lorelai che se ne sta alle spalle del suo ragazzo ora senza più parlare, e ritorno su Adrien.
Annuisco, mi passo la lingua sul labbro inferiore e tiro un profondo respiro. Forse non dovrei.Certo che non dovrei. Ho già troppi problemi per la testa.
Adrien mi guarda. I miei occhi sono ficcati nei suoi, i denti serrati e il sangue che mi cola e raggiunge il mento fino a sgocciolare sulla mia felpa fortunatamente nera.
Lo spingo via con tutta la forza che ho in corpo per poi piantare gli occhi in quelli di quella vipera bionda che ho sempre avuto sulle palle dalle prima volta che l'ho vista in quel suo completino cachi da Safari sulla soglia dell'appartamento di Adrien. Mi aveva afferrata per un braccio, piantando le sue maledette unghie laccate nella mia carne e io non ho fatto niente perché non potevo.
Ero venuta a San Francisco per studiare e fare la brava ragazza, mi ero lasciata la mia rabbia a Wichita Falls, volevo essere una persona diversa, con un maggior controllo sulle mie azioni. Dopo aver picchiato a sangue Marianne mi ero ripromessa che mai e poi mai avrei mai fatto una cosa del genere se non in un pericolo estremo di vita come puro gesto di autodifesa.Ma io non sono più la Ronnie che è atterrata a San Francisco.
«Cosa pensi di fare, uh?» sorride Lorelai nonostante tutto con quella sua aura del cazzo da privilegiata quale si crede.
«Sai chi sono io? Toccami solo con un dito e ti distruggerò la tua insignificante vita da contadinella del Texas. Ti faccio rimandare da dove sei venuta. In quella fattoria del cavolo che nemmeno hai più» sibila divertita facendo un passo verso di me.
Corruccio la fronte. Come pensa di distruggermi la vita più di quanto non possa farlo già di suo Benedict O'Brien?
«Lorelai, smettila subito.»
Adrien interviene. Afferra la sua ragazza e prova ad allontanarla ma lei si rifiuta e ritorna dov'era, anzi si avvicina ancora a me. Mi limito solo a guardarla in silenzio. Il cuore mi batte lentamente, con ripidi e profondi affondi. Il battito mi arriva fin dentro le tempie e rimbalza nel cervello dolorante, facendomi tremare ogni singola particella di corpo.
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Cuori in Tempesta 4
RomanceScene +18 🔥 Ronnie ha finalmente chiuso il suo loop infernale fatto di ricordi, dolore e un vecchio spettro venuto dal passato a stravolgere tutto ciò che si era creata in due anni dopo alcol, droghe e rimpianti: Logan Price, il suo miglior amico...